RE NUDO - Anno XI - n. 85 - marzo 1980

2 n.85 Marzo 1980 Redazione di Milano: via Pastorelli, 12 Tel. 02/8354496 Redazione di Roma: c/o Giacomo Mazzone Tel. 06/738431 Redazione: Paolo Bertrando, Adriano Bosone, Swami Deva Majid, Pino Fral'lzosi, Andrea Sciarné, Ti:.:iana Tempo, Piero Verni. Redazione romana: Gaetano e Tomangelo Cappelli, Giacomo Mazzone. Segreteria: Tiziana Tempo. Amministrazione: Adriano Bosone. Impaginazione e grafica: Umberto Raimondi. Coordinamento: Pino Franzosi. Collettivo musicale: Giorgio Adamo, Paolo Bertrando, Luisa Cunteri, Mas– simo Gino, Francesco Pacella, Sergio Parini, Marco Rossi, Michele Sigurani. D.R. Deva Majld (nome legale Andrea Valcarenghi) registr. Trib. di Milano n. 215, in data 8/6/1971 Stampa Litografica s.r.l., via Rieti 6, Busto Arsizio. No Copyright per la stampa APS Prlnted in Italia. Distribuzione edicole: per l'Italia MESSAGGERIE PERIODICI S.p.A.; aderente A.D.N. - via Giulio Carcano 32, Milano Tel. 8438141 /2/3(4. Distribuzione librerie: ISAT- via Traiano 38/a, Milano Tel. 3270325. • sommano Tossicodipendenza - interviste Abbie Hoffman Norman Spinrad Teoria e pratica Devo Nina Hagen Bonzo dog doo dah band Opening Concert Guida a Londra Ramones - Talking Heads Dischi Cardini Stereonudo Vivisezione Viaggi: Bali Raccontto di Pino Franzosi Cinema Libri 3 6 8 10 11 12 13 14 15 16 18 19 21 22 25 26 27 lettere - lettere lettere - lettere - lettere - lettere lettere - lettere - le "Soffia.furia del vento, rapprendili inverno rigido, è l'innocenza un vestito da inverno, e ci copra. sopporteremo lo sferzante uragano della vita che dà alle membra i brividi, se il noslro cuore è caldo': Mi hanno dello di stare tranquil– lo. ma io ho voglia di parlare. di esteriorizzare, cosi ho fatto il giro dell'isolato da solo. parlando & bestemmiando.Per la prima volta dialogando apertamente con me stesso, raccontandomi storie e realtà 'mie'. Il salumiere con la saracinesca abbassata. il frulli– vendolo minuscolo di via Ciovas– socon il suo profumo di fragole e di peschenocine fuori stagione, come i miei pensieri elettrici. Mi demando chi sono io in realtà, mi cerco, mi ricerco con la mia mente dalla troppa ripresa. La sigarella è appenaterminata, nulla è troppo grossoo troppo piccolo, niente è particolarmenteccitanteo ripu– gnante. Mi ritrovo come una volta con la mia polverosa sfera di at– taccamenti, bilanciato tra i punti cardinali, muri distorti e affamati di due edifici fatiscenti. Parlare, correre, cantare la gioia e l'ab– bandonoalla corrente dei giochi e dei sentimenti, nuotare contro– corrente o viceversa. maneggiare il fuoco della consapevolezzaper un attimo almeno e senza bru- - ciarsi; non c'è niente che mi de- William 8/ake prima più della speranza.Le mie verità e le mie passioni sono cose che mi allargano il cuore o mi strizzano il collo come una calza di nylon. Rabbia o dolcezza nel corpo. non fa differenza: sono stancodelle solite inacidite mena– te dell'attaccamento al ventre materno. nella bambagia delle acque uterine. ricerco sicurezza e rottura. armonia e equilibrio. op– pure l'abbandonarmi nella spaz– zaturadella mia quotidianità. So– no annoiato da tulle le giustifica– zioni e buone ragioni di questo mondo. In realtà. di certo ho so– lamente la mia natura e quando poi il tuo amore non richiede. solo allora è possibileun allargamento del presente. E forse della co– scienza. Continuo a camminare, continuo a pensare. Ogni cosache facciamo è in fun– zione di noi stessi, del nostro lin– guaggioedel nostro personaggioe di esso in funzione dell'altro, di ciò che sta fuori e che noi rece– piamo dai sensi. Nel momento in cui noi spezziamo il linguaggio, liberiamo la nostra animalità. la nostra istintualità. in cui il gesto comincia con la sensazione, av– viene la nostra liberazione. Tullo sta nel riscoprire il senso magico della realtà, l'ombra che sta dietro ad ogni luce, la confu– sione che si nasconde in ogni chiarezza, non escludendola, ma dandogli un senso e una confor– mità. "Credo che la natura ci innigga le leggi di Sparta e del termitaio. Bi– sogna seguirle? Dove si arrestano le nostre_prerogative? Doye inizia la zona interdetta?" (da "'Oppio" di Jean Cocteau). Motivo guida della civiltà alluale è il culto sfrenato dell'individua– lità. metaforica ultima spiaggia nel mare del gusto comune, dove l'emarginazione è fonte di consa– pevolezza ed energia rivoluziona– ria, l'anormalità e la devianza, ciò che è 'sporco' e 'male', condizione razionale di saggezzae di crescita, di allargamento ed·allenta analisi, non più quindi casoclinico da ca– talogare. Evidentemente, la cosa più i'm– portante dalla quale ci dobbiamo liberare, l'ultimo velo di Maja, è rappresentato dalla nostra stessa sicurezza. dalla nostra stessa na– tura, dal nostro egoche come una pietra nasconde i fermenti real– mente vitali, il nostro ego arroc- cato, come una fortezza con pa– recchie linee di difesa, una nasco– sta dietro all'altra. Reich dice che la nostra nevrosi, in senso genera– lizzato e non specifico, è di origine non solo psicologica ma anche biologica, e nasceda una castra– zione di istinti naturali che fin dall'infanzia fanno pigliare forma al nostro 'carallere artificiale', alla nostra 'corazza caratteriale'. Con– seguenza della disperata deca– denza del sistema capitalista è un'individualità portata agli estremi, un'esaltazione nevrotica dell'uomo, una visione antropo– centrica della realtà. nell'illusione di controllare una meschina ra– zionalità, la natura e le sue forze, considerate come qualcosa di esterno alla propria natura. E quindi di "nemico". Ma in questo farneticante, e cieco, disperato e arrogante soliloquio, in questaot– tusa convinzione sono riposte le catene che riducono l'essere uma– no in schiavitù. Egli è strello nella morsa di quel mostro asellico che si è ribellato contro di lui. "Stanno giocando a un gioco. Stanno giocando a non giocare ad un gioco. Se mostro che li vedo giocare, infrangerò le regole e mi puniranno. Devo giocare al loro gioco, di non vedere che vedo il gioco" (da "Nodi" di R. Laing). Daniele Bonfanli Gt,tC,V1To· AL1ElH4TI\/O La riflessione che coinvolge il maschio (almeno quello più at– tento a certe situazioni) sul rapporto che vive con la donna, ha creato, di recente, diverse prese di posizione, nelle quali, carattere comune, è un gene– rale senso di crisi del ruolo ma– schile. Senza voler qui cercare le ra– gioni di ciò (che peraltro non sarebbe difficile identificare, considerando come il punto di partenza le battaglie femmini– ste) vorremmo invitare a mezzo di questa lettera a collaborare ad una iniziativa presa da un giornaletto a carattere quartie– rale: LA PREDA RINGADORA. Il giornale è autogestito da alcuni giovani, (età media 20 anni) ha una tiratura di non più di 100 copie, è al secondo numero. Tenta di coinvolgere gli abitanti di un quartiere di Modena, at– traverso varie rubriche di inte– resse generale. Siccome siamo interessati a questo determinato problema vorremmo la possibilità di ana– lizzarlo in modo diretto. Noi ab– biamo dato un titolo a questa ricerca: "CRISI DEL RUOLO MASCHILE E NUOVE PRO– SPETTIVE DI RAPPORTO TRA UOMO E DONNA". Vorremmo, se è possibile, at– traverso le vostre pagine, far partecipi i vostri lettori di questa iniziativa, in modo che loro stessi ci scrivessero in proposi– to sia proponendo il problema a livello personale, di esperienza vissuta, sia a carattere genera– le, cioè una considerazione personale. Noi, da parte nostra, se l'iniziativa avrà successo, scriveremo il risultato ottenuto a chi ci ha aiutato a raggiun– gerlo, anche con la sua col– laborazione. Il nostro indirizzo è: "LA PREDA RINGADORA" presso e.V.A. Via Rangoni 26 41100 MODE– NA

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