RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

\ 28/RE NUDO la cono– scenza alternati– va del COrP_O e della mente Bharata Natyam. Letteralmente la « danza del saggio Bharata » che, avendo ricevuto direttamente da Brahma l'ispirazione scrisse, circa verso il II secolo d.C., il Natya Shastra o Trattato della Danza. La danza indiana prende in considera– zione 108 karana (figure fonda– mentali) e analizza gli angika (i di– versi movimenti corporali). Ogni movimento del corpo è un « se– gno », un messaggio, siano le posi– zioni erette o sedute (sthana o asa– na), le ondulazioni del corpo (bhanga), i gesti delle mani (mu– dra), le espressioni della testa (a– bhinaya) o i movimenti del corpo (gati). In realtà queste posizioni e movimenti sono praticamente in– finiti e in diversi trattati sulla dan– za vengono minuziosamente clas– sificati. Originariamente la danza era eseguita dalle devadasi (le an– celle di dio, le danzatrici sacre dei templi) durante i riti e le festività religiose. In un secondo tempo prese piede anche la danza maschi– le e vennero introdotti degli ele– menti profani, tra cui alcuni di ti– po erotico, anche se la danza man– teneva sempre la sua dimensione religiosa. Nella versione moderna sono scomparsi alcuni elementi, in (a cura di Piero Verni) Ultimamente anche in Italia (era ora!) si cominciano a vedere spettacoli di danza indiana di buon livello... purtroppo se da una parte il dato spettacolare (suoni, colori, movenze incredibili) rara– mente lascia indifferente lo spettatore occidentale, spesso ci si tro– va in difficoltà quando si cerca di comprendere e apprezzare in maniera un po' meno epidermica il senso e il contenuto di queste danze. Mi è sembrato quindi opportuno dedicare un numero di questa rubrica ad un'esposizione (per forza di cose, anzi di spazio, estremamente sintetica) delle principali caratteristiche della danza indiana. Se qualche lettore è interessato ad approfondire questo tema può scriverci e continueremo il discorso... La prima cosa da aver presente quando si parla della danza indiana è che questa ha come scopo principale l'elevazione spirituale di chi la pratica e di chi la osserva... come la musica e il teatro, anche la danza non è mai arte profana ma è sempre rivolta ad un fine spirituale, e infatti originariamente qualsiasi tipo di danza veniva sempre eseguito nell'apposito recinto del tempio e solo in tempi relativamente recenti è invalsa la consuetudine di eseguire danze anche in luoghi non sacri (i palcoscenici dei teatri, ad esempio) ma sempre a patto che questi vengano purificati e « sacralizzati » dai danzatori con una semplice cerimonia che precede la rappresenta– zione. L'India conosce diversi generi di danza che, pur mantenendo un'in– tima unità dovuta alla medesima tensione religiosa che li anima, hanno dato vita a quattro o cinque generi principali. Tra questi ho scelto i due più popolari (quelli che del resto si vedono con più facilità tanto in India che negli spettacoli organizzati in occidente): il Bharata Natyam e il Kathakali. Osserviamoli da vicino. modo particolare quelli erotici, e sempre più frequentemente la dan– za viene vista come spettacolo, seppure di tipo sacrale. Il Bharata Natyam, la principale danza classi– ca, è caratteristica dell'India meri– dionale e precisamente del Tamil Nadu dove ha i suoi centri princi– pali a Thanjavur, Madurai e Chi– dambaram. Qui si trova il grande tempio dedicato a Shiva Nataraja (il Signore della danza), il modello divino della danza indiana. Nei bassorilievi dei templi di Chidam– baran e Thanjavur sono illustrate le figure base che formano il codice espressivo e compositivo della danza indiana. Ricordiamo che il Bharata Natyam conobbe l'apice del suo splendore durante il perio– do della dinastia Chola. Kathakali. Il Kathakali è la danza caratteristica del Kerala. t un ge– nere molto popolare in cui si fon– ,dono elementi di pantomima, dramma, epica e danza a base nar– rativa. Al Kathakali prendono par– te numerosi attori che danzano, cantano, mimano e declamano, ac– compagnati da un coro di musicisti e cantori. t importante ricordare che tutti i ruoli sono interpretati da uomini. Essendo basati su un

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