La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 16 - 4 giugno 1922

62 Polemica fascista Egregio Signor Direttore, Vi è mai accaduto di entrare di colpo - dm-ante una lunga corsa in automobile - entro una galleria trasudante umidità e ingombra di macigni; e di uscirne, a un tratto, al sole, con un senso di profondo sollievo, dopo l'improvviso freddo e le profonde tene- ' bre di quella che vi parve qua.si una spe• lonca? A me è accaduto di fare, - metaforicamente parlando - questo v!iaggio nel leggere la pagina dedicata al Fascismo sul vostro interessantissimo e battagliero settimanale di Politica. E solo quando sono arrivato alla fine dell'articolo di fondo ho respirato. Perchè ho detto fra me : - Meno male che il Fascismo è un'altra cosa!. .. Chè se fosse veramente quella da voi denunciata, io, vi darei mano a picchiare sodo per farla scomparire ... * * * Polemizzare punto per punto con la lunga dissertazione non è possibile, anche perchè si tratta di un ammasso di detriti polemici della pseudo critica niente affatto interpreta. tiva e niente affatto ricostruttiva. Il Fascismo no.n è quella disgraziata e caotica movimentazione di episodii contraddito.. rii che il vostro collaboratore ha visto tra le ombre e i preconcetti della sua ostilità, compt)Ilendone una insalata di cognizioni superfi. cialissime, ad uso e consumo di tutti gli intellettualoidi svogliati in fregola di risolve• re. alla svelta, il problema della nostra liquidazione ! No, egregio Direttore. J,l Fascismo identifica semplicemente, ma esattissimamente, la incapacità dello Stato attuale a guidare quella miserabile cosa che sono i... destini della Nazione. • Sarà, forse. poco: ma è sicuro! Il moto fascista deve essere scrutato all'infuori di quello che si chiama • il Partito•· Voi sapete meglio di me che i partiti sono statici. E la crisi del Fascismo che voi avete denunciata è precisamente nel fatto che il partito contraddice la qu.otid·iana necessità del nzoto. Ma questo è nulla in confronto al capo• saldo principalissimo sul quale, veramente, splende di" luce propria l'Idea nostra : quello, cioè, precisato nelle ragioni deteqninant\ la necessità di obbligare i sindacati opera.i ad effettuare il loro trasloco dal campo dell'internazionale a quello della patria. Il Fascismo, .infatti, concepisce, attua, difende e suggerisce ogni e qualsiasi possibile rivendicazione del diritto operaio, ma entro l'orbita insuperabile dell'interesse collettivo che è,, poi, quello della stirp~ •· Il Fascismo coucepisce la unità proletana sul campo del lavoro come concepisce la unità nazionale. In fondo, il vero nazionaiismo è il Fascismo. Scrive La Rivoluzione Liberale • che la • crisi che travaglia ancor oggi lo Stato • parve poter essere superata per lo slancio • vitale di un manipolo incitatore •. Ma non è vero !. .. Il Fascismo non ha mai concepito l'idea di galvanizzare nessun cadavere! E bi_sogna dire, innanzi tutto, che cosa voleva, • il ma· nipolo incitatore • il quale era, a suo tempo, contro il bolscevismo, contro il governo e contro i partiti. Perchè se noi trascuriamo gli elementi primi e le • materie prime • con cui il Fascismo abbozzò, sanguinando e insanguin3:n• do la sua prima e più veritiera fisonomia, noi corriamo subito il rischio di non saperne identificare il punto di partenza in base al quale, soltanto, è possibile la_indiyiduazi?ne approssimativa del punto di amvo. Ne è cODcesso ai critici di saltare di palo in frasca. Il • manipolo incitatore• - infatti - voleva Fiume; e odiava il fantasma del trattato di Rapallo già all'orizzo.nte. Voleva uno Sta. to forte, capace d1 restituire il bolscevismo al paese d'origine. Ma lo Stato • non funzionava •. E il bolscevismo osava impnnemente gli esperimenti suoi. Ragione ner cui i fascisti sbarrarono tutte le vie : ~chè non passasse la viltà governativa e perchè non prevalesse la feccia socia.le. ... Era ... - ohimè!. .. - l'epoca in cui plaudivano a noi_a1:che i. preti e le_giu:rdie regie. E anch~ 1 h~ah ~ 1_pesc1cam. E anche i salumai e gh strozzini. Perchè sembrava a tutti costoro, che il Fascismo rispond::sse prowidenzialmente a tutte le più imperiose esigenze del momento; e. facesse il dover suo per conto dello Stato latitante e dei governi in èispersione.... . . 1 partiti, allora, tacquero: impotenti a dire ed a fare alcuna cosa che non fosse la comoda cronaca e la comodissima parte degli spettatori affacciati alla solita finestr~ ... _neu. trale. Giacchè, se tutto doveva propno nmanere alla mercè dell'ondata comunista, bene farevano, allora, i bravi ragazzi delle nostre LA R I V O LU ZIO NE LIBERA LE squadre d'azione, a battersi per le vie, sem• pre in venti contro mille, strappando magari dalle mani delle guardie regie - che « ave• vano l'ordine di non sparare " - un ottimo moschetto da mirare diritto ... Chi non ricorda, dunque, la celebre definizione che il Corriere della Sera si degnò di dare del Fascismo ai primi sentori di quella •pacificazione• che ci è costata più morti della stessa guerriglia osata di prim'impeto? Il Corriere della Sera stampò che il Fascismo • era la malattia di cui soffriva il socialismo• : vale a dire che il Fascismo sarebbe automaticamente scomparso dalla faccia della nazione il giorno nel quale fosse piaciuto finalmente, ai socialisti, di rientrare nell'orbita della legalità ; dando così ragione a chi affermava la nostra qualità di ... « guardie bianche del capitale•··· E poco dopo ci si urlò da tutte le parti « che era l'ora di finirla • !. .. E sfido!. .. Il Fascismo cominciava a delineare la pro• pria fisonomia sotto la luce' della tendenzialità repubblicana e crnrunciava, di conseguenza, a divenire incomodo anche e specialmen• te a coloro che vi si erano disperatamente rintanati con la vita e con la borsa!. .. Ma ... Che cosa è, dunque, il Fascismo? Il Fascismo - ohimè !. .. - non è il • mussolinismo •. Quest'abitudine mentale di obbligare un uomo a fare la terribile parte del padreterno in un moto che è. sociale per eccellenza e rivoluzionario per natura e inesorabile ~r destino, :può essere, tutt'al più perdonato al. l'anima semplicista dei gregarii più umili, ma non si addice alla mentalità illuminata di nessuno studioso ! Mussolini è, certo, un particolare del grandioso quadro : ma non ne è il moti-vo essenziale. E io penso, appunto perciò, che egli abbia dato un fiero colpo al movimento quando si intestò a costruirne il partito. Ma Mw,solini, ma il partito, ma il movimento non sono ancora l'Idea, non sono ancora il «motivo• dom:inante ·e fatale di questo increscioso rimescolio di partiti e di masse sbalestrate di crisi in crisi : di questo inquieto annaspare di uomini brancolanti alla cieca ; di questo minaccioso collasso delle energie produttrici ; di questa latente • dégringolade » delle istituzioni che - insieme ai partiti vecchi e nuovi, nessuno escluso! ·- vivacchiano a furia di miserabili ripieghi e « tirano a campà », giorno per giorno, sperando in Dio ... Tutto questo è crisi politica, è crisi SO· ciale, è crisi di Stato. Noi tutti viviamo entro l'atmosfera nebbiosa ed asfissiante di un organismo che scricchiola da ogni parte e minaccia di crollare. Siamo, instituzionalmente parlando, alle prese con un corpo minato dalla arteriosclerosi. Il Fascismo, prima della guerra (interventismo) vide un governo impotente per acefalia e per viltà. E lo buttò alla guerra a calci nel ventre, perchè non e-i voleva anàare. Poi lo controllò in guerra degnissimo esponente della sventura di Caporetto. Lo rivide dopo l'infame armistizio di Vi_lla.Giusti, quando tre milioni di bajonette italiane fu. rono arrestate proprio mentre stavano per fare il balzo su Vienna a dettarvi' napoleonicamente la pace giusta con il patto di Londra più Fiume. Lo contemplò infi_ne nella sciagurata vicenda che intessè la odissea degli ex-combattenti dimenticati, disprezzati e svillaneggiati. E lo stette ancora a guardare allorchè per interposta persona, Lenin veniva in' Italia ad abrogarvi le libertà e le leggi. E quando, finalmente, la misura delle bestialità contro la vittoria, contro la pace e contro il paese fu colma, allora il Fascismo lo assall e ... lo sostituì con i mezzi sbrigativi che piacquero tanto e che ... non piacciono più! Ma i due tempi del Fascismo sono esattamente questi : Primo : • Lotta contro il bolscevismo e ribellione dichiarata ad ogni proposito di rinuncia sul piano e sul terreno della nostra vittoria: Ergo: Fiume e la Dalmazia». Secondo : « Assalto alle posizioni governative dello Stato responsabile di ogni no• stra sventura, delnsione e crisi nel dopo guerra interminabile e confusionario e in· sangui nato ». Ma qui il Fa.5Cismo- come moto - si _è lasciato imbottigliare arrestando la prnpna marcia. E la crisi sua è tutta qui. E per risolverla deve rifarsi al punto cli partenza con l'abbandono di ogni sua inutile posizione parlamentare e di ogni e qualsia.5Ì contatto coi partiti specialmente borghesi.: della borghesia paras!;itaria e di quella che getta un'altra volta l'offa del suo denaro per ammassare nuovamente la malabestia in vena di ritentare la sua riscossa. E consentitemi, egregio Direttore, di aggiungere che io ho voluto riferire di volata qualche concetto fondamentale per riacconciare sul vostro giornale la fisonomia di que. sto Fascismo che, dopo tutto, è da considerarsi appena nato. Mi par di sentire, infatti, qua e là per la penisola, accenni non dubbi di una sua vitalità che ricerca avidamente le vie di una più rapida e decisiva es~nsione. Ma è bene aspettare. E sarà prudentè non piantare croci in casa altrui, quando si ha il cimitero in casa propria ... PIERO BELLI. La verbosa su.flicirnza co.n cui Piero Belli pone la sua polemica offre l'occasione per se. gnare una mentalità caratteristica al fa. scismo. Nell'articolo che ha tanto impermalito iJ Belli, si era voluto seguire il fascismo n~lle sue linee di sviluppo, attraverso lo stm!io appunto dei suoi presupposti ideali che, astratti, vaghi e confusi, non potevano non condurlo alla crisi attuale. Insieme si tenta inserirlo _: giustificandolo - in una valuta. zione della nostra vita politica. • «Mail Fascismo è un'altra cosa!• e il B. si affanna a spiega.re quale altra cosa sia il fascismo. Se il B. avesse letto non solo l'articolo di fondo, mai anche gli altri scritti sili, fascismo apparsi nello stesso numero (e nei precedenti) de • La Ri•voluzione Liberale •;, avr.ebbe visto come pure il suo fascismo s:ia: già stato chiarito e valutato .. Non importa : anche all'articolo da lui preso in esame è fondamento esplicito la valutazione del fa: scismo come anti-partito sorto con la pretesa di difendere la Nazione. Ma oggi, dopo che un sa.nguinoso travaglio ha maturato nel fascismo una affermazione di gerarchia, per dare all'azione qu_otidiana una severità ideale e al caotico movimento un,a coscienza (sia pure astrattamente autoritaria) di Stat9 - Piero Belli sente di dover confermare la cons,tatata incap,acità del fa. scismo di sbocca.re a quest'ultima soluzione che, contraddicendo alle vuote ideologie agitate nel torbido ingrossarsi, gli avrebbe pur dato una qualche realtà politica. Nel Belli appare limlpida. quella nullità che 1a teoria di Grandi invano tenta supera• re. In lui l'incomprensione totale della funzione dello Stato è palese, vuole uno «Stato forte» e insieme lo sforzo di superare la crisi dello Stato è dileggiato come • galvanizro. mento" di cadaveri: Statò Nazione governo &i alter.nano, vuoti termini non meditati e non compresi. Postosi contro il f;artilo e contro il 1nussolinis11w, intende il fascismo come qualcosa di superiore e di ideale, come faro e "molivo » dominante che « sorto dalla incapacità dello Stato attuale a guidare· i destini della Nazione n si pone • contro ; bolscevismo, contro il gm-oerno e contro i J)'artiti », contro lo stesso P~ito _Fasci_sta. Il fascismo sa,rebbe la stessa idea d1 Nazione incarnata e vivente, in lotta contro l'antinazione : da. un lato i bolscevichi e i rinnovatori, dalJ'altro contro « le posizioni governative dello Stato resPQnsabile di ogui nostra sventura •. Identificato il fascismo con la Nazione, il compito del fascismo è di « ob. bligare i sindacati operai ad effettuare il loro trasloco daJ campo dell'internazionale a quello della Patria• : con questo presupposto il fascismo difende • qualsiasi possibile rivendicazione del diritto operaio,. Demagogia e superficialità. I diritti operai non sono qualcosa di astratto e di isoia,o: ,:orgono da una 11uova coscienza elaboratasi nelle masse e che si sivolge libera secondo i propri motivi. Il movimento operaio si pone contro la patria per un processo storico, per cui nel mito rivoluzionario il popolo italiano ritrova la sua vera patria. Sino ad ora - da secoli - era rimasto estraneo alla vita della nazione: il Risorgimento non l'aveva scosso. Attraverso !a pratica economica e la lotta ~i classe è ~uuto il suo Risorgimento : ha Vl· sto che la patria era id~tificata con _la =: chia impalcatura che SJ er_a costrwta hu as.se_nteed ha negato la patna per ·negare 11 vecchio ordine e costruire il mondo. La. realtà nazionale rimane il sostrato in: cancellabile di ogui lotta : i partiti che altn vuole chiamare anti-ruzz-ionali sono semplice, mente rivoluzionari - i partiti che, con enorme ignoranza, si dicon~ nazi_onali sono sempliceIIJ.énte anti-rivoluz1onan. Voler essere rh-olu.zionari e nazionali è giocare sull'equivoco. E l'equivoco del fascismo alla: Belli (quello «agrario• ha un'3:ltra realtà) sta nell'identificare a s~ la coscienza naz1onalt- : . vuota ideologia, strl!mento atto so)o ll:d =· nullare gli elementari pn-su,pposti d1 un2 sana !otta politica. Nella stessa superficialità vana.gloriosa si è mantenuto il fazSCismonell'altro ram,po di lotta : le rivendicazioni nazionali. Anche di fronte alla impresa di Fiume - lo si deve ricorda.re al legioniario Belli? - l'equivoco non si è dissipato ma aggravato sinq aìla più vile indecisione. "Ritorniamo ai principii » invoca il Belli. Ma, sorto da quei principi, l'anti-pa,rtito è di. venuto partito e vi è concretato nel oar!amen.to e nella difesa padronale. il. Belli stesso conferma che nei suoi • due tempi », il fa. scismo è finito lì e « come moto, si è lasciato imbottigliare arrestando la propria marcia •. E J)"'J continuarla dovrebbe ritornare alla •vuota ideologi.ai da cu:i era partito! Certo il fascismo ha trovato su questa rivista una più_ seria valutazione e comprensione : il fugace rilievo polemico del Belli è invece una stroncatura del fascimo, una autoliquidazione loquace ben più ine59rabile e definitiva. MARIO LAMBERTI. CONSENSI PA'{JA, 6 Maggio 1922. A_bbiamoletto l'appello che Ellit ha lanciato nel i:mmo numero di La RiTol.11.zio·Lnieberirle ad i sei punti fondamentali di studio che la Rivista intende svolgere con serietà, d 1intenti e di preparazione. Li abbiamo letti con entusiasmo pèrchè Yeni\·ano a coincidere perfettamente con ttn 'piano di studi che da tr~ anni audiamo perseguendo, col sussidio di 11Ilabiblioteca di scienze politicosociali e di storia non solo d'Italia ma delle altre nazioni, esistente in questo Collegio,.biblioteca non mo]to ricca ancora per ]a tenuità dei mezzi a nostra disposizione, ma raccolta con cura a.morosa e sagace. Di tendenze notevolmente divérse gli un.i dagii altri, noi alunni di questo Colkgio in questo concordiamo, di dover entrare n~ Yita con una preparazione poHtica seria., sO:da, possibilmente oggettiva, per quanta oggettività possa mantenere u.11 giovane in contatto cou problemi cosl pressanti come quelli dell 'odiema realtà politica; scopo precipuo, quello cli evitare 1'orecchiantismo. Se la nostra opera modesta di paziente preparru,joneindividuale Le sembra possa essere p;e. sa in qualche considerazione (e ci conforta uon poco l'accoglienza fatta al gruppo di , Torino • Yedi N. \i di Ri'i!oluzioneLiberale), desiderernmo mantenerci jn stretta relazione con Lei e gli altri gruppi per meglio disciplinare ed agevolare il nostro lavoro. Un gn!-ppo di St1uie11ii ·u;ii-uersitari dell"Alm,o Coll.egioBorromeo. G. B. GoDETTl, gerente responsabile OfficinaGrafica Editrice Bodoniana • O. G. E. B. 13/\NC/\ I\GRICOL/\ ITI\LI/\N/\ SedSeociaelDe ireziGoneneerale inTORINO La Macchina che ' . s impone lngC. .OLIVETTI & C. IVREA Filiaeldiagenzniellperincipcaitltià In TORINO: Via XX Settembre, 70 • lei. 5.35

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