RE NUDO - Anno XI - n. 83 - gennaio 1980

TECNOLOGIA ALTERNATIVA FATTORIA MODELLO AUTOSUFFICIENTE :IIL~\ -:n5--=:---.· La fattoria modello autosufficiente nasce con l'intento di fornire un'alternativa valida al sistema di vita e di pro– duzione di quelle provincie della Catalogna a carattere agricolo aFretrato con scarse infrastrutture, la cui popo– lazione rurale è in netta diminuzione a vantaggio dei nu– clei urbani che offrono, apparentemente, migliori condi– zioni di vita, in quanto dispongono di servizi collettivi e di possibilità di lavoro stabile nell'industria, nel commer– cio e nei servizi. Questa alternativa propone la creazione, in ambiente rurale, di condizioni più stabili sul piano della produzio– ne agricola e più confortevoli sul piano della vita quoti– diana, applicando ad ambedue i piani metodi che consen– tano una tendenza progressiva verso un'autonomia da raggiungersi in diverse fasi, sia a livello della fattoria stessa, che a livello comunale, provinciale, regionale. In effetti, la fattoria autonoma non vuole essere semplice– mente un nucleo autosufficiente staccato dall'attività (o dalla scarsa attività) del comune e della provincia in cui si trova, ma intende invece stimolare tale attività e coinvol– gerla il più possibile nei processi di ristrutturazione - adattamento - costruzione, funzionamento, ricerca - spe– rimentazione. Il programma di autonomia della fattoria nella fase iniziale presenta le seguenti caratteristiche: Autonomia energetica totale ....:.. Energie inesauribili ma intermittenti (sole, vento). - Energie rinnovabili e costanti (legna). - Energie derivanti dal riciclaggio in loco (metano). Autonomia idrica totale - Pioggia. Autonomia alimentare parziale, ottenendo l'autonomia totale nelle immediate vicinanze, ossia all'interno del co– mune, della provincia o della regione. - Ortaggi. - Leguminose annuali e arboree. - Cereali. - Frutta e specie arboree ad alto contenuto proteico. - Piccoli animali da cortile: volatili e conigli. RE NÙD0/38 '· ~-- ·. ' . l ,. ) ... - \. Alimenti di base non prodotti: - Olio. (La coltivazione dell'ulivo avrà bisogno di vari anni prima di diventare produttiva, tenendo conto che al momento non ci sono olivi e che bisogna iniziare da zero. In ogni modo la provvista di olio si può fare direttamente dalle cooperative di produttori). - Latte. (Dato il basso consumo, e dato che non si è vo– luto complicare fin dall'inizio il funzionamento della fat– toria con la produzione di latticini, il rifornimento di lat– te si fa nella fattoria vicina, che si dedica a questa produ– zione per venderla ~lle centrali del latte). - Sale. (Il rifornimento non presenta complicazioni nè dipendenza, dato che si produce sale, con vari metodi, nelle provincie vicine). - Zucchero. (Lo zucchero, essendo un prodotto sfrutta– to dalle grandi compagnie, prodotto in paesi dipendenti che si dedicano alla monocoltivazione e soggetto alle spe– culazioni ed alle fluttuazioni del mercato mondiale, im– plica una dipendenza nazionale perché va importato in grandi quantità. Si tenta di ridurre o eliminare il suo con– sumo usando altri dolcificanti, come la barbabietola o il miele. Il modello comprende la coltivazione di barbabie– tola e si prevede di integrare nel funzionamento definiti– vo della fattoria anche l'apicoltura). . . ·..;'.~.[ ~~;-i~~ .. -~;:~~~ Autonomia tecnologica nel processo di costruzione e fun– zionamento Nella fattoria autonoma si pratica una tecnologia a basso impatto. Nella costruzione, nella produzione di

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