RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979

Clii è ErF. Schumacher? Un ecotogo, un economista dal volto umano, uno scienziato gandhiano on violento? Difficile dargli un'etichetta ... di questo pensatore in Italia si conosc un libro Piccolo è bello, che nell'edizione originale portava come signifi– cativo ottotitolo, Un,.,studio di economia come se il popolo contasse ... Piccolo è bello è stato n liest-seller 1.1elmondo anglosassone ed è divent~to in pochi anni un p nto di ·riferimento per molta gente che ritiene giunto il momento di impegnarsi perché il pianeta Terra non venga distrutto da tutte quelle forze che lo stanno conducendo alla rovina. · 1 queste settimane la Mondadori ha pubblicato un altro libro di E.F. Schumacher, Guida r i perplessi, forse ancora più significativo e attuale del precedente. Secondo l'autore l'uomo moderno, il "perplesso" a cui il libro si rivolge, non ha più difese di fronte a un dispiegarsi di forze negative che tentano in ogni modo di reprimerlo e renderlo schiavo. L'alternativa che Schumacher propone all'umanità odierna è quella di riscoprire le proprie qualità migliori lavorando al suo interno, compiendo un viaggio alla ricerca di una reale dimensione spirituale. Schumacher si batte perché l'e_ssereumano si liberi dal materialismo volgare che attraversa la società contem– poranea e arrivi finalmente ad un più alto livello di spiritualità. Sempre interna a questa concezione dell'uomo e della sua possibile liberazione c'è in Schumacher la co_nsapevolezzaprofonda che il mondo, al contrario di quanto affermano Darwin e le degenerazioni dal darwinismo, non sia una creazione casuale e fortuita ma un tutt'uno interagente, un ecosistema cosmico in cui nulla succede per caso ma tutto risponde a una logica dal disegno perfetto. Per essere capace di prendere sul serio la vita interiore del vicino, è necessario prima che io prenda seriamente la mia vita interiore. Ma cosa significa questo? Significa che devo metterm~ nella con– dizione di poter osservare veramente quanto accade e di cominciare a com– prendere quanto osservo. In epoca mo– dernà non si manca certo di riconoscere il fatto che l'uomo è un essere sociale e che ''nessun UOfl10 è un'isola, intatta in sè',. (John Donne. 1572-1631). Per cui non mancano le esortazioni perché egli ami il suo prossimo, o per lo meno non "sia cattivo con lui e perché pratichi la tolleranza. la compassione e la com– prensione. Allo stesso tempo. però. la cultura dell'autoconoscenza è precipi– tata nella trascuratezza praticamente totale. a meno, cioè, che non sia oggetto di una sopp.ressione attiva. Il fatto che non puoi amare il tuo prossimo se non capisci te stesso, che non puoi capire il tuo prossimo se non capisci te stesso. che non può verificarsi conoscenza· della "persona invisibile" che è il tuo pr6ssim se non sulla base detrautoco– noscenza: que te verità fondamentali vcmgono dimenticate anche da molti che fanno professione delle religioni costitUite. Di conseguenza. le esortazioni non possono verosimilmente a"'.ere alcun effetto; il posto di una genuina com– prensione del proprio prossimo è preso da un sentimentalismo che, natural– mente. si sgretola in un nulla non ap– pena viene a essere minacciato il pro– prio interesse e affiora una paura di qualche tipo. Il µosto della conoscenza viene preso da ipotesi. da teorie trite, da fantasie. L'enorme popolarità delle più crude e grette dottrine psicologiche ed economiche .che pretendono di "spie– gare" le azioni e le motivazioni degli altri - mai di se stessi! - sta a dimo– strare le conseguenze· disastrose dell'at– tuale mancanza di competenza nel se– condo campo della conoscenza, che a, sua volta è il diretto risultato del rifiuto perpretato oggi di applicarsi al primo campo della conoscenza. la conoscenza di sé. Chiunque dichiaratamente intraprenda un "viaggio verso l'interior,e". si ritiri dall'incessante agitazione della vita qu()tidiana e persegua quell'addestra– mento - satipatthana, yoga. Preghiera di Gesù o qualsiasi altra cosa simile - senza del quale non si può ottenere una genuina conoscenza di sé. viene accu– sato di egoismo e di voltare le spalle ai suoi d :veri sociali. Intanto però le crisi mondiali proliferano e tutti depl?rano il fat o c:he Jl}ancano. o che non c1 sono del tutto. uomini o donne "saggi". capi d'ìsinteressati, consiglieri credibili. e sì via. E' bbastanza assurdo invece aspett rsi che siano simili alte qualità in persone che non hanno mai fatto nessun lav ro interiore. e che neppure ca irebbero cosa vogliono dire queste parole. Potranno considerarsi individui a posto. rispettosi della legge e buoni cittadini. forse "studiosi della natura umana" o magari "credenti" Ma fa en poca differenza cosà sognano in– torno a se stessi. La loro è una musica meccanica, come quella di una pianola:·. e come se· fossero dei con:iputer. ese– guono dei programmi prestabìliti. Il programmatore è addormentato. Una parte importante del "programma" moderno è di respingere la _religione come scarsamente moralizzante. come un dogmatismo ritualizzato e datato. respingendo così la vera forza. forse l'unica forza. che potrebbe destarci e innalzarci al livello propriamente umano. quello del-l'autocoscienza. del controllo di sé. della conoscenza di sé. e per quel mezzo. della conoscenza e in– tendimento degli altri. il che ci darebbe la capacità di aiutarli se necessario. La gente dice: è tutta questione di co– municazione. Certo che lo è. Ma la co– municazione. come si è detto prima. implica due "traduzioni". dal pensiero al simbolo e dal simbolo al pensiero. I simboli non possono essere capiti coYne formule matematiche; essi devono s– sere sperimentati interiormente. possono essere raccolti in dovuto m dalla consapevolezza. ma solta dall'autocoscienza. Url gesto. per esempio. non pµò esse~ capito dalla mente razionale; c'è tnsogno che qi- ventiamo coscienti to dentro noi stessi. e po piuttosto che col ce Si fa oggi un gr se- guimento di '' sa- pevolezza". sta casi. non esce per le grandi delrumanità. l ma si basa su e1 tto ali o.

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