RE NUDO - Anno X - n. 81 - novembre 1979

Le parole di un Cristo sconosciuto. Un elogio del peccatore e del fol– le del ribelle non per– ché « hanno più biso– gno di Dio » ma perché potenzialmente più vi– cini a Dio. Questo è stato sempre uno dei problemi più inquie– tanti: che ne sarà dei peccatori, di coloro che si sono smarriti? Che rapporto c'è tra il Divino e il pecca– tore? È vero che il peccatore verrà punito? È vero che e iste l'inferno? Perché tutti i preti hanno sem– pre sostenuto che i peccatori andranno all'inferno, che saranno puniti. Ma come può Dio punire? Non ha compassione di voi? ·E se Dio non sa perdonare, chi mai potrà perdonare? A questa domanda sono tate date molte risposte, ma la ri posta di Ge ù è la più bella di tutte. Prima di addentrarci in questi versi dovete capire alcune cose. Ogni volta che condanniamo qualcuno, quali che ia– no le nostre razionalizzazioni, le nostre vere ragioni sono diverse: ricordate sempre la differenza tra ra– gione e razionalizzazione. Voi iete il padre o la ma– dre e vostro figlio ha fatto qualcosa che disapprova– te. In realtà chi può dire cosa è giu to e cosa è sba– gliato? Ma voi disapprovate - e qualsiasi cosa voi disapproviate diventa sbagliata. Può es ere giusta, può e sere sbagliata - ma il fatto è che in realtà tt1tto quello che voi genitori approvate diventa giusto. Tutto dipende dalla vostra approvazione. E quando un bambino si smarrisce, quando fa qual– cosa che non è giusto dal vostro punto di vista, voi lo punite. La vera ragione è che vi ha disobbedito, non che ha fatto qualcosa di sbagliato. La vera ragione è che il vo tra ego si sente ferito. Il bambino è entrato in conflitto con voi, ha affermato se stesso. Vi ha det– to di no, a voi, suo padre, all'autorità, a quello che ha il potere - per questo lo punite. La vera ragione è che il vostro ego si sente ferito e la punizione è una specie di vendetta. Ma voi razionalizzate la vostra vendetta: so tenete che ha fatto qualcosa di male, per que to deve essere pu– nito - e per correggerlo dovete punirlo. II bambino va punito quando va sulla cattiva strada, e deve es– sere ricompensato quando vi segue. E così il bambino viene condizionato a vivere- come si deve. Ma questa non è che una razionalizzazione, è così che vi giustificate di fronte a voi ste si, ma non è la ragione fondamentale, la ragione inconscia. La ragione inconscia è totalmente diversa: volete met– tere il bambino al suo posto, ricordargli che siete voi il padrone, non lui, che siete voi a decidere cosa è giusto e co a è sbagliato; che siete voi a dargli una direzione nella vita e che lui non è libero, che è nelle vostre mani. Siete voi il suo padrone - e se disob– bedisce, dovrà soffrire le conseguenze. Se lo chiedete agli psicologi del profondo, vi diranno che in ogni atto bisogna distinguere tra ragione e ra– zionalizzazione. La razionalizzaione è un trucco della mente: per nascon_dere la vera ragione la mente vi

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