RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

Le parole dell'alchimista e l'arancione che mi entravano nel corpo in timidi assalti sensuali che prendevano la forma di masturbazioni e goc– ce di sperma sul vetro rosa della sabbia. Tamburi di pelle e occhiali del Tempo risuonavano sotto dune in echi di trascorse stagioni arabe, udii le parole di Hassan I Sab– bah, il Vecchio della Montagna. Libere comunità tribali che praticano il contatto con l'Energia tramite il lavoro creativo della terra e dei suoi prodotti. Che praticano la meditazione, lo yoga e le arti magiche e la preghiera collettiva. La Rivoluzione è Ma– gia, creatività religiosa e spontanea, gioco e consapevole La tenda della tavola d'oppio, con due candele accese e dispie~a~si dei, ritmi d:ll'esi st ~nza. ~~a f~vo_laspirituale · d" d Id t v t · f · ·o h. d'a che d1sp1ega l Armoma degh spazi mtenon, una festa ncor 1 e eser o. en ° _respu~ uon,_ c_ongi e 1 r- mistica con i colori dell'arcobaleno. cobaleno sulla carta del cielo e 1mmag1m corrono sullo M • 1 • V t· d 1 c· 1 L ·tra' d I T t . . . ampo ava 1 en 1 e 1eo. a c1 e ramon o scenano della mente m nva al mare. 'I • · d. A · 1· l' · · d l Quella settimana mi bucai d'oppio due volte, con gesti 5~ 1 a spiaggia 1 vetr? ttraverso 1 seco 1 immagme e - l · · · s · , 1 · f"l' 1, d 11 • l Eroe. Il Ragazzo d1 Luce scende nel deserto. La Tenda ca m1 e preclSl, . m1 cerco a vena e m 1o ago e a s1- d ll T I d'O • M · 1 I d. · l · h ringa ... il liquido scuro mi entrò direttamente in circolo, . e .a avo a . ppio .. a~ipo ava sa mo ie is arnie e e t .· l l d" H I s bb h - 1 v h. d 11 M mc1tava alla nvolta. Il hqmdo scuro cercò la vena. Acce- sen 11 e paro e 1 assan a a 1 ecc 10 e a on- . . . . . . . t ' se candele m pontih del sogno. Creat1v1tà rehg1osa e con- agna. l Il . ' . . I U ·1 li Il · t • · · 1 · · t d ll"d· 1. • tt· sapevo e. p ianeta e m penco o. n venti atore ne a piane a e m penco o mmacc1a o a pa 1 1 po 1210 1 tt d I M.ll • 11 v h. d Il M t T . . . . no e e 1 enmo. ecc 10 e a on agna. ramon- d1 png1om senza mura. Oppresso ovunque da maschere t' d • • d 11,. t Il N. , s ff" , . . . . 1 scen ono sm man e m erno. irvana e un o 10 dell orrore, v10lenza mentale e mqumamento atmosfen- d. V t A lt t 1 p 1 d ll'Al h" · t M d T · 1 d • .. t tt· 1 en o. sco a e e aro e e e 1m1sa. co. a re erra v10 entata a essen senza pm con a 1 p· V . ·1 · d. · d Il c · u · 1 · · 1ero erm con 1 respiro 1vmo e a reazione mversa e, m gi- nocchio e lacrime osservo gli oppressi usare le stesse maschere degli oppressori. Un ventilatore sbatte nella notte e il suo corpo flessuo– so si muoveva in sintonie elettriche in una camera di al– bergo. Lo specchio della meditazione in attimi di colore. Ci accampammo in tramonti vanitosi su di una spiaggia nel sud del Marocco, con piccoli paesi rossi all'orizzonte e mare di fronte a noi. Libere comunità tribali Benares, estate di un millennio lontano. Il Ragazzo di Luce arrivò con la sua compagna nel de– serto dell'Algeria, lampeggiando parole di pace e salmo– die islamiche. Accese candele creando immagini sullo schermo del Film del Cielo, manipolava Venti dell'inter– no e incitava alla rivolta contro le autorità dell'Impero della Galassia. Il senso magico dell'esistenza. Un sapore di magia ve– getale colava dai denti e il mare esplodeva in visioni di verde smeraldo. Libere comunità. La città del Tramonto, in un sogno di vetro. L'uomo della montagna suona il suo flauto attraverso i secoli. Le parole di Hassan I Sab– bah. Il Nirvana è un soffio di vento. Treaks di gelatina in alberghi di lusso guardano estatici il tempo scorrere sotto· di loro. I fiammiferi della galassia bruciano oppio in pic– cole pipe di marmo. Il francobollo del suono rotto e cal– pestato. Senso religioso della vita. Visioni trasparenti su linee di sudore a Katmandu, Ne– pal - 9 agosto, 1972 - polvere di ricordi di cocaina in sacchi a pelo aperti sul letto nella camera della candela sulla finestra. Avevo voglia di fare l'amore quando cor– revamo in taxi per le strade di Calcutta, con febbre nelle mani e visioni di oppio iniettato in vena. Magia di una notte nel deserto del Rajathan, con dune color mercurio e tensioni malinconia, raccolto nel sacco a pelo e ondate di freddo che spengevano il fuoco. Parlavo con suoni I ideogrammi una realtà più distinta di quanto pensassi. Una esplosione di luce, e mi svegliai con il giallo

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