RE NUDO - Anno XI - n. 85 - marzo 1980

18 Quando di cena è l'avanguardia da qualche parte c'è Giancarlo Cardini. 'il pianoforte della musica classica contemporanea· e. c:on poco errore. secondo soltanto a Canino per noto– rietà in questo settore. Dopo anni di ricerche. di studio e di interventi è venuto pian piano alla ribalta dal '70 in poi. fino ad a su– mere il ruolo (scomodo) di corifeo al Parco Lambro del '76: esegui il ·Sol– feggio parlante per voce sola· di a– staldi raccogliendo fischi e contesta– zioni sovrapponibili in tutto a quelli ricevuti nel '79. al concerto per De– metrio Stratos. Eppure in quattro anni il panorama è cambiato. L'Avanguardia si ta sempre più qualificando come economia som– mersa della musica italiana e in que– sta veste è accettata con rispetto da fette ampie di pubblico. Ormai le ovvie perplessità nei grandi concerti misti sono comunemente attribuiti al luogo non adatto. alla ·troppa gente· c. perché no?. al momento psicologi– co. Cardini poi è amato. non solo dagli autori: è amato con una certa tenerezza anche da chi di avanguar– dia preferisce parlare e basta. D'altra parte è stato presente sempre e ovunque da cttc anni a questa parte. fedele nel proporre il repertorio più ostico con rassegnazione superiore. Stupito. oggi come al solito. che il pubblico manifesti interesse e persi– no un certo entusiasmo: il pubblico comune e più vasto. s'intende. perché il seguito elitario e di critica c'è stato sempre. la lunga marcia verso la "libcraliz- 1.azione' dell'a colto era incomincia– ta con il dibattito. mai conci[! o. sul rapporto tra musica e potere. appen– dice del più generale intellettuale– i tituzioni. Poi ci sono state le aper– ture toriche. per esempio l'ammi - ione alla Scala della contempora– nea, mercé Claudio Abbado. Poi. tra iniziative locali e concerti e tivi si A proposito di avanguardia: Cardini ... sono mosse le case discografiche e la stampa. l"avanguardia si è fatta strada anche rnsi. tra fischi e silenzi. finché è av– venuta l'assimilazione. Molto si deve in questo senso ai Cage e ai Ryley. vere punte della ricerca ma miste– riosamente immuni dalla seriosità c:heamigge qualche nostro autore: il resto è stato fatto dalla preminenza c:heha assunto la musica nella cultu– ra di massa e da una specie di bene– fica aviditù di mai sentito che ne è se2.uita. Sotto questo aspetto l'Avanguardia musicale si diffonde in ritardo. l'ondata c'è stata verso il '74. oggi lo spazio è maggiore ma meno definito e meno giustificato ideologicamente di qualche anno fa. · Ma l'interesse non basta. dicono tut– ti. i vuoti in questo ·ettore si fanno sentire in maniera drammatica. tanto più che ·avanguardia' è solo un nome. per cose diverse ... Cardini non riceve trattamento di– verso. dagli altri. è diventarn un po' più noto e un po· più vezzeggiato in una area ristretta di informazione. ma per una persona che ha sempre parlato poco. è giù una conquista di un certo valore. Autore ma soprattutto esecutore di musica ripetitiva. gestuale e medita– tiva. oggi è un uomd ponte tra i compositori del gruppo a taldi. Bussotti. etc. e la ventata meno facil– mente individuale estetico-rinessiva di cui egli ste so è un rappresentante ideale. Per questa sua qualità di in– terprete totale intrattiel]e un rappor– to vivace con il pubblico. diciamo che polariua una parte degli inte– re si. on è da ieri comunque che a Car– dini vengono dedicate com po izioni scritte e tudiate apposta per le ue qualità personali. anzi. ono brani accennati e poi lasciatigli da finir di inventare. esempio poco comune di esecutore che diventa un pezzo di musica lui stes o. Per quanto lo concerne ha radici nelle varie 'body art'. ·musica ge– stuale'. •nuxils'. tutte figlie della pop art. confinate agli anni sessanta e or– mai diventate storiche. La sintesi di esperienze come queste ha avuto importanza per cancellare il privile– gio di un suono sull'altro e per pro– testare il quotidiano contro l'evento eccezionale. Cardini ci aggiunge di proprio l'idea della mu ica ''recita– ta". Ma la scuola formativa è stato per lui l'ambiente fiorentino. luogo privilegiato di una ricerca quasi eso– tica e per certi aspetti liturgica: il confine con l'e tetica as oluta era mal tracciato. sulla eia del liberty ben presente in Italia. la corrente che si può ormai chiamare psicolo– gismo è tutt'ora una fusione com– plessa di questi due grandi filoni. Qui Cardini agisce con tutti gli inne ti di meditazione e di orientalismo. certe sue composizioni piene di simboli– smo ·non elaborato' vanno probabil– mente lettein questo senso. Da una parte c'è la volontà di usare le cose banali e di negare l'arte. dall'altra c'è l'estetica e il momento meditativo. on è olo Castafdi a fare espicito riferimento a ietzsche e alle culture del ilenzio. la gran parte dell'A– vanguardia ha ormai reso il silenzio. l'immobilità e la ripetizione prota– gonisti della mu ica. Più il suono è semplice e ripetuto. più l'accento si sposta sul silenzio: allora la mu ica ~ be--: -----4 evoca. accenna appena a qualcosa che in fondo appartiene all'a colta– tore. Cardini bada molto a questa povertà. una sua belli sima com po– sizione. ·neo Haiku suite' è comple– tamente creata intorno a fonti ele– mentari e parallele. "sono eventi mi– nimi. piccoli giochi e riti ... assenza di elaborazione. di liricizzazione. Sono coinvolti l'udire e il vedere. Perso– nalmente non sopporto situazioni ti– po opera o balletto moderni in cui vi sia ancora spartizione di ruoli e. peggio. una storia di narrare". Il grande estrome so da queste com– posizioni è il tempo. Ogni punto dovrebbe cosi diventare il protagonista della composizione ed essere semplicemente ascoltato. l'a petto contemplativo c'è in molti autori in alcuni è la sola regola mu- icale prescritta e va di pari passo con la sparizione della partitura. Sono tutti questi elementi che danno modo all'esecutore di integrare a sua in– ventiva i brani. l'altro motivo di Cardini che turba è il rapporto con lo strumento. Si ha la netta impressione che il vero capo– volgimento sia qui: non è il musicista che ricava suoni dalla tastiera. è piuttosto il pianoforte che si esprime attraverso di lui. C'è un abbandono erotico allo trumento. una lunga se– duzione ricettiva che i conclude nell'atto tesso di suonare. Sembra che diventino meno importante del previsto la sen ibilità e la bravura tecnica perché ci viene offerto un gesto che dove incomincia finisce. Se si deve continuare a chiamare Cardini esecutore classico. questa è una giu tificazione possibile perché il pianoforte. dopo una lunga de– strutturazione. anche imbolica. ri– diventa nelle sue mani un vero ter– mine fisico della musica. E' una caratteristica di questo tipo di musica. e non è solo ambigua. arriva a rendere indecifrabili certe compo– sizioni. fino a metterne in di cu ione le pro pettive culturali. Si accampa– no. non a torto. intenzioni volte a demolire i privilegi colti del suono e dell'ascolto. ma nello te so tempo i veicoli si fanno talmente rarefatti da rendere difficile anche la collocazio– ne critica. In parte è l'effetto dell'e– redità impressionista e dei cenacoli tristemente immobili dei conserva– tori. noi poi abbiamo lunghe tradi– zioni di ri tagno musicale e un pub– blico che si bea facilmente l'emoti– vità più scontata. C'è stata anche una notevole sclerosi 'ideologica' di tutta la nuova musica. molto pen ata e molt volenterosa ma poco efficace. Chi non i ricorda dei furori per Stockhausen? Cardini è un materiale proteiforme e poco eia ificabile. oltre che un pia– nista eccellente nel senso più tradi– zionale della parola. Per ora è equi– di tante dalle intellettualizzazioni più spinte e dalla confusione totale. sembra aver mantenuto un'abilità straordinaria a non far i contamina– re. riassunta. ironia della orte. nel frack che persevera a portare. Luisa Cwueri EiJ ~~.,, [9~

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