RE NUDO - Anno XI - n. 84 - febbraio 1980

dotto coloro che lo hanno intrapreso a una effettiva dinamica di liberazione; a volte l'impatto con la sua realtà è stato distruttivo, in modo particolare in quei casi in cui non si è riusciti a mantenere un equilibrio nell'uso di alcune sostanze psicotrope in un paese in cui esse sono praticamente legali o ampiamente tolle– rate. Ma tutto questo non dovrebbe meravigliare dal momento che non esiste al– cuna bacchetta magica in grado di assicurare una istantanea liberazione a buon mercato. Al contra– rio, il cammino che condu– ce alla comprensione di noi stessi, che riesce a por– tarci verso una totale co– noscenza del nostro essere spirituale ed alla liberazio– ne delle potenzialità creati– ve nascoste in ciascuno di noi, dovrà sempre passare attraverso la paranoia, i fantasmi e gli orrori che la nostra psiche immagazzina durante la sua esistenza (come sa bene chiunque abbia fatto l'esperienza di qualche droga psichedeli– ca). Come negli antichi rac– conti iniziatici l'eroe, per riuscire a condurre felice– mente a termine la sua impresa deve superare pro– ve drammatiche e pericolo– se, deve penetrare in mon– di tenebrosi, governati da RE NUD0/14 draghi e oscure presenze che deve affrontare e scon– figgere, parimenti il cerca– tore della verità, quella che gli indiani chiamano sa– dak, dovrà affrontare un arduo cammino, irto an– che di trabocchetti e peri– coli. Ma nonostante gli sforzi di tutti coloro, e sono tan– ti, che vogliono impedire all'essere umano di vivere per intero l'esperienza del– la sua totale liberazione, il richiamo del Grande Viag– gio è stato seguito da mol– tissimi giovani e non più giovani, e l'India, per co– loro che hanno avuto la forza e il coraggio di sco– prirla veramente, ha signi– ficato un radicale cambia– mento di ritmi mentali e fi– sici, la scoperta che è pos– sibile una effettiva libera– zione «qui ed ora» senza dover attendere improba– bili paradisi futuri. Ma chi erano, e sono, i protagonisti del Grande Viaggio? Coloro che, per dirla con quel grande Maestro di vita che è Lan– za del Vasto, si fanno pel– legrini dello spirito sulle strade d'oriente? Per la gran parte giovani che hanno avuto il coraggio, o l'incoscienza a secondo dei punti di vista, di gettare uno sguardo disincantato sul mondo in cui sono ve– nuti ad esistere. Prove- nienti dalle fila della media o piccola borghesia metro– politana ma, più spesso di quanto non si creda, anche da quelle di una classe ope– raia sempre meno consape– vole della propria diversi– tà; queste strane figure di «cercatori» contempora– nei non si sono riconosciu– ti e non si riconoscono più in alcun modello che gli ve– niva e viene proposto. L'urgenza di guardare il vero volto di quanto è sta– to edificato intorno a loro ha partorito un'occhiata impietosa ... ci si è resi con– to di avere di fronte una società mercantile e senz' a– nima che dopo aver pro– messo l'intero mondo delle cose non ha saputo dare nemmeno le cose del mon– do ... ci si è resi conto che questa società e la sua ne– gazione rivoluzionaria (in realtà il suo più credibile prolungamento) non han– no veramente più nulla da offrire a chi è riuscito a comprenderne i loro effet– tivi meccanismi. In questi ultimi anni molti di coloro che sono tornati a vivere in occiden– te dopo aver fatto in India un'autentica esperienza di crescita spirituale, stanno cercando di costruire frammenti di società nuo– va. Prima in America, ma adesso anche in Europa e in Italia nascono e si mol– tiplicano centri di medita– zione, comunità agricole, scuole di yoga, veri e pro– pri monasteri in cui si pra– ticano gli insegnamenti delle antiche tradizioni del b11ddismo, dell'induismo, del sufismo, dello Zen. ec– cetera. Comunità cittadine o agricole cercano di ri– costruire un rapporto di armonia con il propr'o universo interiore e l'am– biente che le circonda; la problematica ecologica viene arricchita da una nuova consapevolezza spi– rituale. Da più parti si ri– cerca un rapporto con il corpo che non sia fonte di alienazione e si ricorre al- 1'aiuto di antiche tecniche yoga, al massaggio e a tut– te le forme di medicina na– turale, da quella omeopati– ca all'agopuntura. La macrobiotica e le temati– che naturiste ricordano all'uomo moderno che l'a– limentazione è un momen– to essenziale della vita e che ha dirette conseguenze sull'equilibrio psicosoma– tico. In occidente sta dunque nascendo un movimento che ha come scopo dichia– rato la ricerca di una ri– sposta creatica e liberato– ria alla follia della società contemporanea e al potere senza volto che la governa su scala planetaria. La ri– cerca della rivoluzione in– teriore si lega alla difesa degli ecosistemi, la qualità della vita è direttamente misurata sul!' evoluzione spirituale dei componenti della comunità. Non è un utopico paradiso che viene ricercato ma una realtà quotidiana in cui vengano ristabiliti gli equilibri e le armonie fondamentali e in cui, il prezzo della dignità materiale per tutti, non sia la violenza contro l'indivi– duo e il suo essere spiritua– le o contro la vita, in qual– siasi forma si presenti su questo pianeta. Sto parlan– do di donne e uomini che hanno riscoperto l'antico yoga dell'esistenza, che stanno tentando di ritrova– re con loro stessi e il mon– do che li circonda un rap– porto di armonia e cono– scenza... si tratta, voglio sperare, di un popolo nuo– vo legato alla terra, di cui conosce i ritmi vitali e j bi– sogni ecologici, e che sta sperimentando e mettendo in pratica momenti del!' es– sere «altri e diversi» da quelli proposti da una so– cietà criminale che distrug– gendo se stessa distruggerà l'intero pianeta. Piero Verni

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