RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979

RE NUD0/28 De amicis , e morto di crepacuore! Un classico della pedagogia repressiva deturpato per il divertimento dei nuovi monelli tratto da "rosso un Cuore in petto c'è fiorito" (i ragazzi di De Amicis hanno fatto il '68); Ed. SA VELLI IL POVERO GOBBINO Anche il povero gobbi no, ieri, guardava i soldati, ma con un 'aria, così, come se pensasse: «Io non potrò mai essere un soldato!» Egli è buono, studia; ma è così magri no e smorto e respira a fatica. Porta sempre un lungo grembiale di tela nera lucida. Sua madre è una signora piccola e bionda, vestita di nero e viene sempre a prenderlo al finis, perchè non esca nella confusione, con gli altri: egli infatti è diverso, la madre lo sa e lo accarezza. I primi giorni, perché ha la disgrazia di essere gobbo, molti ragazzi lo beffavano e gli picchiavano sulla schiena con gli zaini: ma egli non si rivoltava mai, e non diceva mai nulla a sua madre, per • non darle quel dolore di sapere che suo figlio era lo zimbello dei compagni; essi lo schernivano, ed egli pian– geva e taceva, appoggiando la fronte sul banco. Ma una bella mattina saltò su Garrone e disse: «Il primo che tocca il povero gobbino gli dò uno scapac– cione che gli faccio fare tre giravolte I» Franti naturalmente non gli badò, lo scapaccione partz~ l'amico fece tre giravolte, e dopo di allora nessuno toccò più il povero gobbino. Il maestro gli mise Garrone vicino, nello stesso banco. Si sonofatti amici. Il povero gobbino s'è affezionato molto a Garrone. Appena entra nella scuola cerca subito se c'è Garrone. Non va mai via senza dire: «Addio Garrone». E così fa Garrone con lui. Quando il gobbino lascia cascar lapenna o un libro sotto il banco, Garrone si china e gli porge il libro o la penna, poi lo aiuta a rimettere la roba nello zaino e a infilarsi il cappotto. Per questo il gobbino gli vuole bene. L'altro giorno il maestro mi mandò a portare al direttore il progamma de!la lezione, quando entrò una signora bionda e vestita di nero, la madre del gobbino, la quale disse: «SiKnor. Direttore c'è nella classe del mio fiKliolo un ragazzo che si chiama Garrone?». «C'è» Rispose il diret– tore. « Vuole avere la bontà di farlo venire qui che ho da dirgli una parola?» - · Il Direttore spedì un bidello, e dopo un minuto ecco li Garrone sull'uscio'con la sua testa grossa e rapata tutto stupito. Appena lo vide la signora gli diede tanti baci sulla testa dicendo: «Sei tu Garrone l'amico del mio figliolo, del mio povero bambino infelice, ·sei tu, caro, bravo ragazzo, sei tu?» Poi frugò in furia nelle tasche e nella borsa, e non tro– vando nulla, la madre del gobbino era povera, si strappò dal collo una catenella con una crocina, e la mise al collo di Garrone, sotto la cravatta, e gli disse: «Prendila, portala per mia memoria, caro ragazzo, per memoria della mamma del gobbino, che ti ringrazia e ti benediceI» Soltanto allora la signora A ndreotti uscì dalla scuola.

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