RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

IL TRIAN O ~ . ¼ ~ 1969, Inverno: l'Inghilterra « Psi– chedelica » partorisce la sua « pie– tra miliare»: UMMAGUMMA; stupore ed entusiasmo, nasce il mi– to, lo splendore Pink Floyd... No, non c'è tempo per capire, vedere quello che succede altrove, nelle fredde terre germaniche ad esem– pio ... C'era già stato Essen nel '68, festa liberata che vedeva i migliori gruppi tedeschi ancora in pieno « Underground » avvicendarsi con Frank Zappa e Mothers of Inven– tions, ,Fugs, Tim Buckley e altre cose strane ancora".. ma ben pochi se n'erano accorti, non suscitava clamore, né per la grossa critica, men che meno per lo « show busi– ness »... 1969; la Germania ci re- gala la sua « quintessenza » rock - psichedelica: P HALL U S DEI, il titolo, AMON DUULII la « ditta »... Incredibile, pazz~. violenta e dolce al tempo; un suono beffardo, dis– sacrante, liberatorio come pochi, una ritmica inusitata ed originale, la ·saga di urla, violino, percussio– ni, e chitarre senza alcun nesso lo– gico. C'è rabbia e gioco in quelle righe, gioia folle, maturate negli anni della KOMMUNE E-IN tra bambini, carrozzoni e sabba infer– nali... AMON è l'Amen Egiziano, come rappresentazione della divi– nità del FUOCO e della potenza ... Tante parole potremmo spendere o LODELDIAVOLO 0 amnduul (I retrospettiva ... ancora intorno a quel suono... o forse no, non servono, basti ricor– dare che gli AMON DUUL, mai più raggiungeranno quei vertici, ma il percorso rimarrà ugualmente interessante per alcuni anni alme– no: YETI album doppio, vede l'unione di quelle che sono le di– verse influenze musicali del grup– po: una certa tradizione folclorica, l'elettronica contemporanea da un lato, la libera improvvisazione dal– l'altro con risultati davvero note– voli... ,DACE OF THE LEM– MING un anno dopo (ancora dop– pio) ne è la riprova; spiccano qui con particolare evidenza gli accenti Californiani, l'influsso non solo musicale ma anche « Spirituale » dei Grateful Dead, dei Quicksilver santissimi di Happy Trails ... ma è soprattutto quella maledetta suite a colpire il nostro cervello emoti– vo: « M A R I L Y N M O N R O E MEMORIAL CHURiCH », l'opera forse più pazza-out del gruppo. C'è paura e angoscia, tutta l'inquietu– dine di una generazione di ribelli, emarginati, incoscienti, folli, freaks, drop-outs ... In quei 20 mi– nuti di suono Amon Duul supera la stessa intuizione Pink Floyd e la loro traduzione fantastica dei miti e dei nostri sogni... ma si pentirà di lì in avanti di quei colori tene– brosi e reali; drammatici... prefe– rendo l'ammiccamento progressivo o e definitivo, all'inizio verso le spiagge assolate West Coast, con un'opera ancora fresca e creativa: WOLF CITY; poi va via senza pm profumo, verso rock'n roll stanchi e privi di morbo: Vive la trance, Hi Jack ... Inutile cercare emozioni in queste opere; dell'iconoclasta ArMON DUUL, probabilmente non è ri– masto che il nome. Nessun atroce compromesso sia ben chiaro, anche qui, nelle non poche possibilità a– perte verso papà business; più che altro noia, desolazione... infine si– lenzio... All'interno del rock pro– gressivo fine di un'epoca s torica ben precisa ... Dei Duul vale la pe– na di ascoltare i primi 3 dischi, quel PHALLUS DEI soprattutto, vibrante e creativo allora, come oggi come domani, come UMMA– GUMMA e tante altre cose meno note di cui i soliti pochi appassio– nati si sono accorti nel momento del... « Fervore » ... Creativo ... Gino Dal Soler Discografia consigliata PHALLUS DEI (Liberty - Impor– tazione) YETI (Liberty - Importazione) DANCE OF THE LEMMTNG (In Italia J ourney into a dream - United Artists) WOLF CITY (United Artists) LIVE IN LONDON (United Ar– tists)

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