RE NUDO - Anno X - n. 80 - settembre-ottobre 1979

abbastanza economiche intorno alle 20 Rs. Dove mangiare: nei ri– storanti dei due alberghi o in qualche chail shop nelle vie che intersecano il corso principale. Cosa vedere: alcune stradine del « centro storico » sono molto bel– le con i piccoli templi che si a– prono sulla strada, i negozietti che vendono un po' di tutto e il tranquillo via vai della gente di Puri e dei dolcissimi pellegrini ... la vera attrattiva artistica di Pu– ri è il tempio principale, quello dedicato a Jagannath, il Signore dell'Universo. Purtroppo noi bar– bari occidentali possiamo ammi- rare le meraviglie architettoniche di questo luogo di culto solamen– te dall'esterno dal momento che entrare al tempio è consentito so– lamente agli indù. Una cosa mol– to bella da vivere, forse più che da osservare, è lo spettacolo del– la strada principale che la sera, dopo il tramonto, si accende di piccoli tempietti improvvisati ai lati della via (piccoli altarini com– posti da una scatola di cartone su cui viene adagiata una imma– gine votiva di qualche divinità) davanti ai quali si riunisce una piccola folla di dieci venti perso– ne a gruppo che canta inni sacri, chiacchiera, beve thè. La gente è di solito molto cordiale e invi– ta gli occidentali a fermarsi col gruppo e cantare, pregare, pren– dere il thè insieme. Chi avesse la mania di comperare artigianato indiano a Puri può ac– quistare dipinti tradizionali, fatti su una carta particolare e che so– no un po' la specialità artistica della zona ... sono quadri di varie dimensioni molto belli e sgar– gianti. VARANASI (BENARES): la capi– tale spirituale dell'India, la città sacra per eccellenza, il luogo che ogni devoto indù deve visitare al– meno una volta nella sua vita. Una città molto antica tutta co– struita sulle rive del Gange, vera– mente bella con templi splendidi, delle stradine piccolissime e i ca– ratteristici ghat, le scalinate che conducono al fiume sempre affol– late da pellegrini, monaci, men– dicanti, yogin, sfaccendati che pregano, discutono, filosofeggia– no, si bagnano ritualmente nelle acque del sacro fiume (o più vol– garmente alcuni si limitano a far– ci una nuotatina) ... tutto un e– splodere di situazioni, l'una ac– canto all'altra in un ricchissimo caleidoscopio di vibrazioni. Dove dormire: due alberghetti che of– frono una ruvida essenzialità e costi molto modesti sono il Cen– trai Hotel e lo Sri Venkateswara Lodge, a due passi dal Gange vi– cino al ghat Dasaswamedh nel cuore della città vecchia. Il pri– mo offre sistemazioni tra le 30 e le 40 Rs. e il secondo tra le 10 e le 20 Rs. In una posizione meno centrale ci sono i più tristi Touri– st Dak Bungalow e il Governa- RE NUD0/11 ment Tourist Bungalow che of– frono sistemazioni molto econo– miche ma senz'anima. Dove man– giare, innumerevoli i ristoranti– ni indiani sulla strada, il miglior ristorante cinese di Varanasi è il Win Fa (per chi non ne può più di cibo indiano). Cosa vedere, la vita della città più sacra di tutta l'India, il flusso permanente di gente, le scalinate che portano al fiume, le barche cariche di pelle– grini che fanno la spola da un capo all'altro della città, le cen– tinaia di negozietti ai lati delle stradine dove si trova di tutto: artigianato sacro, sete, stoffe di ogni colore, negozi di ganja (l'er– ba indiana), maschere di cartape– sta per il teatro rituale dipinte e laccate con colori incredibili... e poi i templi, tra cui ricordiamo lo Shiva Tempie, forse il più bello, il Tempio di Durga, per chi ha il trip della Grande Madre, la Mo– schea di Alamgir, l'unico tempio musulmano della città; c'è poi Sarnath, la località in cui il Bud– da tenne il suo primo discorso dopo aver raggiunto l'illumina– zione, che si trova a circa dieci chilometri da Varanasi e che con– serva ancora oggi vibrazioni mol-

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