RE NUDO - Anno X - n. 76 - maggio 1979

RE NUD0/38 O STUPO L'immacolata concezione di Max Ernst Ho lungamente esitato, siete de– gni dell'atto? E le conseguenze? Ebbene, ho scelto. Avrete la chia– ve definitiva, la spiegazione ul• tima. Ho sorteggiato dodici let– tori e ora siete qui, seduti ai miei piedi. Vorrete sapere il perché dell'ora e del posto. Ho cercato a lungo. Dove trovare un luogo as– soluto o almeno un posto valido per una rivelazione assoluta? Ho cercato a lungo. Sono stato in pa– lazzi pubblici e cattedrali, mi so– no introdotto nei luoghi più sa– cri, mi sono issato, in piazza, sul monumento a Vittorio Emanuele e sul cavallo del general Misso– ri, ho raggiunto il più alto pin· nacolo del Duomo, finché, in una pausa, mi sono trovato nell'atrio di questa biblioteca e ho sentito il piacevole odore dei libri, testi– moni dei pensieri dei grandi uo– mini: ho capito che questo era il luogo. Ero responsabile di fron– te all'Universo, Decisore e Pa– drone del Tempo e dello Spazio. Mi sono detto: sarà qui, a mez– zanotte. Seduto in questo armadio aper– to nella sala di consultazione, volgendo lo sguardo sulle file re– golari e ben schierate dei volumi e sulle sculture del giardino, il· luminate dai fanali a strani rifles– si, ora parlerò. Bisogna risalire all'inizio del se– colo. Federico Nietzsche stava in una camera di una clinica di Weimar. Era completamente nu– do, a quattro zampe, stava man– giando la sua merda: era il pri– mo giorno del 1900. I direttori della clinica lo odiavano, la sua infermiera lo amava. Lo mastur– bava abbastanza spesso, a volte si congiungeva con lui. Sulla col– lina, nel cielo infuocato del tra· monto, Zarathustra saltava di sasso in sasso. Si slanciò sulla grande quercia, scivolò, batté terra, tornò a salire, cadde nuo– vamente si risollevò. Gli occhi di Nietzsche vedevano tutto questo. Entrò la giovane infermiera Lise dando un grido si precipitò a pu– lirlo. Per tranquillizzarlo provò a masturbarlo, Federico resiste– va. Allora si spogliò, gli si fece accanto. Aveva un culo fantasti– co, meraviglioso, che sempre riempiva Nietzsche di massimo stupore. Era grande, bello, perfet– tamente rotondo, solido e cede– vole, con una profonda misterio– sa infossatura, un Culo maiusco– lo. Sotto, essendosi lei chinata, si sporgeva stupenda rosea dram– matica perentoria emozionante una meravigliosa vagina. La mente di Nietzsche era in subbu– glio, fermentava. Rifletteva. Quel– la improvvisa estatica vagina sembrava tagliare la realtà, l'u• niverso, dividendolo in due, da una parte e dall'altra. Lise si te– neva piegata e ben scosciata. Za– rathustra spiccava salti sempre più alti, elevandosi sempre più nel cielo, giungeva quasi a sfiora– re il sole. Il membro di Nietz– sche, sotto la sapiente carezza, e– rigeva, bellissimo, svettante. Con l'ultimo balzo l'agile leggerissimo Zarathustra arrivò a toccare l'a• stra rovente, se lo strinse caldis– simo al petto. Nietzsche venne zampillando congiungendosi con

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