RE NUDO - Anno XI - n. 89 - agosto 1980

RE NUD0/26 ersone tflontPsichiatria LA NASCITA DEL ",P.N.P." COME SUPERAMENTO DELL'ANTIPSICHIATRIA NELLE PAROLE DEL SUO FONDATORE MICHAEL BARNETT DIVENUTO POI SWAMI ANAND SOMENDRA I IP P. con la ua semplici1à e la sua mancanLa di incan1esimi. non fu accettala subilo. i olk molto 1empo per prcsen1arla al pub– blico e fu un peccalo perché il P P non faceva parte dello scenario un– derground. on c'è bisogno di leg– gere Laing o di avere i capelli lunghi 1)cr essere acccllalo nel P P. Cera bisogno oltanto di 1empo e di pa- 1io. di una grande capacità di ascol– lare e di un vero in1eresse nei con– fronti di quelli che soffrono nella giungla ociale. anche silenziosa– men1e. nel proprio cuo•e. ienle èi più. Il problema più difficile per la na– scila del P P fu il fallo che la genie non ha più il coraggio di pensare a se s1essa. na socie1à tabile come la nostra. dipende dall'uniformità del pensiero riguardo alle gra)ldi con– clusioni. Questo ha jl suo vantaggio. Il nostro paese ha meno connilli in- 1erni e meno agitazioni che altri. ma questo porta ad un ristagno della i– tuazione sociale. ormalmen1e i cit– tadini si affidano allo S1a10. alla po– lizia. al poli1ico. allo psichiatra. cll'opera 1ea1rale del 'Rhinoce– ros·. lonesco rappresenta parado - salmenle le reazioni del cilladino medio alle cose che non ha capilo e che vede pericolose: prima fa in mo– do di non accorgersi: poi riferisce tuIlo quanto allo Stato o all'ammini– strazione; se quella fallisce. si con– vince che è tutto un'invenzione. 11 P P o il rinoceronte ono pratica– mente la stessa cosa. Se abbiamo imparato a reagire. come reagiremo a qualcosa di cui non sappiamo nulla? Unendo la nostra esperienza ai no tri sentimenti; questo è il nostro solo fluire pos ibile. ella vita. però, non c'è spazio per i sentimenti. Di– sturbano. Fanno oscillare la barca. Noi vogliamo ordine e pace. o cosi almeno ci hanno dello. Paghiamo il prezzo di noi s1essi. lonesco scrisse: '... Gli Smith e i Martin hanno di– menticato come i parla. perché hanno dimenticato come si pensa; hanno dimenticalo come si pensa. perché 11011 co11osco110 pitì il signiflca- 10delle emozioni, perché sono sprov– visli di passione: hanno dimen1ica10 come essere e per questo possono diventare chiunque. ogni cosa, perché non sono dentro se stessi, so– no oltanto altre persone, fanno par– te di un mondo impersonale. sono intercambiabili'. on gente del genere. il P P sa– rebbeun disastro.Diventerebbeuna macchina sociale a sostegno del con– formismo. con di fronte i sintomi che esprimono la lolla conlro una ma/cu– ra/a dis1r11:ione dell'io. Per la crescita del P P era necessario che i suoi membri non si la ciassero strumen– talizzare. Diver amente, avremmo corso il ri chiodi tornare sempre più indietro. cl P P non e istono 1a1uti. c'è ,pa,io per innumerevoli incontri. Il gruppo di Lccds si presentava come persone. non psichia1ria: PER O E. e hiunque abbia avu10 qualco a a che fare con i serviLi di igie– ne mentale dello S1a10 sarà senza dubbio a conoscenza della inadeguateaa di tale is1i1uzione. Gli o,pedali psichiatrici mancano di fi– nanziamenti. Il personale è mal re– tribuito e questo fa sì che anche genie intere ata a volgere questo servizio. cerchi lavori più rctribui1i. na delle più grandi carenze del sistema è la mancanza del personale. I pazienti sono fortunati se riescono a vedere il loro psichiatra per più di cinque mi– nuti una volta alla sellimana. Per il resto del tempo sono curati con un a ortimen10 di meravigliosi prodolli farmaceutici. i ono pillole per addormentarli la nolle e pillole per svegliarli al mallino. Se sono depressi ci sono le pillole per tirarli su. Quando sono troppo allivi, ci sono le pillole per calmarli. Oh, chissà come sono contenti! Se per disgrazia qualcuno era entrato senza avere nulla di malato, ne è uscito malato. Molto spesso manca, a chi è tor– mentato e ansioso, una persona vici– na a cui rivolgersi per cercare aiuto o ra icurazione. Quando questo tor– mento per iste, il bisogno diventa evidente. Questa società fugge la genie tormentata. Le per one che i tormentano nella olitudine più oscura rischiano di impazzire. Sono rinchiusi in una prigione di pillole in ·ieme ad altri pazzi. Il P P è un tentativo per bloccare questo processo all'inizio. Siamo un gruppo di persone differenti che si interessano alla gente. La maggior parte dì noi ha vissuto tempo addie– tro esperienze negative. Se sei al limite della sopportazio– ne. pieno di paura, solo, o semplice– mente interessato. potremmo aiutar– ci a vicenda. Persone hanno bisogno di persone!' Questo era il bigliello da visita del gruppo Birmingham: PER O E, NO PSICHIATRIA O. gnuno ha problemi, paure, dubbi: soprallullo la.vita nella città può sembrare ostile e impersonale. A volte diventa troppo difficile reggere tulio da solo, i ha l'impressione che non ci sia nessuno cui rivolgersi, allora si ricorre spesso agli psichiatri. alla droga. ecc.. anche quando questo non è un nostro biso– gno reale. Abbiamo paura di avvici– nare gli altri perché pensiamo di es– sere rifiutati. Il P P è un gruppo di persone che sente l'importanza degli altri. Sono disponibili per quelli che 1rovano troppo pesante la loro i1uazione. ma che hanno bisogno di altre per– sone. non della p ichia1ria. n gruppo di persone che non tenterà di costruire barriere né di creare ruoli. Quando vuoi parlare con qualcuao o se vuoi aiutare qualcuno. telefo– nateci'. Era sufficien1e che si riunisse un po' di genie che germogliava subito una nuova sede. alcuni s rivcvano da posti isolati dove le per one non bas1avano per formare un nucleo complc10. Tulle le lellere ricevevano ri pos1a. Certe volte iniziava una corrispondenza regolare. Le rispos1e includevano sempre nomi di perso– ne dello tesso post che a loro volta ci avevano crillo. Queste corri- pondenze si concludevano spesso con un succe o. Per esempio. Jeff si sen1iva per– du10 in una cillà del uci e scriveva: ·caro Mike. scrivo questa lellera perché ho un problema e ho bisogno di un consi– glio. or e sto immaginando soltan– to che qualco a in me non funziona: se è cosi, un po' di sicurezza da parte di qualcuno mi darebbe un aiuto enorme. Sono un tipo di persone-0rdinata e metodica. penso, riesco perfella– mente ad avere il controllo di tulio, ma non ho nessuna sensazione della realtà; è difficile da piegate, è come se ste si guardando la vita in televi– sione. Vedo tulio quello che accade, ma per me non ha alcuna realtà, non mi rendo conio di quello che dico, mormoro soltanto risposte incoe– renti e ovviamente la gente mi trova incredibilmente pe ante. Alla fine non mi resta nessun rapporto perso– nale duraturo. Mi rifiutano o si ri– fiutano di avere contalti con me. Pensano che io non ia interessato a loro. lo lo vorrei, se solo potessi. Ma emplicemente non avviene, per me tulio è soltanto un sogno. Tuno questo mi porta ad essere solo e questo è il problema cui accennavo nella prima parte della lenera, il vi– vere da solo, il non riuscire mai, che mi ha fallo diven1are sempre più in– troverso. e la televisione non mi è di aiuto. almeno non mi sembra; ho vissuto con qualcuno per quasi un anno. Ades o sono continuamente da solo in un mondo che mi sembra una eterna televisione. ho molta paura e ono tri te. Ma 01ne di evo prima, il problema non è che io non riesca a reggere la vita. Questa è una lellcra molto im– portante, ho veramente bisogno, potresti darmi un consiglio? La dro– ga potrebbe aiutarmi a trovare me stes o? Dovrei rivolgermi ad uno psichiatra. E' possibile ricevere un aiuto? Per favore, rispondimi pre- Michael Bamett

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