RE NUDO - Anno XI - n. 87 - maggio 1980

CHRISTIANIA la fine di un mito La storia E stato il primo, credo l'unico, di certo l'ultimo esperimento di vita comunitaria di massa in Europa. Agli inizi degli anni 70 un gruppo di giovani studenti e disoccupati di Copenhagen, austera capitale dane– se, penetrò in un vecchio campo mi– litare da tempo abbandonato, situato a sud della città, in un quartiere chiamato Christiansavn, occupando– lo. In un primo tempo le autorità cii• ·1adine ordinarono lo sgombero degli occupanti ma poi, di fronte alla massiccia e compatta protesta popo• lare e preso atto della rapida orga– nizzazione interna di attività sociali e culturali, decisero di considerare la situazione come "esperimento socia– le" e lo sgombero venne prorogato. Nacque così la "libera città di Chri• stiania". Intanto la vita comunitaria interna andava facendosi via via più com– pleta e articolata: furono rese abita– bili la maggior parte delle fatiscenti, grigie caserme, ora dipinte a vivaci colori, nacquero locali di ritrovo con musica e ristorante, teatri, negozi di generi alimentari integrali e biodi– namici, perfino un'officina artigia– nale per la costruzione e la ripara• zione di biciclette (unico mezzo di trasporto consentito all'interno della comunità). L'allacciamento alla rete elettrica ed idrica della città venne assicurato contro una modesta tassa corrisposta al comune di Copenha- gen. . In un clima di completa libertà di iniziative, di apertura totale all'espe• riènza. di voglia del nuovo fiorì la creatività individuale: accanto ai vecchi casermoni riadattati furono costruite artistiche casette artigianali di legno e ardesia a forma di pirami– de o di cupola geodesica, vecchi car– rozzoni da circo e autobus in disuso si trasformarono in breve in acco– glienti abitazioni ornate di fiori e di– segni vari (notevole il tentativo, poi abbandonato, di costruziorie di una casa con bottiglie vuote e cemento!). Christiania iniziava ad attirare, come ogni mito, centinaia e poi mi• gliaia di persone non solo dalla Da– nimarca, ma da tutta l'Europa, la sua fama giunse ben presto a trasfor– marla in "isola felice" per migliaia di nomadi e viaggiatori alternativi alla ricerca di un dorato nirvana comu– nitario. Ma ·ormai erano passati i tempi di "Barbonia City" di Milano e l'aper• tura incondizionata di Christiania ai sempre più numerosi nuovi eventi portò, insieme alla creatività, anche la violenza, ta· sopraffazione, i furti, l'alcool e l'eroina. Com'era lecito aspettarsi, nella "fristadt", accanto alla bella gente coi capelli lunghi tutta "peace and love" apparvero spacciatori e mafiosi di ogni genere e provenienza, ben protetti qui dalla . polizia che non penetrava quasi mai oltre le mura della "città nella città". Ai sorrisi si sostituirono così, poco a poco, gli occhi sbarrati dalla para• noia, alla socialità l'individualismo e la disperata solitudine, alla voglia di una vita diversa, spesso l'inevitabilità di una squallida morte. La fine del progetto Christiania non avvenne quindi ad opera di un'azione repres• siva violenta, come fu per Barbonia City, ma per un lento, consapevole suicidio di fronte al quale i suoi abi– tanti stabili non seppero o non vol– lero porre rimedio. Copenhagen in– tanto, come una grande mamma be– nevola, stava. a guardare ..... Proprio in quest'ultimo periodo, spinto anch'io dal fascino del mito, ho deciso di andare a rendermi conto della vita nella prima "città libera d'Europa". I diciassette giorni• più lun- ghi , L a prima impressione di chi varca la soglia di Christiania è effettivamente quella di en• trare in un'altra realtà, lasciandosi • alle spalle il grigiore monotono della città. All'in~resso si può ammirare la facciata dell'"lnfo", l'ufficio in– formazioni • dormitorio • biblioteca. splendidamente affrescata con un paesaggio psichedelico dai vivaci co– lori, da sempre emblema della CO· munità. In questa costruzione è pos• sibile a chiunque trascorrere la notte "sempre che il letto non sia occupato da qualcun altro" come si legge in un avviso, o magari passare qualche ora in biblioteca a sfogliare le numerose riviste che giungono da tutto il mon- . do (arriva anche Re Nudo!) Ma è quando si comincia a pas• seggiare oziosamente per le vie di questo enorme campo che si viene a contatto bruscamente con la realtà di Christiania: i banchetti per la vendi– ta all'ingrosso e al minuto dell'ha• shish di ogni qualità immaginabile sono disseminati un po' dappertutto ma in particolare in "pusher street", la via principale, al punto che dopo due giorni di permanenza già non se ne può più di quelli che incessante– mente urlano "afghano, libano, ma– roccooo ..."come tanti pescivendoli "particolari". Almeno laggiù non esiste il problema di procurarselo ..... li "Woodstock" e il "Faelleskon– nen" sono i due principali locali-bar, sempre strapieni della gente più ete• rogenea che beve birra a ettolitri e vende il fumo in enormi pezzi posati tranquillamente sui tavoli, magari con un bel coltellaccio piantatovici– no usato non solo per tagliare la "roba" ma sicuramente anche per scoraggiare qualunque "longa-ma– nus". Ciò che accade in questi locali è tale da non lasciare indifferente neanche un cieco, ma sembra che non provochi la minima reazione nei freddissimi frequentatori di questi bar: è perfettamente normale infatti che qualcuno ti crolli addosso sbronzo come una vacca oppure "fatto" di roba pesante (il tutto alle 10 della mattina!) così come non è affatto degno di nota che un altro lecchi avidamente lo sputo della gente sui pavimenti, al punto che fi. nisci per sentirti anormale a stupir– tene. In particolare vi erano tre tipi che in Italia avrebbero fatto accorrere la Volante dopo dieci minuti di esibi– .zioni ma che in questi locali poteva- no dare sfogo a tutti i loro istinti nella più completa indifferenza: il primo, un anonimo "barbone" dal vestito logoro e consunto dedito a misteriose acrobazie rituali consumate sia all'interno dei locali che nelle pozze di fango; il secondo. che ho battez– zato "spazzatura", sporco in un mo• do difficilmente immaginabile, che probabilmente aveva addosso la "polvere dei secoli", come direbbe Linus, silenzioso becchino delle nu– merosissime bottiglie di birra vuote che custodiva gelosamente in un sacco della immondizia; il terzo infi– ne alcuni potrebbero definirlo vol– garmente un "pazzo furioso" visto che il suo passatempo preferito era aggirarsi tra i tavoli dei Ql!f .e.~dopo aver fi sato a caso qualcuno con oc– chi stralunati, fingere improvvisa– mente-di colpirlo con micidiali colpi di Kung Fu degni del migliore Bruce Lee ... un vero campionario da Corte dei Miracoli insomma. E' una rarità invece notare qual– cuno passeggiare senza il fido coltel– laccio. donne e ragazzini compresi. ed io mi sono sempre domandato perché non scoppino mai furibonde risse con morti e feriti. visto il clima non certo tranquillo. risse che invece infuriano spesso tra gli innumerevoli cani di Christiania. Tra i vialetti che portano di casa in casa crescono li– beri numerosi cespugli di marijuana verde e rigogliosa. coltivata pure in serre assieme a cavoli. fagiolini e in– salata ... l'ideale per una passeggiata .rilassante ... RE NUD0/3 Durante il giorno è abbastanza fa. cile poter assistere a free concerts volanti organizzati sia nei locali-bar che lungo le stradine principali, di solito tenuti da gruppi danesi locali. Purtroppo, come una gigantesca ombra nera, aleggia su tutto un che di freddo, di distaccato, di routine che non ti lascia mai: la sensazione spiacevole di essere SOLO in mezzo alla gente! Emblematico il caso, piuttosto usuale, di quello che chiede un "tiro" ad un gruppo di persone o ad un singolo che sta fumando e se lo vede tranquillamente negato ..... a propo· sito del fumo come socializzante. in diciassette giorni di permanen• za (non ne ho sopportati di più) pos– so dire di essermi reso conto di cosa significa non porre più alcun limite nè controllo a nessuno, in una situa• zione di convivenza con ogni tipo di persona: dal delinquente incallito a quello che ha "attraversato la pro– pria follia" come direbbe David Cooper. Il risultato di tale conviven– za è la Christiania di oggi ..... Naturalmente la dimensione Zoo– logica era as icurata dal massiccio via-vai, specie di domenica, di frotte di turisti curiosi e "temerari" armati di regolare macchina fotografica "reflex" che, visitando Copenhagen, non volevano certo perdersi l'occa– sione di farsi "quattro passi nel deli• rio" di Christiania, descritta nelle lo– ro guide turistiche come "principale curiosità folcloristica" e per. portarsi a casa· ricordini e fotografie della "città -dei drogati" ..... Ho recente• mente letto che il Comune di Co– penhagen ha ordinato ai christianiti di fare le valigie alla fine dell'estate: al posto di Christiania infatti dovrà sorgere ben presto un grande parco divertimenti! La beffa del Potere è completata: dopo nove anni di osservazioni le "spese per esperimenti scientifici e sociali" come erano state registrate le uscite per gli aiuti finanziari alle "cavie" non hanno più ragione d'es– sere. L'esperimento di laboratorio per loro si sta concludendo, ma sta a noi, prima di chiunque altro, tirarne le somme. Adriano Bosone

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