RE NUDO - Anno X - n. 78-79 - luglio-agosto 1979

RE NUD0/24 Dia.lojo:.Ca. Questo dialogo tra Tommaso Campanella e Renato Cartesio non è assolutamente da intender– si come una invenzione, perché quello che i due filosofi hanno rappresentato nel mondo occi– dentale da sempre è in contrasto. Opposizione non dialettica, al– meno nel senso moderno, perché Campanella avrebbe rilutato un simile strumento razionale come mezzo di confronto, accettando solo un rapporto emozionale qualunque fosse stato l'atteggia– mento dell'altro. Il dialogo perciò è vero, perso– nalmente l'ho ascoltato molte volte in vari momenti, soprat– tutto quando mi sono mosso per costruire la mia carriera, ado– prandomi in inviti e relazioni, allorché degli acidi si coagulava– no alla bocca dello stomaco, mandando flagelli insofferenti dietro il cervello, a loro volta di– latantesi in parole, appunto quel– le di Tommaso, mentre Cartesio mi aiutava a costruire la mia bel– la immagine borghese. Ma è · i– nutile che parli ancora, quelle voci le avete da sempre avverti– te anche voi. Siccome Cartesio è un tumore i– nestirpabile, mi suggerisce una bibliografia da cui sono state tratte le frasi del dialogo. La scri– vo per altri malati. Cartesio: Il discorso sul meto– do è stato appena consegnato alla stamperia. Pensa, per questa opera, per sempre, sarò ricor– dato come il fondatore della fi– losofia moderna. Nei libri di te– sto di Storia della filosofia avrò a disposizione le mie cinquanta pagine e i miei scritti sara?n~ mandati a mente da generaz1om di studenti. Perché io sono il creatore del pensiero moderno, il vero separatore dello spirito dalla materia. Questa è stata defi– nitivamente scacciata dalla real– tà, non è razionalmente pensabi– le per questo deve indietreggiare tra i non-esistenti. Ci pensi? Es– sa con tutte le sue limitazioni, dolori mancanze è stata definiti– vame~te sconfitta dall'uomo. E il . corpo, il nostro corpo, a volte così orrendo, deforme, malato, deteriorabile, relativo, inadegua– to, carico di pene e mali, anche lui retrocede tra le illusioni per– ché è fatto di materia. Nessun uomo dovrà più occuparsi della sua bruttezza e deformità e vec– chiaia, perché sono tutti argo– menti riguardanti le sue fattez– ze corporali che sono illusioni. Finalmente l'umanità sarà libera solo di pensare, perché lo spiri– to è la sua essenza e certezza, Non più passioni travolgenti, sti– moli, emozioni, ubriacature, ec– citamenti, ma la calma e serena tranquillità di un pensiero equi– librato che ha definitivamente sconfitto ogni basso istinto cor– ooreo. E di tutto questo io sono l'artefice, grazie alla mia filoso– fia. mentre tu, per i tuoi scioc- , chi vaneggiamenti sei statC\ per ventisette anni in c;:itene. Ave,; si almeno adoperato questo tem– po per pensare; Ma no, non hai fatto altro che scrivere di altre follie. Campanella: Un libro è fatto di carta bianca. Sul candido è stam- •

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