RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

i tempi cambiano ~ anch Di Lene Lovitch abbiamo già parlato in altre occasioni su Re Nudo, indicando la sua musica come una delle più avanzate esperienze oggi pro– dotte nell'ambito del nuovo rock, specie di quello «al fem– minile». Quando abbiamo sa– puto del suo arrivo qui in Ita– lia per uno special in TV, ab– biamo colto l'occasione per rivolgerle alcune domande. . - Tu sei oggi una delle poche donne che suona rock, e sej anche, a detta di molti, una fra le musiciste più ap– prezzate. È stato difficile per te, donna, diventare una roc– k' n roller, entrare cioè in un mondo fatto tutto di soli maschi? Nb. Credo infatti che siano cambiati i tempi un po in tutti i ·campi e che quirtdi .per le donne ci siano oggi molte più RE:NUD0/62 possibilità che prima di essere ascoltate, di aver modo di esprimersi. Per di più nel mondo musicale c'è stata ne– gli ultimi anni la rivoluzione new wave, che ha cambiato molte cose. Oggi non ha nes– suna importanza se chi suona è una donna o un uomo, quel che interessa è la sua musica. - Che tipo di musica pensi di suonare? Alcuni ti avvici– nano alla disco music elettro– nica, altri più al rock. Tu che ne pensi? Odio questi incasellamenti rigidi, queste etichette che poi non ti togli più di dosso. Do– vendo però dare una risposta, penso di esser più vicina alla new wave che alla disco, an– che se, nel mio modo di fare mu$ica, mi pongo ilproblema che la gente oggi vuole balla– re. - Come pensi che sarà il mondo il 1 ° gennaio del 1984? Avverrà quello che ave– va previsto George Orwell nell'omonimo romanzo? Temo proprio, per molti versi, che finirà in un regime totalitario, senza più spazio per le libertà individuali, con supercontrolli ad ogni passo. Anzi, devo dire, che già oggi molti passi in questa direzio– ne sono stati fatti o vengono compiuti senza che nessuno se ne accorga o protesti. - Alludi all'attuale situa– zione politica in Gran Breta– gna? No. Questo genere di argo– menti non mi coinvolge per niente. Penso anzi che /'In– ghilterra sia attualmente pie– na di gruppi di fa natici di qualcosa: della politica, come nel rock del-calcio o della religione. Io detesto queste genere di cose, e detestt che mi venga chiesto di schierarmi con l'uno o con l'altro. - Hai suonato a lungo pri– ma di arrivare al successo con il tuo LP «Stateless» (senza tempo) e con il tuo singolo top «Say when»? Ho fatto molte cose prima di arrivare µI successo, e tante altre ancora prima di iniziare a suonare. Ho fatto la dan– zatrice, ho lavorato in gruppi teatrali ecc. Proprio in un gruppo teatrale ho iniziato a suonare il sassofono e poi, di lì a poco mi sono dedicata al– la musica con l'aiuto del mio compagno, il chitarrista Les Chape/1. Ma la musica, no– nostante sia il mio interesse principale ormai da parecchi anni, non sarà l'ultima cosa che farò. Mi interessa in/atti moltissimo esprimermi con le immagini. - Per esempio, hai pensa– to a qualche film? Sì. Anzi ho già lavorato di recente in un film, girato ad , Amsterdam. Si chiama «Cha cha cha» e raccoglie quasi tut– ti i gruppi nuovi della musica tedesca ed olandese. C'era anche Nina Hagen, altra don– na in rock. - Per finire un'altra do– manda. In una tua canzone dici «Vorrei scrivere sul mu– ro». Cosa scriveresti su que– sto muro? Ci scriverei: «libertà all'in– dividuo, senza che l'individuo limiti la libertà degli altri». Intervista a cura di Giacomo Mazzone

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