La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 4 - 5 marzo 1922

Lt.R. ~IVOLtUZIOf{B LtIBB~A.ltB Studi sulla cultura politica francese ------ ROMA IN ROLL'AND I Accanto ad altre personalità di suoi connazionali una tragedia , . NOn ci troviamo di fronte a una o di suoi contemporanei quella di Romain Rolland pagina d'arte: abbiamo diritto di chiederci quale appare priva così di interne complic.azioni come di • dei due protagonisti esprima il pensiero del Rolland. crisi• rinnovatrici. Lo si accusa di apostasia, e si è Ebbene. quell~ due professioni di fede ci paiono ingiusti; si esattanò i mut~mentì del suo pensiero due pezzi cli eloqutnza posti l'uno accanto all'altro, come progresso, e, inclini pure il Rolland stesso a svolti ciascuno per se stesso: lo scrittore non se,ite questo modo di vedere, noi non possiamo far nostre bisogno di fare qualcosa di più che formulare due questejlodi. Chi ha scritto il drammaletemps viendra• concezioni; esse rimangono astratte, non riescono non è lontano da chi ha scritto il romanzo C/éram- a penetrare l'argomento particolare, determinato bauli nè lo ~crittore del Teatro del popolo da quello che to1•111entai due amici e a dargli un significatp: dei Precursori. Vi è nella vita e nell'ope,a del e. all'antitesi non risolta non corrisponde, e questo· Rolland qualcosa di immobile e di uniforme: ce lo è ancora più grave, l'angoscia dello scrittore. direbbe da solo il fatto che le sue opere, prive di Cosi nel dramma Les Loups, ispirato all'affaire limiti che le distinguano l'una dall'altra, tendQno Dreyfus egli si era accontentato di porre l'una di a raccogliersi intorno ad un'opera sola, priva an- fronte all'altra una generica concezione umanitaria ch'essa di limiti ben definiti. Ci può trarre talora e una generica. concezione patriottica senza tentare in inganno una moltiplicità di atteggiamenti e di di risolvere il cont-rasJocol pensiero o di rappretoni e indurre a credere, ad una inesisJente com- sentare il dubbio nèll'arte. L'opera é fra le più - plessività o più spesso alla mancanza di un centro brutte cose che il Rolland abbia mai scritte: ma intorno a cui si raccolga una persona, del motivo questa constatazione non è meno significativa. unico imperioso che crea l'artista. Ma sotto quella Perchè il Rolland non· è l'uomo di una fede soda molteplicità apparente si cela la fissita di un pen- e sicura, né l'uomo del dubbio angocioso. La sua siero costante. . aspirazione si appaga troppo presto di sè stessa, Lo dicono un romantico, un romantico attardato, una certezza si fa troppo presto quando il dissidio ma piuttosto che romanticismo lo stato d'animo che non ,é ancora composto. Romain Rolland è molto la sua opera esprime, può dirsi un sogno di ro- piit vicino a Colas Breugnon che a Jean Christophe: manticismo. La sua posizione spirituale non è di- la figura del musicista tedesco egli l'ha ·composta stante da quella di M.me dè Stael: rivive fin lui con tratti di grandi del passato, a cui ·egli si é acl'anima di un francese del 1820o del 1830,di quei costato con adorazione: quella dell'artefice borgofrancesi, che, usciti da una educazione strettamente gnone l'ha vagheggiata nei silenzi del suo animo. razionalistica, sentivano le indefinite aspirazioni di Un tale temperamentp non può essere un temperaun secolo nuovo e guardavano con occhio deside- mento religioso. roso il fantasma vago e grande della Germania. • Alla generazione precedente alla sua il Rolland Analizzare it pensiero che dà vita a questo stato oppone la propria religiosità: anch'egli, come il d'animo é difficile: si può dire, con ·una parola, suo eroe vuole essere chiamato , libre génie réclfe le idee del Rolland non differiscono molto da ligieux • • quelle del France, perchè l'opposizione che si suole Ma la religiosità é più presente in quella aspistabilire tra i due scrittori ha realtà come opposi- razione non doloi,;osa non tragica, che nelle formuzione di temperamenti e non come opposizione !azioni che egli ne dà: l'originario razionalismo, di idee: nè, se non fosse esistita questa vicinanza appena temperato da vaghe effusioni panteistiche di pensiero, sarebbe stato possibile quell'influsso alla tedesca, le impedisce di mettere salde radici del France sul Rolland, che si sente nel Colat nell'anima di lui. Che significa la rivelazione che Breugnon. Jean Christophe ha di Dio (nel l'Adolescent), vero Più che aperta professione romantica tutta la vita mostro di arte e di verità? del Rolland è dunque un'aspirazione al ramanti- Leggiamo più avanti del suo eroe che egli è;troppo cismo: una generazione che si rivolgeva ai roman- religioso per pensare molto a Dio. " Egli vive in tici come a suoi maestri ha trovato nell'opera sua Dio, non ha bisogno di credervi. .. Chi porta in sè più che una guida, un compagno. il sole e la vita P,erchè dovrebbe ricercarli ,al di Diceva il Duca di La Rochelaucauld che vi sono fuori?,: peréhè pa{ole simili a queste e di cui queste persone:le quali mai avrebbero amato se mai av.es- sono un'eco ci commuovono profondamente nei sera sentito parlare di am'ore: vi sono ·parimenti Discorsi dello Schleiermacher, mentre da questo 1ibri, che mai sarebbero stati scritti, se non avessero I brano riceviam<? una mediocre impressione? Le avuto altri libri dietro di sé. Ma, come quegli professioni di fede del Rolland non hanno mai que,!Y amori riescono pure ad essere reali, cosi questi salare, che dà una convinzione maturata cogli anni libri, per quanto non nascano da una passione ben tra contraddizioni e lotte; ma rimangono sempre definita, possono avere una vita propria. Se l'ispi- un poco astratte e troppo poco personali. razione del Rolland è letteraria e non potrebbe non Completamente estraneo alla grande tradizione esser tale dato lo stato d'animo da cui parte, egli mistica della Francia che attraverso i secoli ha corriesce a dare alla sua opera una vita autonoma. ·retto gli eccessi del suo intellettualismo, l'anima Se nelle Tragedie della fede e net Teatro della ri- del Rolland può apparire arida quando esca dal vo/uzione ·1a materia esce ancora tutta inviluppata suo piccolo mondo limitato. Ogni tentativo di uscirne dalle mani dell'autore, che fflllane legato ancora nell'arte come nella vita pratica doveva perciò e(- dalle sue impressioni e se nelle Vile ç1a migliore sere condannato all'insuccesso. é quella del Tolsto·,) in cui pure una maggiore lon- • Quando parliamo delle idee del Rolland sulla tananza gli è consentita, l'aureola nasconde ancora guerra, sentiamo di parlare un poco sul vuoto: di troppo la .Persona, col Jean Christophe, il romanzo due raccolte di articoli, di un romanzo, di un racdella sua idealità eroica e col Colas Breugnon, ro1 conto, di un dramma rimangono nella mente dei manzo della ,ua idealità idillica, lo scrittore si trova più poche parole, un motto, il titolo di un articolo nel proprio terreno. Tenterà, è vero, come è stato scritto nel 1914: Au dessus de la mélée. Possiamo giustamente osservato, l'immaginazione a contraffare .-accontentarci di ripetere quanto sfuggi allora dalla la storia: ma, se ciò è inevitabile dato il carattere penna di uno d7i..suoi avversari, del resto tanto mischia•, per ricordare che lo stesso combattimento con fatuità deni'ocratica, di cui è inutilé anche fare esigeva il dovere di saper essere al di sop.-.acli una critica, vede un mondo rinnovato fin dalle esso, 'per non venir meno alla comprensione della fondamenta. E quali sono i segni di questo nuovo realtà e alla stessa possibilità di vivere e che non mondo, di questa nuova cultura? potevano essere se non piccole anime quelle che <{ Esprimerei specialmente il voto che si stabiliSse volevano chiudersi tutte nel momento fuggevole, nelle. scuole primarie di tutti paesi di Europa l'inquando pensatori e uomini di Stato, madri e sold<1-ti segnamento obbligatorio di- una lingua internaziosapevano e dovevano, pur partecipando alla lotta nalc. Ve ne sono alcune quasi ·perfette (Esperanto, trovarsi al disopra_ della mischia. Opera schietta'. Ido) ... Questa lingua sarebbe non solo un aiuto mente religiosa doveva essere Questa: far sentire pratico Senza pari; ma un'introduziOne alla conoagli oppressi dalla tragicità della guerra, tragicità scenza delle lingue nazionali e della loro stessa: di una crisi, in cui lu[ti gli aspetti della vita acqui- perchè farebbe sentir meglio di tutti gli insegnastano caratteri di provvisorietà, in cui la legge menti, gli elementi comuni delle lingue europee e della vita - viverç ad ogni costo - acquista uda l'unità del loro pensiero •. asprezza particolare, la presenza dei valori etern -/Basterebbe questo articolo per dimostrare il faisotto quella provvisorietà e il dovere di non di- limento dell'opera che il Rolland si era proposto menticarli. Ma come abbia.mo visto mancava a di compiere, non al disopra della mischia .egli si Rolland questa preparazione religiosa. li suo torto I é collocato, ma in disparte; non è stata la sua non è di aver voluto porsi al di sopra della. mi- una affermazione eroica, mistica di una fede, che schia, ma di non esservi riuscito: non si trattava I adornasse di un'aureola tragica la sua negazione e di giudicare coll'occhio di una Mònna Berta o di imponesse l'ammirazione anche a chi si trovava, un San Martino la misura dei torti e la misura lontano da lui: dobbiamo sentire il rispe'tto che si delle :agioni cl'i ciascuna nazione, ma di riuscire a deve a un'opera mancata, non !a reverenza che conquistare un punto di vista da cui quella prov- si deve a un apostolo. visorietà fosse superata. Agli articoii della prima <- Per un artista l'arte riesce sempre rivelatrice ra~colta: e Au dessus de la mélée » non vi è oggi della profonda natura di un uomO. Dai giorni trachi _nonpotrebbe sottoscrivere, anche perché quelle gici dei primi mesi del 1918 si è ispirato il Rolpagme che allora fecero tanto rumore sono del land per scrivere un romanzo e un racconto: che tutto vaghe e generiche: oggi faremmo solo riserve cosa ne è uscito? Clarambault, l'éroe che dovrebbe P_erquelle _fras,, che permisero allora la pubblica- rappresentare l'angoscia del Rolland di fronte la z10~e,_s_ull',nnocen~ae sulla giustizia della Francia. guerra appare ai nostri occhi come un povero V1 e in ~uesto. llb~o ancora il senso di una in- uomo, privo di qualsiasi grandezza, cosicchè anche certezza d1 un d1sag10,che lo giustificano ai nostri la sua uccisione per opera di un fanatico ci saracchi: ma ~eH'altro volume les precurseurs quella prende, perché non avevamo trovato in lui la incertezz~ e dileguata: ritroviamo il carattere del stoffa di un martire: il romanzo è completamente Rolland incapace d1 sospendere. il suo g'iudizio, mancato. Pierre e L1Jceinvece, i due protagonisti ignaro della contemplazi?ne s1lenz1osae angosciosa del racconto, dimenticano Invece ben presto lo d1 un evento. N?n vogliamo accennare con queste scopo polemico per cui erano stati or~inariamente parole alla ades1~ne del Rolland al partito sociali- pensati, per divenire due semplici adolescenti che sta,_che s1 maturo negli anni in cui scriveva quelle si amano e' non hanno altra preoccupazione che pag,_ne. . il loro amore e la loro giovinezza: la guerra si Per chi aveva_realmente -creduto, come il Rolo ritira sullo sfondo dell'idillio e acquista una necesland, alla Francia_~ersoryificazione della Giustizia, sità estetica perché si confonde col tumultuare della alla guerra del Dintto ~ontrn il Torto _ecc.,non vita, eh., rapisce i due amanti come un- giorno v, poteva essere altra via d1 usc,fa. Voghamo par- aveva rapito Giulietta e Romeo: la morte che li' lare_d1 quel sens? d1 grettezza che ci danno quelle colpisce vicini nella Chiesa di S. Gervasio a Papagrne. Co_mepuo fermarci chi, mentre infuria la rigi crollata sotto i colpi tedeschi, ci appare piutg_uerra,s1 mtere~s? a~h esp~rimenti di uno scien- tosto che morte straziante, la fine di un sogno, e ziato su__delle tnbu d1 formiche, prima nemiche, il racconto Pierre e Luce può essere considerato po, pacificate, e .". domanda se dunque anche la come un bel capitolo di Jean Christophe. guerra degh uommI non è una cosa innaturale? E il Rollandismo? Se la figura del Rolland ci ha Che va_lorepossiamo dare alle parole di chi rivol- imposto rispetto e ci ha indotti a trattare con una gendos1 a, popoh assa_ssinati,tratti in inganno dai certa larghezza del suo stato d'animo, poche parole governi, ma, _c~nsultat,, costretti alle guerre, ob- ci bastano pei seguaci suoi più O 1peno lontani. bhgah a dehth. che non hanno mai voluti (non Si pensa: la predicazione del Rolland poteva essi parla, come s,_vede, solo della guerra presente) sere dannosa durante la guerra, oggi è non solo scnve: • Avete finalmente toccato il. fondo della utile ma necessaria per combattere i vari nazicr-> s~entur~? No: io lo vedo nell'avvenire (i popoli nalismi e ricostituire una comunità europea .. Anche s, vendicheranno). Allora cadranno anch'essi nel- in questo punto occorre scostarsi un po~o dall 'ol'ingi~stizia, e per eccesso di disgrazia saranno pinione comune. La predicazione del Rolland era spo_ghahdeWaureola fonebre del loro sacrificio,? ti molto meno dannosa durante la guerra di quanto sociahsmo e 11nvoluzwnaris!'lo del Rolland restano i retori infuriati credessero; per il suo carattere del tutto ester_iori; si confondono colla generica del tutto vago, poteva anzi essere utile per temlede d~mocrahca, _cheegli ha nutrito tutta la vita. perare certi fanatismi; oggi a tre anni della ces- .Ma 11su? compito non era compito politico, ma saziane della lotta, l'andar ripetendo frasi, scritte pmttosto d1 coltura; come egli l'ha eseguito? Leg- in altre occasioni, frasi, che rappresentavano anche g_,amol'articolo: • Per l'internazionale dello spi- allora piit che un pensiero critico un tentativo non rito > nella raccolta « I precursori ». La guerra riuscito, l'entusiasmarsi per i più vieti luoghi conon solo ha distrutto l'Europa del secolo XIX, ma muni dell'umanitarismo settecentesco, è certamente ha prodotto un, annullamento di tutte le idealità dannoso. passate che si sono rilevate insufficienti nel c~mpo Giornali rivoluzionari accolgono volentieri la della politica come in quello della,cultura. Già in 'collaborazione del Rolland: ma che aiuto può dare una lettera al Gorki il Rolland avev,; scritto: ; lo questi alla loro causa? Se la guerra é una crisi confesso che sono un po' distolto dai grandi uo- che va superata ad ogni costo per.non perire, tutte mini del passato: io li ammiro esteticamente ma le nazioni, tutti i partiti non_possono indugiare In non so che lare della loro intolleranza e del '1oro una compassione umanitaria mal definita, ma, acfanatismo troppo frequenti. .. • e non pe(nulla egli cettato uno stato di fatto, lottare coraggiosamente aveva confessato di non essersi mai sentito tanto ciascuno dal proprio punto di vista, per dare stadi quest'opera e se le persone non vivono di per più piccoli di lui : • Si la colpa· a Rolland delle sue sè, perchè costruite da quell'aspirazione, vive la opinioni sulla guerra. Il suo torto è di non averne aspirazione che ad esse conduce: e i costruiti epi- alcuna•? La questione è un poco pii, complicata. sodi si riempiono di una vena lirica, di una poesia All'infuriare dei nazionalismi e degli imperialismi fatta di effusioni, in cui il poeta non canta i fan- del periodo a_nteriore alla guerra il Rolland èra ri- • ciulli, gli amanti, gli amici, ma l'infanzia, l'amore masto estraneo: il suo compito rispetto ad 'essi e l'amicizia. egli se lo era fissato e lo aveva espresso in una Come l'arte del Rolland è il canto di quella aspi- lettera al Seippel (cit. Seippel R. R., Paris, 1913) razione, cosi il suo pensiero non ha realtà fuori di • L'Europa diventa inabitabile. Da ogni parte si essa: la sua arte naufraga perchè egli vuol farla elevano voci furiose che gridano : noi abbiamo la vivere in un mondo più ampio, il suo pensiero si verità. Nessuno l'ha fuori di noi. E per lo più essi distrugge quando egli vuole fissare l'oggetto di non h·anno altro da dire se non: " Noi, noi e ,di quella aspirazione. Celebrare una vita armonica, nuovo noi ". Io temo che il mondo abbia bisogno libera da ogni preoccupazione trascendente, tutta di una rude lezione - un grande pericolo che laccia piena di divinità, sarebbe il. desiderio del Rolland. sentire a tutti il poco che essi contano nell'eternità • vicino al Voltaire come durante la guerra (cit. dal bilità all'incerto, per vivere: ad ogni parte.politica Jouve, R. R. vivant, Paris, 1920). Per opporsi al ma- il rollandismo è perciò il simbolo stesso delle forze terialismo della cultura nazionalistica e affermare antipolitiche e, non dispiacerà ai discepoli dell'euil, valore eterno, umano di ogni manifestazione ropeo e romantico Rolland, se noi lo definiamo dello spirito egli é costretto a materializzare il suo con una parola tedesca, con un termine di un ideale, predicando un umanesimo altrettanto ma- grande filosofo, maestro dei romantici: Tragheit. teriall,sta, in cui tutti i popoli si sommergono e Mario Fubini. Come il suo eroe giunto al termine dei suoi erra- o net nulla > (I 911). menti, anch'egli vuole contemplare la vita con oc- Romain Rolland non ha idee precise in politica: chio per cui , lo scetticismo e la fede non sono meno per il suo temperamento egli ne è completamente necessari l'uno dell'altra; lo scetticismo che sgre- estraneo : il brano citato si riferisce più specificatola la fede di oggi e prepara il terreno alla fede tamente all'Europa letteraria che all'Europa politica. di domani,, come quello anche egli afferma che tutto 11compito che il Rolland in queste linee si tracsi deve comprendere • e te forze che negano e le ciava e quello che egli segui durante la guerra, forze che affermano, amiche e nemiche,. Ma que- non era un compito politico, ma un compito largasta armonilf non gli è concessa: e le diverse lor- mente umano, che toccava solo indirettamente la mulazioni che egli dà alla sua lede, appaiono estra- politica. Ricordare che il valore di una nazione nee alla profondità del suo animo. è sempre in alcunchè che la trascende, che ogni E' stato ricordato nelle polemiche che suscitò nazione non si può fare estranea alle altre senza l'atteggiamento del Relland durante la guerra, un uccidere sé stessa, ricordare la vita comune di episodio del Jean Christophe, ma non ne sono state questa Europa, unita non tanto dalla tradizione tratte te necessarie illazioni. romana, cristiana, umanistica quanto da un avvenilncombe sull'Europa una minaccia di guerra: mento recente, ancora vivo, ancora operante, la Jean Christophe si prepara ad abbandonare il suo grande rivoluzione religiosa del Romanticismo. E paese di elezione e sente il dovere di andare a com- se questo compito poteva parere troppo strettabattere per la sua patria che gli è per tante ragioni mente culturale quando la guerra scoppiò, non era straniera: Olivier invece rimane esitante e si ribella certo inutile nelle varie nazioni un uomo che fainternamente contro la rude realtà. Quando la mi- cesse sentire ai propri connazionali il rispetto di naccia è svanita, i due amici si trovano l'uno di fronte agli eventi, che li ammonisse che la guerra fronte all'altto. • Non sono dell'esercito della forza, non esauriva in sè nè il passato nè l'avvenire; sono dell'esercito dello spirito,, dice Olivier, ma che ai retori i quali predicavano mischia bestiale, il suo amico gli risponde: • La verità è la vita. il combattimento ad occhi bendati, senza tregua, L'azione sola è viva anche quando uccide :'la vita è senza fine, opponesse la divisa: « Al di sopra della L' agri coltura Questo studio del nosh·o Giovenale è una monografia completa mll'agricol!nra piemontese. I singoli capitoli possono venir letti par~itammte, ma uniti costituiscono il filo logico di un bel libro, tessuto di osservazioni originali e talvolta di note semplicemente d1:1Julgalive,clze si potrà leggere tuttavia con profitto. [. Caratteri generali. l. - Tutta la regione piemontese che si trova alla sinistra del Po, e quella che comprende i bacini della Vraita e della Maira e in parte del Tanaro, si trovano in ottime condizioni idrografiche perchè i fiumi che le percorrono, alimentati dai ghiacciai, dalle nevi perpetue, che coprono le alte creste alpine e da frequenti pioggie, hanno un regime regolare e una notevole portata e sono quindi assai importanti per la produzione della energia elettrica, per l'irrigazione e anche per la navigazione. Molto meno buone sono invece le condizioni idrografiche in 'quasi tutta la regione Piemontese. 'piemontese a destra del Po, percorsa da affluenti di questo fiume, che scendono dal1' Appennino con un corso breve, un regime torrentizio, e rimangono asciutti per buona parte dell'anno. Questi affluenti hanno quindi un'importanza economica assai inferiore a quella degli affluenti che scendono dalle Alpi. Il clima del Piemonte è del tutto continentale, co forti differenze di temperatura tra l'estate e l'inverno; la massima escursione tern~ica _si _nota_a~ Alessangria. La media d1 p1ogg1a e alquanto inferiore a queHa del resto del gran bacino del Po, non d1 meno le precipitazioni sono abbondanti (dai 600 ai 1300 mm.), sovente impetuose e ~nche dannose negli alti monti i con massimo principale in ottobre e minimo in febbraio. • Dannosissime sono le grandini che tra il marzo e il settembre, cadono frequenti nel Monferrato. Le nevi invernali sono abbondanti, specialmente nelle valli alpine: le nebbie, non frequenti nè durature, ·sono esclusive della regione fredda; nqn rare invece, sono le brinate primaverili •. (Gribaudi).

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