RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

a cura di Piero Verni La conoscenza alternativa del corpo e della 01ente Ancora sul viaggio in In– dia!... rischiamo proprio di essere ripetitivi! Eppure è in– credibile quanta gente ancora oggi vada in India per la pri– ma, seconda, terza decima volta ... e quindi, a costo di es– sere un po' noioso, ho deciso di parlarne ancora ... e di par– larne con una particolarissi– ma forma di «organizzatore» di viaggi, Piero Cerri ex com– pagno del movimento, ex frikkettone ora monaco bud– dista e che in India ha iniziato ad andarci alla fine degli anni sessanta e, come vedremo, continua a tornarci. Lo ab– biamo intervistato nei locali del Ghe Pel Ling che è un centro di meditazione e di stu– dio di buddismo tibetano (l'indirizzo è: via Romolo 1 - MILANO). Allora, di nuovo a parlare di un viaggio in India! Ma questo è un viaggio un po' particolare... ci vuoi dire su– bito di che si tratta? In effetti è un po' diverso da gli altri viaggi che si fanno in India ... Cioè? Nel senso che questo è mol– to più un viaggio di ricerca che un viaggio turistico, an– che se non sarà assolutamente un pellegrinaggio o un qual– cosa di accademico... più semplicemente il nostro sarà un tentativo di far conQscere a chi verrà con noi alcune realtà e dimensioni dell'India spirituale e in modo partico– lare di quella forma di spiri– tualità indiana che è il buddi– smo ... Torneremo sui particolari del viaggio più avanti... ades– so vorrei chiederti di dirmi qualcosa su quello che è stata la tua prima esperienza in In– dia: perché il viaggio, per molti di noi, è stato un avve– nimento eccezionale, che ha cambiato concretamente mol– te vite. Beh si... diciamo che sono andato in India la prima volta agli inizi del '69 e per me è RE NUD0/24 stata un'esperienza molto molto importante... Certo trovarsi a contatto di un mon– do in cui ci si può lasciare an– dare completamente, in cui puoi fare tutto quello che vuoi. .. In che senso? Nel senso che la gente ti ac– cetta per quello che sei, spe– cialmente in quegli anni. .. perché puoi veramente ab– bandonarti a un flusso di azioni / emozioni e sentirti li– bero di riflettere su chi sei, cosa eri quando sei partito dall'Italia ... vedere il tipo di personaggio che ti eri costrui– to ... e poi naturalmente c'è il contatto con una cultura mol– to antica e molto affascinante e soprattutto molto ricca di esperienze spirituali. Ecco, a questo proposito mi sembra che la vera occa– sione che hai trovato iritndia è stato proprio una occasione spirituale... Sicuramente, è stato l'in– contro con il mio guru, con una persona che mi dava amore, una persona che non mi voleva possedere, che non voleva catechizzarmi o con– vincermi che le sue idee erano migliori di quelle di qualcun altro ... l'unica cosa che vole– va era la mia felicità e la mia realizzazione... e fu la prima persona di questo genere che incontrai e fu, come puoi ca– pire, un incohtro molto im– portante. Chi era? Era un monaco buddista, Lama Yeshe, che incontrai vi– cino a Katmandu all'inizio degli anni settanta a Kopan, un luogo che adesso è un mo– nastero ma che a quei tempi era solo una casa ... ed io fui uno dei suoi primi discepoli occidentali. E quando tornasti in Italia? Dopo circa due anni... e trovai che le cose e le persone erano un po' sempre le stesse e anch'io provai a fare la vita che facevo prima di partire ma mi accorsi che non aveva più molto senso ai miei oc– chi. .. facevo le cose di sempre ma non ci trovavo più la sod– disfazione di prima. Quindi decidesti di tornare in India? Si tornai e entrai nella si– tuazione indiana anche più profondamente di quanto · non avessi fatto la prima vol– ta ... e dopo circa un anno che vivevo con i monaci tibetani fui anch'io ordinato mona– co... E nel '75 tornasti nuova– mente in Italia? Si tornai qui e trovai la si– tuazione molto cambiata da quando l'avevo lasciata ... Cambiata in quale direzio– ne? Cambiata perché mi sem– brava che c'era molto più in– teresse di un tempo per tutte quelle cose che vanno sotto il nome di ricerca interiore ... E così decidesti di far veni– re i tuoi maestri in Italia? Sl... invitai Lama Yeshe a tenere un corso di meditazio– .ne... non eravamo sicuri di come sarebbe potuto andare una cosa del genere... era la primissima esperienza in Ita– lia di questo tipo ... però inve– ce si rivelò un esperimento riuscitissimo ... il corso fu ac– colto veramente molto bene dalla gente ... e molti dei par- tecipanti ci chiesero di dar vi– ta a qualcosa che continuasse il discorso iniziato con il cor– so... E da questa esigenza nac– quero sia la comunità buddi– sta di Pomaia sia il centro di Milano? Certamente... sia il centro di Milano, che allora stava in via Ampere, sia la fondazione di una comunità buddista co– me quella di Pomaia furono proprio i frutti di quel primo corso di meditazione ... tutto per poter dare anche a chi non è disposto o, per i più diversi motivi, non può imbarcarsi in un viaggio in Tndia la possibi– lità di un ·contatto con la pra– tica del Dh... praticamente è la stessa dinamica da cui è na– ta l'idea del viaggio di questa primavera ... cioè di offrire un servizio a persone che sono sinceramente interessate a co– noscere delle realtà spirituali diverse da quanto hanno co– nosciuto nella loro tradizio– ne. Varie volte ho pensato a quanto ero stato fortunato a poter vivere l'esperienza del– l'India, l'incontro con luoghi o persone particolari... e ho pensato che sarebbe stato molto bello se si fosse potuta offrire quella stessa esperien– za anche ad altri esseri umani. Ecco, ma perché orJ?anizza-

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