RE NUDO - Anno XI - n. 89 - agosto 1980

RE NUD0/6 I n una recente intervista con S.S. il XIVDatai Lama 1 la più alta autorità spirituale del Buddhismo Vajrayana abbiamo parlato di quella particolare forma di inse– gnamenti buddhisti che vengono praticati da due famosi lama tibetani che da diversi anni vivono in America, Tart– hang Tulku, capo del Nygma lnstitute di Berkeley e Cho– gyam Trungpa, fondatore e ispiratore del Naropa Institute di Boulder. Il Datai Lama, un pò scherzando un pò par– lando molto seriamente ha affacciato l'ipotesi che stia nascendo una nuova forma di Buddhismo, quello america– no. Che cioè, pur rimanendo integri gli insegnamenti fon– damentali della dottrina buddhista, ci sia un certo adatta– mento alle situazioni culturali del mondo occidentale in cui la dottrina dell'Illuminato si diffonde. E in effetti anche 1 quando il Buddhismo passò dall'India in Tibet accolse al suo interno diversi elementi della cultura e delle tradizioni : del nuovo paese... perché dunque un fenomeno analogo non potrebbe ripetersi ai nostri giorni in occidente. Siamo andati a chiedere notizie sul lavoro di Tarthang Tulku e di Chogyam Trungpa a una nostra carissima amica che l'A– merica e le sue culture le conosce proprio bene: Nanda Pivano. Il lama tibetano Tarthang Tulku nel suo libro Gesto d'Equilibrio non nomina nemmeno una volta la parola buddismo, Chogyam Trungpa affer– ma: "Il Buddhismo non promette niente. Ci insegna ad essere quello che siamo, dove siamo costantemen– te, e ci insegna a rivolgerci alle si– tuazioni della vita in accordo con es– sa j...( In fondo la saggezza è una cosa domestica. Buddha vide il mondo per quello che era e questa fu la sua il– luminazione". Di fronte ai numerosi atteggiamenti esotici, a paludamenti stravagantiche fanno parte del baga– glio di così tante sette mistiche, que– sti due maestri buddisti rivendicano invece l'estrema semplicità e quoti– dianità della cosidetta ricerca spiri– tuale... "In fondo la saggezza è una cosa domestica ..." è una frase che fa riflettere. Credi che stia nascendo una nuova forma di buddismo, una sorta di buddismo americano!? E' un'idea senza dubbio affasci– nante quella di un buddismo ameri– cano ... non c'è dubbio che in Ameri– ca il Buddhismo è divenuto un feno– meno neanche più di piccola mino– ranza, ma di piccola maggioranza. Pensiamo non soltanto alla numero– sa colonia buddhista di Boulder, raccolta intono al Naropa Institute di hogyam Trungpa ma pensiamo anche ai centri di Tarthang Tulku e ad altri sparsi per l'America ... le co- munità sono innumerevoli ... questa idea di Trungpa, que to riferimento alla quotidianità è molto interessante come tu hai rilevato ... ed è anche ti– pica del Trungpa. In fondo se tu adesso puoi parlare di questa idea del Buddhismo americano è proprio perché questi due Rinpoche, questi due guru o come li -vuoi chiamare hanno voluto condurre la loro azione di incontro con l'occidente a un punto tale che parlando con loro se non li si guarda in faccia (e il loro è proprio un volto tibetano) si ha l'im– pressione di parlare con due occi– dentali. lo non ho mai parlato di persona con Tarthang Tulku, ho sol– tanto letto alcune sue cose e la rivista del loro centro, Crystal Mirror... Comuoque tu sei stata la prima persona, nella prefazione a Diario Indiano di Ginsberg, a parlare di Tarthang Tulku in Italia... Si è vero ... in quei tempi ancora non si parlava di queste cose e io avevo avuto in America la possibilità P.V. di leggere Crystal Mirror e poi gli amici ne parlavano perché questa idea era già un'idea che si stava dif– fondendo. Comunque sia il centro del Tarthang Tulku che quello di Trungpa hanno cominciato a fun– zionare agli inizi degli anni settanta. Ed è interessante rilevare come, so– prattutto il Trungpa, abbia comin– ciato il suo lavoro in sordina ... senza ancora avere i mezzi per una fonda– zione ... lo sai come è cominciato? Lui insegnava in Inghilterra, a Oxford, po ò una ragazza inglese e fece amicizia con un ragazzo del Colora– do ... un hippie ma di famiglia molto agiata ... lo sai che anche Trungpa si ve tiva da hippie... e questo hippie del Colorado gli propose di venire in America, all'Università del Colorado a Boulder, a insegnare Storia del Buddhismo... e Trungpa andò a Boulder e una volta lì pensò di allar– gare la sua sfera di attività e invece di limitarsi a insegnare Storia del Buddhismo volle indire una riunione e far venire dei giovani per qualcosa di più diretto e stimolante che non delle lezioni accademiche... e co ì fece, e la prima riunione che convocò in una palestra fu così clamorosa– mente numerosa che dovettero usci– re nel cortile e si concluse con i ra– gazzi che rima ero a dormire nei sacchi a pelo come una specie di piccola Woodstock ... l'anno succes– sivo la riunione fu ancora più nume– rosa e in quell'anno, mi pare il 1974, fu fondato il Naropa lnstitute ... una vera e propria università il cui dise– gno era ed è quello di incanalare queste energie, questo interesse spi– rituale dei giovani verso dei fini utili, costruttivi. L'idea del Naropa, fin dal principio, è stata quella di fondere l'insegnamento orientale con quello• occidentale... l'idea era proprio quella di far incontrare mondo orientale e mondo occidentale ... Cioè quell'incontro tra oriente re– ligioso e occidente conteg;aporaneo, che sembra essere uno dei temi di di– battito e di riflessione più attuali... Sì, credo proprio di sì ... e infatti Trungpa da principio ha cominciato con un lavoro molto intenso sulla psicologia... sull'orientamento psi– cologico ... e aveva psicologi del ca– libro di Batison che insegnavano con lui ... Trungpa è un uomo molto af– fascinante, la gente sente molto il suo fascino ... ad esempio quando si IL BUDDHISMO AMERICANO La beat generati on a Boulder mise in testa di fare un corso di tea– tro andò a New York a parlare con tutti i più grossi esponenti del teatro d'avanguardia ... e quello che è mol– to interessante è che sia andato pro– prio a parlare con gli esponenti del teatro di avanguardia e non con quelli tradizionali ... e questo è stato visto con molta simpatia da tutta la scena culturale non conformista ... Tornando a quello che abbiamo chiamato Buddhismo americano, ti sembra che, tenendo soprattutto presente il lavoro di Tarthang Tulku e di Trungpa, stia effettivamente na– scendo in America qualcosa di origi– nale, di nuovo nel campo della ricer– ca spirituale? Sì... è nata una sorta di società buddhista; però io vorrei anche sot– tolineare alcune differenze tra Tart– hang Tulku e Trungpa ... in effetti il centro di Tarthang mi sembra che sia qualcosa di molto simile a un ... come dire, a un monastero, con al– cune regole e norme prestabilite ... con degli orari che, anche se non in modo autoritario, devono però es– sere pur sempre rispettati ... uno stile di vita in qualche modo abbastanza preciso. Al contrario col Trungpa è tutto molto più libero ... è una vera e propria università... non hanno an– cora il campus unicamente perché non hanno i soldi per averlo. Ma come sai il Naropa Institute è parifi– cato agli altri colleges americani, i diplomi che l'Istituto rilascia ono legalmente riconosciuti... proprio mentre ero lì è giunta questa sospi– rata parificanzione e c'è stata una grande festa, con orchestre, clamo– ri... tutti sui prati a fare un chiasso incredibile, a divertirsi e a fe teg- giare questa cosa ... Se non mi sbaglio credo che anche il Nyqma lnstitute di Tarthang Tul– ku ultimamente organizza dei corsi molto articolati al termine dei quali vengono rilasciati dei degrees, non so se parificati o meno ... Anche loro adesso? Si credo di si. Ma tornando al no– stro tema, in alcune pagine vera– mente stimolanti Tarthang Tulku parla della necessità di 'aprire il cuore' e Trungpa ha dedicato una parte non indifferente delle sue ri– Ressioni a quello che ha definito 'la– vorare con le emozioni', quell'atteg– giamento cioè di vigile consapevo– lezza fatto di apertura e di attenzio– ne, una sorta di presenza mentale che osserva, registra, e comprende quanto accade nel momento presen– te senza l'ansia di dover raggiungere a tutti i costi determinati obiettivi. Credi che un modo cosi diretto ed essenziale di intendere la pratica della meditazione abbia avuto una parte rilevante nel far accostare all'insegnamento di questi due mae– stri una parte cosi cospicua della controcultura e dei giovani dissidenti americani? Non c'è dubbio che il Trungpa sia universalmente considerato come la Way out all'hippismo, la via d'usci-

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