RE NUDO - Anno X - n. 77 - giugno 1979

graziosa star-astronauta Cheng-Li che cantò una canzone maliziosa accarezzando con le manine i gros– si peli del pianeta scendendo il bikini color fragola a mostrare per pochi secondi la perfetta cucitura ad orlo, gli altri facendo cornice lanciavano gli slogans delle recla– mes più famose. Doriana sospirò, avesse potuto sentirsi veramente utile anche lei, si succhiò le punte delle dita, piccolissime, dietro la pelle diafana un ottimo sangue rosso ossigenato, esili, sottili, dol– cissime. Spense l' olovisore con un semplice gesto della spalla prontamente captato dalle fotocellule e si alzò a sedere (in senso convenzionale giacché anatomicamente non ave– va nulla che lo ricordasse, per es– sere esatti, da giovanissima si era fatta togliere gli intestini, super– flui nel mondo moderno) l'agita– zione sembrava essersi comunica– ta tutt'intorno. Gli occhi-faro gran– dissimi che occupavano già metà della faccia si allargarono ancora riempiendosi di stupore premen– do sulla bocca contro le orecchie fissandosi sul pavimento. :Le piastrelle eredhà della zia Ca– terina si muovevano facevano ru– more come se sputacchiassero: co– sa accadeva? - Ohi! - gridava la– mentosamente una sollevandosi sopra le altre pericolosamente. - Come... - reclamò la ragazza scUfitendo la massa di capelli in– clinando gli occhi a terra - sei viva? - - E tu? - replicò subito quella - Sono tutta crepata, che cazzo fai, non mi puoi aiutare con tutti i soldi che sbatti in ciprie e cre– me? - Doriana giunse alla toilette ondeg– giando l'esile figurina spaghettifor– me a prendere i tubetti di cosme– tici per la pelle abbassandosi a cercare il presunto oggetto che in stato di riposo, considerata la for– te miopia, non riusciva a distin– guere. - Ti muovi allora? - scat– tò inviperita la strana isterica cosa. - Anch'io, anch'io - gridarono intorno le altre, con voce più bas– sa, maschile, pure con inflessioni effeminate lo specchio screpolato del boudoir. - Mi dai una siga– retta? - richiamò la prima allar– gando la spaccatura invasa di cre– ma. Doriana gliela infilò e la pia– strellina prese a tirare lunghe boc– cate e a liberare nuvole di fumo, spettacolo impressionante preoc– cupante per una così piccola crea– tura. - Ho bisogno d'affetto, di protezione, abbracciami! - urlò lo specchio nuovamente. La ragaz– zina accarezzò con dolcezza la cor– nice scrostata e lo strinse al pet– to (in senso convenzionale, al po– sto delle tettine aveva due picco– le perle coltivate blu-verde). Aveva squillato il campanello elettronico e si era accesa la spia luminosa, segno che le pillole nutritive plu– riattive e la dose di super-acqua concentrata erano giunte nei ri– spettivi condotti e i rubinetti era– no· ora in attesa di essere aperti RE NUD0/57 per il ricambio quotidiano. - Non lasciarci! - gridarono querule le piastrelle i vestiti appesi e i tu– betti dei cosmetici e anche le ten– dine. Il cuore della fanciulla trovando lo spazio vuoto per l'estirpazione delle costole degli intestini ed al– tri organi aveva trovato modo di crescere ed espandersi enorme– mente riempiendo tutto il tora– ce. La ragazza sentiva finalmente di avere un compito, confusamen– te dolorosamente era felice, ripor– tata all'infanzia quando con gli altri bambini con i piccoli elicot– teri si divertiva a far indossare ve– stiti svolazzanti alle case del quar– tiere. Una frotta di formiche usci– rono da una fessura del muro piangendo: - Ho fame, ho fa– me! - e si diressero ai suoi pie– dini agitando le mandibole. (

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