RE NUDO - Anno XI - n. 92 - novembre 1980

RE NUD0/12 Freak Antoni (Skiantos): "Già dieci anni fa c'è stata un ·ondata rock a Bologna, con gruppi come i Juda e i Pooh (proprio quelli che poi sono diventati famosi). E c'era la guerra tra que to gruppo duro. i Judas. che poi ultimamente si sono rimes i in- ieme per fare del punk. e i Pooh che invece facevano co e molto soffici. Solo che i fans dei Judas erano più agguerriti. venivano dal quartiere San Donato, che è un quartiere mol– to proletario, e in omma i fans dei Pooh di solito le prendevano. Era un po' la rivalità Beatles-Rolling Stones trapiantata qui in Italia. "E poi c'erano diversi gruppi che giravano per le balere. e si chiama– vano i Joules. i Cobras. i Delfini. C'era un gruppo. i Verdoni Mangia– sa i. che non suonavano niente ma– le, e andavano in giro ve ·titi com– pletamente di verde". li rock bologne e. quindi, ha radici antiche. Ma per risentire qualcosa di originale dovranno pa are diversi anni. Anche in que to periodo di tallo, comunque, c'è gente che cerca di suonare, confinata nelle cantine o nei cinema parrocchiali. li Tivoli, che a Bologna diventerà proverbiale. è proprio un cinema parrocchiale, dove a tuti preti orga– nizzano un concor o annuale per compie sini dilettanti, una gara con premi per i vincitori. li movimento è sotterraneo, affiora alla uperficie solo con epi odi poradici, come i Frog o altri compie si rock-jazz. Molti di quelli che diventeranno poi i gruppi di punta e istono già, ma in formato molto appro imativo. Freak Antoni: " oi non eravamo ancora gli Skìantos, eravamo un gruppo di amici, ci riunivamo nella mia cantina e facevamo delle canzo– ni in ieme. Quello che ci divertiva era fare canzoni che non ave ero il minimo contenuto da predicare, proprio delle canzonacce. Que to quando andavamo ancora a cuoia, quindi ·ette-otto anni fa, sarà stato il '72. La nostra prima canzone fu Mu– kuroni, una canzone sulla pasta- ciutta. che poi abbiamo ripreso an– che in / nascoltuble ''. Jimmy Bellafronte (Skiantos): "A quel tempo ci chiamavamo "Freak Antoni e la Demenza Precoce", poi il nome divenne Skiantos perché l'altro era troppo difficile da pronunciare. C'era anche un altro settore degli Skiantos che provava in una vecchia casa. chiamata la "Fossa Marcia'': Era una casa abbandonata, proprio cadente. e lì andavano a provare il nostro primo bassista. Ringo, e uho dei chitarristi. tra la disperazione del vicinato". Roberto Terzani (Windopen): "Noi siamo insieme da più di dieci anni, prima solo come amici che avevano lo sballo della musica, poi come gruppo mu icale vero e pro– prio. Trovare una cantina per suo– nare era abba tanza facile, il difficile era pagarsi gli trumenti". on i può parlare di un movi– mento rock, nè di un movimento rock-jazz o con imili. Bologna vive della musica di fuori e tiene alto il proprio prestigio solo grazie all'ope– ra dell'iminancabile Guccini. E' solo nel 1977 che le acque co– minciano e muoversi. Per Bologna è un anno- caldo, con l'università che diventa uno dei centri del movimen– to, l'assassinio di Francesco Lorusso e le relative manovre militari dei ca- rabinieri. E' forse l'ultima volta che il movi– mento riesce a coinvolgere profon– damente, riu cendo ad acquistare un certo seguito di mas a. Proprio perché, negando !'autoritari mo di fondo delle organizzazioni po t es– antottesche, la eia molto pazio alla creatività individuale e/o c9llettiva, all'ironia e all'umorismo spontaneo. Luigi Ghermandi (Humpty Dumpty): "Il movimento bolognese é sempre stato dei meno torvi, fin dall'epoca delle· organizzazioni. Questa tonalità più allegra, è venuta fuori bene nel '77, quando ad ogni manifestazione si affiancavano tutte queste forme di creatività. Avevamo la Banda, compagni che suonavano trumenti a fiato, e anche mimi, che precedevano tutti i cortei con i loro pettacoli musicalgestuali". E' u queste basi che nasce anche una fitta rete di informazione alter– nativa, innumerevoli fogli ciclostila– ti, e soprattutto Radio Alice (l'emit– tente che verrà poi chiusa dalla poli– zia) diretta da Franco Berardi "Bi– fo". Che comunque non è l'unica nel proliferare di radio libere aderenti alla FRED (Federazione Radio Emittenti Democratiche), che diven– tano centri d'aggregazione di prim'ordine. Questo clima di mobi– litazione tocca l'apice nel settembre, con il convegno nazionale ul dis- en o in Italia, che sancirà la spacca– tura definitiva del movimento. Ciro Pagano (Gaznevada): ''C'era una divisione, a quel convegno: gli zombie rintanati nell'università a farsi le loro a semblee, e la parte vi– va, la gente vera del movimento, fuori, a suonare, a cantare, a far ca– sino". E' proprio durante il convegno che il rock bolognese si fa sentire per la prima volta. Freak Anioni: "Ti spiego come siamo partiti noi Skiantos e come ci siamo trovati dentro alla situazione di Bologna. Credo che noi iamo ' partiti, tutto sommato, per i fatti no– tri, immaginando e ognando la no– tra storia. Però c'è tata una coinci– denza con co e che tavano ucce– dendo in città ed anche fuori. Quan– do noi pen avamo al rock demen– ziale, non apevamo quasi niente del punk, nè americano nè ingle e. Non o gli altri gruppi. Noi, nel '77, siamo tati in piazza per un certo periodo di tempo. lo poi, dopo i ca ini del mar– zo, non ci sono più andato, perché ci tavo male. Eravamo a Radio Alice, eravamo spar i: quando è successo il gros o casino della ucci ione di France co Lorusso, ci iamo un po' sparpagliati. lo avevo paura e sono scappato e da allora ho vi to gli altri con rapporti sempre più personali. Comunque, si gravitava sempre at– torno a quell'area, Stefano Sbarbo ha lavorato a Radio Alice finché l'hanno chiusa. "Poi è arrivato il convegno sul dissenso: lì ha suonato per la prima volta un gruppo di compagni di piazza che noi non conoscevamo molto, e che si chiamava Centro d'Urlo Metropolitano. E' stato uno spettacolo veramente di rottura, in uno spazio decentrato, Piazza dell'Unità, che è fuori, alle spalle della Stazione. "Allora erano su una linea molto punk, con giacconi di pelle, occhiali neri, borchie, eccetera, erano già ar– rivate le prime immagini del punk dall'America e dall'Inghilterra. Ec– co, la gente la prese anche bene, in generale, ma i compagni del conve– gno erano tutti molto incazzati (io non c'ero), c'era chi li voleva mena– re, dicevano che erano fascisti ... "Loro hanno fatto il loro spetta– colo, in particolare que ta canzone che era Mamma dummi la benzu". In effetti, l'impatto immediato del Centro d'U rio è piutto to solforico: i compagni di movimento, che i era– no riuniti attorno a parole peran– zose e co truttive, del tipo "cambia– mo la vita, cambiamo la società", non potevano reagire molto bene a una co a come: Mamma dummi lu benza non posso /urne più senza ne sento già la mancanza esiste la dipendenza o mammu dammi la benzu

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