RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

lettere - lettere - lettere - lettere - lettere - lettere Brescia, 21 novembre 1979 . Cari amici, mi permetto di scrivere con tanta frequenza perché considero questo gior– nale un po' come il «nostro giornale». Quando nasceva, anni fa, anch'io ero in fer– mento e già mi stavo incam– minando verso l'India. Qual– cuno quando parlo e scrivo dice che sono presuntuoso, altri che sono infantile ed as– solutista. La cosa che mi ha colpito di più ritornando a ca– sa dopo anni di vagabondaggi per le terre d'oriente è stata il notare come, pure essendo il livellamento e la mediocrità praticamente totali, ognuno difenda a spada tratta la propria piccola opinione per– sonale quasi fosse l'unico e l'ultimo baluardo della liber– tà e non piuttosto, invece, co– m'è, il fantasma della vera li– bertà. Ad uno non piace il pane, a quell'altro non piace il miele, un'altro non può sopportare i vestiti di cotone, c'è chi è al– lergico al profumo dei fiori o del fieno. Molti sopportano tranquillamente le puzze più infami (periferia di Genova, provare per credere), ma stor– cono il naso quando brucia un bastoncino d'incenso. Al- cuni si proclamano di destra, altri di sinistra o obliqui o di centro e non si accorgono che questa illusione di libertà in– dividuale è soltanto il fumo lanciato nei loro occhi dall'e– norme centro di sfruttamen– to occulto (Sauron, tanto per intenderci). Camminando per i sentieri delle montagne nepalesi e in– diane, a piedi nudi, senza pas– saporto ne denaro, ho potuto realizzare come al di sotto di tutte queste sovrastrutture il– lusorie ci sia l'uomo universa– le. Strano, la prima cosa che ti si chiede quando arrivi ad un villaggio tra le montagne è: «hai fame?». A nessuno gliene importa niente della re– ligione a cui credi di apparte– nere o della tua idea politica. Sembra proprio che la fame, il freddo, il sonno, il piacere del!' ospitalità, della musica, il profumo dell'aria pura non siano opinioni personali. Tutto questo per arrivare a parlare della musica. Quando incontro qualcuno che dice di amare i Rolling Stones, ma che non può sop– portare la Bad Company o qualche altra Band O.K. ca– pisco che il suo Giudizio è li– mitato; in realtà egli non ama i Rolling Stones, ma l'idea che si è costruito di essi, cioè ama il proprio pregiudizio e ad esso si attacca. La mente aperta non ha pregiudizi e spazia ovunque al– la ricerca del seme comune della bellezza. La personalità è solo uno strumento per esaltare il co– smo e la fratellanza, non già un recinto od un ostacolo. Concerto di John Mc Laug... (per favore scrivetelo voi nella maniera corretta) - Brescia, 9 novembre, ore 22 - Desolazione totale, completo distacco tra musicisti e pub– blico. Personalmente ho pro– vato a gettare una bomba psi– cologica gridando, durante l'assoluto di Jack Bruce (il migliore e proprio per questo quello di cui era più evidente la miseria della rappresenta– zione): «The Way to Vishnu is the rock'n'roll, not the jazz». Subito la paura ha serpeg– giato per la sala, paura che qualcuno dicesse la verità. In– torno a me si sono levate voci come: «gasato», «stai zitto», «guarda che ti meniamo»; al– lora, per precisare che la mia voce nasceva da un punto in cui si comincia a non avere più paura della morte, ho ag– giunto, con un tono raggelan– te che per qualche secondo ha zittito tutti: «È un mahatma che parla, questa non è musi– ca è uno schifo». Perché tanta sicurezza nell'affermare: «questa è musica dell'anima, questa invece no, è una fin– zione»? Perché in notti di lu– na piena il Grande Spirito che muove i fili di luce del!' Alba dell'Età del!' Acquario ci ha fatto scoprire gruppo, tribù, famiglia, ci ha fatto sentire «io» uguale a «nei». Non siete mai arrivati al punto in cui la musica diventa messaggio, oltre la vita e la morte? Un treno cosmico che emerge dalle vertiginose pro– fondi tà dello spazio, un ariete che avanza martellando, tra– volgendo, pieno, inarrestabi– le, potente, bello, senza dub– bi, sempre più vicino, sempre più stone. Treno cometa il cui volto è quello del grande Guardiano della Porta e la cui musica, incalzando, dice: «Right direction ... Right di– rection ... Right direction ... ». «Abbiamo bevuto il Soma, abbiamo visto gli Dei, siamo diventati Immortali». «Ab– biamo», non «Ho»; «Noi», non «io» - mi sono guardato intorno ed elettrizzato dallo stupore ho visto che c'erava– mo tutti, i Sadhu dell'Età del- 1'Acquario, attenti, pronti, in sintonia. Si, esistiamo. Libertà è accettare l'univer– so; non tanto piccole gocce, ma il mare. Io sono il mare, IO sono l'universo, non sup– pongo, ma so. Jhon Mc Lofhen, o come cavolo si chiama, è una perso– na che non s'è tuttora liberata dalla presunzione d'esser un'entità separata dal tutto. A che prò i culti, le devozioni, i guru? Sono tanti aspetti del– la schiavitù e dell'ignoranza. Incontrare il vero GURU è in– contrare Sè Stessi - Shiva Nataraja, i'IO Dio che danza al ritmo del Rock'n'Roll uni– versale. Andare ad un concerto di musica psichica non può si– gnificare subire e reprimere, ma ascoltare attivamente, espandersi, fondersi. Non c'è canto se .non per l'orecchio che ascolta e che gode. Questo non è un invito a gettare lattine, a entrare senza pagare il biglietto se si hanno i soldi e nemmeno a compiere atti di violenza, ma a gridare, a dire tutto (TUTTO) quello che si sente e si pensa, vera– mente, oltre il pelo superficia– le della mente, nel profondo di sè stessi. I' am going to be allright. SHANTI - Peppino Aquila Grigia lettere - lettere - lettere - lettere - lettere - lettere RE NUD0/3

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