RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979

l'ampli e del sinto sepa· rati, si può apportare pçr un sinto ampli SX-890, a 550 mila, sempre con o0 W per canale e quasi t;re– centomila di meno. Si sta comunque non molto sot– to i due milioni. 3°. Oltre i 2 milioni: qui possiamo aspirare al massimo, ovviamente con una maggiòre gamma di scelte, visto che non ci farebbe (« farebbe »!..) danno qualche centone in più o in meno. C'è il gi– radischi PL-630, superau– to, nonché con i control– li a sfioramento e tutti sul davanti, come indica l'ultima razionalizzazione stilistica, ma a 630 mila lire, giustificate da 'una stuzzicante serie di auto– matismi che rendono fa– cile la vita al ricco audio– filo. In alternativa c'è il piatto « top » della linea, il perfettissimo PL-C 590, superquarzodigitalespira– lidoso, un incubo senza braccio a sole lire 500 mi– la, già, ma poi ii braécet– to Pioneer costa oltre 300 mila (come ogni altro braccetto di pari catego– ria) e così diventano ot– tocento carte solo per il piatto. Anche con gli am– plifiqitori ci si può sbiz– zarrire, guardate un po' che guaio per il povero ricco: fra gli integrati (cioè ad unico « corpo » o telaio) ci sono gli 80 watt/canale del SA-9500 II oppure i 110 del ST- 9900, per i quali sono i– deali le casse (rispettiva– mente) HPM-100 (100 W 4 vie) e HPM-150 (125 W 4 supervie), a L 635 mi– la e unmilioneduecento– ventimila! O il sintoam– li SX-1080, 125 W per 900 mila. Andando più su, verso · i tre e quattro milioni, c'è il già osannato Twentv Series, oppure i « due te– lai », cioè pre e finale di potenza, SPEC-1/2 e SPEC-3/4, rispettivamen– te 250 watt a un milione e ottocentomila e 150 W a 1.200.000. E non è fini- ) ta, perché qui l'ormai di– sperato audiofilo possi- 1 dente ct,:>Vrà cercare cas- se adeguate in altre mar- RE NUD0/41 che specializzate nelle -al– te potenze, e con altre spese stellari. Senza con– tare ancora il cassette CT-Fl000 da quasi un mi– lione e il sinto TX-9500 da mezzo. E in più, qui vale la pena, il bobine RT-707 da 865 mila, il più economico... Non c'è li· mite all'immaginazione e all'assegno. Se vi capita di passare davanti ad un negozio hi– fì anche se non avete da -c~mprarvi nemmeno le pile per la radiola, ~n– trate e« provate» un im– pianto di gran classe: go– drete emozioni gaudiose, perdonerete le coltellate del vostro fascista prefe– rito, uscirete più buoni andando subito a pagare le tasse. Oppure fatevi suonare un vecchio Jefferson Airpla– ne o un Hendrix d'anna– ta, li risentirete più vivi ed uscirete più incazzati che mai. State sicuri che l'evolu– zione dell'Hi-Fi seguirà la vostra incazzatura dando– vi comunque modo di coltivarla sempre acusti– camente meglio. C'è da rilevare una ten– denza dei consumatori di alta fedeltà: i componen– ti « economici » sono sempre meno richiesti dal pubblico che, anche accostandosi per la pri– ma volta a questo costo– so hobby, investe rara– mente meno di mezzo milione, partendo subito con impianti di un certo livello, col rischio di non usarli mai al pieno delle loro possibilità. Sembra comunque che i. gusti e le scelte si siano affinati e ·.precisati, verso una considerazione dell'im– pianto hifi come parte importante della elettro– domestica casalinga. Tanto da rendere meno umoristica di quanto ap– pare la divagazione sul– la componentistica d'alto costo. Comunque, nel prossimo numero, conto di tornare su un tema più dinamico: gli appa– recchi di registrazione dal vivo e il loro uso « fa– cile». paolo cingolrllli

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