RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979
40/RE NUDO TED NUGENT STATE OF SHOCK EPIC Una chitarra che manda fuoco e fiamme: questa è la copertina più azzeccata possibile per l'ultimo disco di Ted Nugent, chitarrista USA di pura ascendenza hard rock. Migliaia di watt scaricati direttamente nelle orecchie di fans assetati di rock endovena in dosi mas- sicce. , Ma attenzione: nulla a che spartire fra Ted Nugent e i suoi modelli chitarristici! Ten years after o cose simi– li sono assai distanti da lui. Niente più venature blues od orpelli classicheggianti o echi jazz, né tantomeno strani grilli per la testa: Ted Nugent è un sano pa– dre di famiglia americano, orgoglioso dei suoi figli (che infatti mostra in co– pertina) che di mestiere fa il chitarrista rock. In lui si perpetua la professione e non la stirpe inquieta delle chitarre rock. E quindi « Take it or leave it », prenderlo o lasciarlo. Deci– dete voi. Giacomo Mazzone ROCK'N'ROLL HIGH SCHOOL Ramones e altri Sire records, distribuzione RCA Forse il film, prodotto da quella vecchia volpe di Ro– ger Corman, non avremo mai il piacere di ammirarlo in Italia, però la colonna sonora invece sì. E ne vale la pena. Dove sarebbe possibile trovare riuniti in un solo disco Nick Lowe, chitarri– sta di valore emerso con la new wave e fondatore della Stiff; il mago delle tastiere Brian Eno; il papà di tutti i rockers Chuck Berry: quei matti radioattivi dei Devo; l'orsacchiotto Todd Rundgren; il serpente Ali– ce Cooper e altri loschi figuri simili? Oltre natu– ralmente ai trucidi Ramo– nes, che con ben quattro pezzi sulla prima facciata, la fanno da padroni. Quale è il pregio maggiore di quest'album che presenta materiale già edito per la più parte? Uno soprattut– to, ma essenziale: presenta– re solco a fianco a solco gran parte delle radici cul– turali della cosiddetta new wave. Dal rock'n roll puro di « School days », lo scan– daloso pezzo di Berry, alla violenza sonora di Alice con « School's Out » affina– cati dai raffinati teorici co– me Eno ( « Energy fools the magician ») o Todd Rundgren. Un viaggio che da queste radici risale pia– no piano poi alle foglie at– tuali, alle sintesi più effica– ci come appunto i Ramo– nes o Nick Lowe. LENE LOVITCH STATELESS STIFF di tribuz. RCA ANNA PRUCNAL ANNA PRUCNAL RCA Siete fra quei centomila e più che sono andati allo stadio a vedere, e forse an– che sentire, Patti - Su– perwoman - Smith? A– mate o apprezzate Marna bea Tekielski? Ebbene qui c'è altro vinile per le vo– stre orecchie. Prendete car– ta e penna e scrivete i se– guenti nomi: Lane Lovich (si pronuncia Laina Luvi– ch), Anna Prucnal (non so come si pronuncia) e Nina Hagen. Non li scordate che da qui a poco ve le ritroverete fra i piedi. Eh sì. I tempi si fanno duri per noi maschietti. Le donne si sono accorte che la musica è loro e non hanno intenzione di mollar– la più. Per convincersene ascoltate questo « Stateless » di Le– ne Lovich e del suo grup– po: ci troverete rockettini anni '50 posti a base di suoni futuribili ma godibili prodotti da ben tre tastie- risti. La voce di Lene non ha nulla da invidiare alle sorelle più note e ci forni– sce degli ottimi esempi di quella che sarà la musica dei primi anni '80. U~ rit– mo vagamente « disco » su divèrtenti coretti vi entrerà fino alle midolla e non vi lascerà più. Totalmente diverso invece il discorso per Anna Pru– cnal ( esule polacca in Fran– cia che esordisce con que– sto disco che porta il suo nome nella migliore tradi– zione degli chansonnier francesi. Nulla a che vede– re con Marna Bea, non si tratta infatti di una Edith Piaf del rock, quanto piut– tosto di una Lotte Lenia di segno diverso, che anziché cantare delle miserie del capitalismo parla in ptu lingue dello squallore del « socialismo reale». Per chi non la riconoscesse è forse infatti opportuno ri– cordare che Anna è stata una delle protagoniste di « Sweet movie » il film di Dusan Makavejev che per primo ha paragonato faccia a faccia est e ovest, rive– landone la sostanziale iden– tità al di là delle differenze apparenti.
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