RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980

energia e nell'agricoltura si applicano tecniche blande che non hanno bisogno di materiali o macchinari sofisticati. Dato il carattere sperimentale e di ricerca del modello, si è proceduto alla creazione di sottomodelli, in altre pa– role si sono costituite delle unità autonome all'interno del modello autonomo globale, allo scopo di studiarne le caratteristiche così come si sta facendo col modello gene– rale. D'altra parte, ciò permetterà di isolare un elemento concreto sul piano tecnologico, allo scopo di studiarlo. ·c•è anche una gran varietà di materiali e un vero campio– nario di componenti attivi, ad esempio per q,uanto ri– guarda i pannelli solari, dato che si tratta di studiarne e confrontarne il funzionamento, il rendimento, il deterio– ramerto dell'ambiente determinato dal procedimento per fabbricarli, eccetera. In ogni modo sono tutti di facile fabbricazione e realizzati in piccole officine, come nel ca– so dell'aerogeneratore costruito in una piccola industria. Si sta iniziando un processo di produzione in piccola se– rie, verso una riconversione totale a sistemi di tecnologia alternativa. · L'autosufficienza energetica e alimentare e l'indipen– denza da beni, macchinari e materiali prodotti con proce– dimenti industriali complessi, sostituiti da altri fabbricati o suscettibili di essere fabbricati nella piccola industria, implicano che il modello parte da una diversificazione ri– guardo ai mezzi da utilizzare e riguardo alla loro interre– lazione.e interconnessione per formare un insieme di si– stemi integrati. I mezzi di cui si dispone sono un'estensione di 7 ettari e mezzo a 10 chilometri da Gerona, con una masseria tipi– ca della zona. La pianificazione della produzione agricola, il riforni– mento di acqua e lo sfruttamento del sole e del vento co– me fonti di energia debbono adattarsi alle caratteristiche e alla frequenza delle risorse naturali di cui si dispone nel– la zona. I dati climatici forniti dalle stazioni meteorolo– giche di Gerona centro e Gerona aeroporto, tenendo inoltre conto delle differenze microclimatiche derivanti da un'orografia particolarmente accidentata (dati impor– tanti per la produzione agricola e per la raccolta dell'ac– qua piovana per irrigazione, in vasche che allo stesso tempo servono per la piscicoltura), consentono di riadat– tare la masseria per trasformarla in masseria bioclimati– ca, mentre la piovosità e l'intensità dei venti assicurano il rifornimento di acqua da una parte e la possibilità di in– stallare un mulino a vento per la produzione di energia elettrica dall'altra. Le risorse naturali disponibili ci permettono di soddi– sfare completamente le necessità energetiche, climatiche (all'interno della casa e nella ~erra) e idriche, e parzial- . mente quelle alimentari, di un gruppo tra le sei e le otto persone dedite alla produzione agricola ed alla ricerca e sperimentazione tecnologica. La produzione agricola è strutturata in modo da copri– re le esigenze alimentari producendo eccedenze destinate all'autofinanziamento. La quantità, varietà e forma di commercializzazione di queste eccedenze sono da deter– minarsi, e lo studio al riguardo costituisce uno dei punti del.progetto generale di ricerca. Nella fattoria modello autosufficiente i vari impianti di trasformazione delle risorse energetiche e alimentari disponibili sono stati collegati tra loro in modo tale che ciascuno di essi funzioni principalmente con il minimo di conversione possibile per assolvere la sua funzione, man– tenendo però allo stesso tempo la possibilità di funziona– re in appoggio ad un altro impianto. Il funzionamento dei sistemi di trasformazione è alternato ma può essere congiunto quando le necessità del consumo superino la capacità di produzione di una singola risorsa. Aspetti bioclimatici Il microclima della zona è relativamente favorevole. Secondo i dati del Servizio Meteorologico di Gerona, la temperatura può scendere al di sotto di 0°C soltanto per 15 giorni all'anno. D'altra parte il mese con meno ore di sole, gennaio, ha un'insolazione mensile di 143,7 ore, che rappresenta quasi il 50% dell'insolazione totale possibile. Ci siamo proposti di passare dall'architettura tradizio– nale (la masseria che ha alcuni aspetti molto interessanti, come l'orientazione, l'integrazione nel terreno che la pro– tegge dal vento freddo del nord; la posizione e distribu– z10ne, all'architettura bioclimatica, che cerca di modifi– care i volumi interni e le loro «pelli» o rivestimenti per gestire meglio il flusso di energia che attraversa la costru– zione. Il sistema di ricezione dell'energia di questo tipo di costruzioni è un sistema passivo, che utilizza pochissimo i sistemi di ricezione addizionali (sistemi attivi). RE NUD0/39

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