RE NUDO - Anno XI - n. 92 - novembre 1980

BEA IF ERICA 1nissione terra-lunapark Ragazzi. l'Americ.~.i è un grande pae e! L'avevo entit dire. ma non mi ero mai data la pena di verifa:are personalmente la compie sità e la validità dell' vvio e alquanto retori– co tere tipo. n po' per pigrizia. un po· per ·fi. ducia e molto perché i pae i tecnolo– gicamente a anzati mi han de tato. per anni. s lb una pecie di azio te– dio. di i tintiv di gu t . causa di una pontanea inclinazione per il pa ato più che per il futuro. pinta da un gu to vagamente archeologie a cercare in altri pazi le tracce i– venti cancellate dal tempo in questu pazi . ho cmpre diretlo i miei er– rabondi pa si al co iddet10 terzo mondo. I pellegrinaggi geografici mi apri ano infat1i l'a ce o a brandelli di toria tra cor a, mi e n entivano di get1are uno guardo alle fonda– menta. per co ì dire, della cultura cui apparteniamo e a ~ rme di organiz– t.azione iale precedenti quella che fa da cannova i alla no tra e pe– rienza quotidiana di figli del bene • ere. Tornare indietro all'Europa dell'ano mille è imp s ibile, ma at– traver are a piedi il confine fra la Persia e I' fghani tan era, fino a po– co fa, ol fati o o. E e la macchina del tempo è ancora un ogno della 'science lieti n', gli autobu turchi e i treni indiani erano già una realtà negli anni e anta (quelli del boom economie e p ichedelico). Per ui e non i di poneva ancora di oli ticati congegni capaci di infrangere le bar– riere del tempo. i poteva alire. ra • egnati al disconfort. ul · vecch.i Orient Expre . moderatamente ca– pace di infrangere quello dello pa– zio. In omma. in que ta cor a in en o opp to al cammino del sole. empre in eguendo la ·ua orgente: in que ta mania di ri al ire alle funti: in que 10 pere rrere la toria a ritr o. per quindi i anni ho viaggiato rn111ru- 111ww: empre viaggi in Oriente. Ila ricerca del tempo perduto: e intanto. bi ogna postare in avanti le !ancelle dell'orologio. Mi rendo e n- 10 che. parado almcnte. andare a oriente "fa perder tempo". Si traila è vvio. di una batluta. di un gioco di parole. Ma potrebbe e ere un'idea: per guadagnare il tempo perduto. po tar i nell'altro en o. eguire il ole nella ua parabola di cendente. ervare, inve e dell'alba. il 1ra- 111un10 di una civiltà. lnve e di guar– dare indietro. guardare a anti: inve– ce delle fondamenta. il 1e110:invece della e da la te ta: invece degli ad– dendi. la omma totale: invece dell'Oriente, l'Occidente. E qual è la prima terra u cui i balle, inverten– do la rolla di 180 gradi? Il pioniere che azzardò la prova, lo coprì (la copn'): è l'America, per ri toforo olombo! Ma può I' merica far da upporto imultaneamente a metafore co ì eterogenee ed e ere in ieme il piano più alto, il punto più o curo, il fanale di te ta, l'intero mosaico delle te ere altrove parse, la foce e il tramonto? Ebbene, ì. L'America fa que to ed altro. L'America ne fa di tutli i colori. L'America fa llliracoli. L'A– merica ci fa ballare ... Qualcuno magari ta pen ando che in effet1i to dando numeri, e mi profondo in perticati elogi di quella entina di tulli i vizi di quel canaglie co cumulo di tulle le kappa che è I' merika d'oggi: con il uo facciato kapitali mo. i uoi centri nukleari. i uoi tomakevoli cake , il uo karter, la ua in opportabile mu ika, i uoi infami klan, e tutli i uoi tupidi kid (L' embo kid, Billy kid. ec .)... irragionevole enfa i del prologo ha in realtà due motivi. no è il tentativo di riprodurre, pari pari, lo tordimento euforico dei primi gior– ni a ew York, quando mi i fece incontro fe 10 a e torrida, ridon– dante e ir nica, bracata e ingenua, contradditoria e pacchiana ed ele– ganti ima. Con quei poliziolli con l'orecchio e la bu ola alla cintura, co ì carichi da embrare alberi di atale; con la gente che girava per le trade -in mutande di ra o; con quelle torte dai colori invero imiti, fatte più per e ere tirate in faccia nelle comiche che per e ere man– giate; con upermarket che vendono olo pia tica, perfetle imitazi ni in pia tica di qual ia i co a po iate de iderare, di tulli i tre regni della natura; con i pattinatori che la do– menica attraversano entrai Park tenendo in man-0 radioline portatili grandi come aldabagni ... Così di– versa dall'immagine abbozzata dei miei tracchi pregiudizi. La prima co a che feci fu di comprare, edotta com'ero da quel gigante co luna– park, un mazzo di tringhe di lique– rizia ro a, tanto irre i tibili nella loro a oluta chimicità, tanto a o– lutamente incomme tibili, da meri– tare il titolo di trofeo. L'altro motivo è che, data la bre– vità della mia permanenza e dato che mi muovevo in etlori in cui l'America dà il meglio di sè (natura e i truzione), non ho avuto modo di accorgermi delle em piaggini e brutalità che gli o ervatori tranieri pe o ricono cono come peculiari della nazione e dei uoi abitanti. on dubito che e ave i potuto tratlenermi più a lungo arei giunta alle te e conclu ioni amare di que ta folta chiera di delu i: ma la velocità del pa aggio e la ua natura e enzialmente vacanziera mi hanno ri parmiato il "down" che pare e– guire inevitabilmente alla prima bornia. I re oconti degli italiani che i ono tabiliti in America per ra– gioni profe ionali, per e empio, i a omigliano tulli: pare che all'ini– zio il lato pirotecnico della faccenda affa cini enza eccezione, ma che poi arrivino peno i ri vegli. Il fot grafo, il pittore, la tili ta, volazzano per alcuni me i fra par– tie , lazzi, entu ia manti propo te di lavor-0, e , droga e wing. Poi il fumo i dirada e l'arro 10 non i tro– va; i festini, lutti uguali, cominciano a venire a noia; i caldi otri i del vi– cino i rivelano strumentali e a dop– pio fondo; la droga fa male al fegato; il e o rion è così liscio come vor– rebbe far credere; la cordialità è più che altro un affre co di facciata e dietro di quella ognuno re ta chiu o nelle ue nevro i, nei uoi gruppetti e tu ivi e impenetrabili ... In mma, la vita del meteco i fa dura, anche perché la competizione è pietata, il denaro - mi ura a oluta del valore - premia olo i vincitori e ogni vincitore i la eia alle palle una ben più numero a folla di vinti, che re tano tagliati fuori (dr p out) fino al pro imo giro; e il giro può e ere lungo e quelli e la pa ano male ... E poi nulla è garantito in eterno e an– che le buone po izioni bi ogna lotta– re enza po a per mantenerle. Perché qui la brama di far carriera non olo non è peccato, ma è qua i un do ere, la prova della anità mentale. Per i ne uno i vergogna di mo trar i apertamente a atanato e di adottare comportamenti adeguati al raggiun– gimento dell'obiettivo, cioè del uc– ce o: un fine co ì nobile da giu rifi– care qua i tutti i mezzi. (i manuali che in egnano come far i trada nell'azienda coprono una bu na percentuale delle pubblicazioni americane). Quindi c'è empre qual-

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