RE NUDO - Anno IX - n. 72 - gennaio 1979

RE NUDO/ ..... Librazione Giovanni Pascutto Nessuna pietà per Giuseppe Mondadori - Lit. 5.000 Ora che il '68 è entrato a far parte del mito (e quindi steri– lizzato, pastorizzato e pronto al consumo familiare) i suoi ese– geti si dividono in due fazioni: una somministra favolose tirate d'orecchio e pateracchi sociolo– gici, l'altra allarga le braccia (e i . mass media. e i partiti ...) per riabbracciare reduci e figlioli prodighi. Non credo che sia malizioso pensare che sono le due facce di un medesimo si– stema culturale che riesce a guardare alla storia solo quan– do ha chiuso capitolo: è meno pericoloso. meno compromet– tente e. soprattutto. estrema– mente gratificante. Ora il mon– do letterario aspetta gli esami di coscienza della "generazione che ha sputato sul romanzo" armato di tavole naturalistiche. provette di formalina e spilloni per imbalsamazione. Aspetta nuovi esemplari che sovvertano l'ordine evolutivo, seppure sui libri solamente. Pascutto pren– de in contropiede. Non ha scritto di "politico", e non ha fatto un trattato sul "persona– le"; ha fatto piuttosto un bèl romanzo su di un uomo, Giu– seppe. che si ritrova ad avere circa trentanni ai giorni nostri e che ha vissuto questi ultimi die– ci (dolcissimi o infami, a secon– da) di cui tanto si parla, e che ha il buongusto di continuare a vi– vere senza aggrapparsi alla re– torica dell'ex combattente o alla nostalgia del reduce. Giuseppe è tanto più vero e convincente nelle sue azioni quanto più evita di evidenziarsi per grandi temi come la rivoluzione o il bel ge– sto: la sua vita è la nostra, i suoi problemi il lavoro, la casa. l'a– more. i suoi pensieri e le sue gioie quelle di tutti, le paranoie e le manie le stesse che ci ritro– viamo· addosso a scaglie e schegge dopo l'esplosione dell'ideologia. eppure. nono– stante tutto, la sua storia non è banale, né è un altare a quell"'alterità" di consumo che oggi va per la maggiore. Il bello di Giuseppe è che porta con sé. nascosta nell'innocenza della sua "normalità". un pezzo di devianza che è nella storia di . tutti. per questo egli è nella sto– ria più di quanto lo potrebbe con una qualsiasi etichetta. perché. Giuseppe. con la storia ha continuato a fluire al di là delle etichette. Non è un disoc– cupato. ma è pagato per non venire a lavorare. non è un fau– tore della coppia aperta. ma non esalta per questo i valori familiari. ha ben poco del mili- ✓ tante. ma in compenso è im– possibile da definire come fric– chettone. non è alienato dal mancato rendez-vous con la ri– voluzione eppure si porta ap– presso una serie di piccoli sensi di colpa e di codici di compor– tamento che sono ormai comuni a tanti di noi come piccoli tic o reazioni psicosomatiche. Non si è buttato nei tarocchi. ma nep– pure negli esplosivi. e ha il co- raggio di raccontarci I suoi sogni con quell'aria candida che tanto contrasta il suo linguaggio ner– voso e screziato, e con dolcezza porta a sorprendenti coinciden– ze le sue esperienze oniriche e quelle"quotidiane. Il lungo snodarsi di questa con– fessione per pensieri., immagini, sogni e comportamenti, caden– zata come un dormiveglia ovat– tato. corre parallela alla pre– senza chiave di un ospite inde– siderato, un tipo che una notte Giuseppe ha raccolto malcon– cio da un marciapiede dopo un 'aggressione. Dico presenza chiave perché questo scono– sciuto aprirà la bocca solo alla fine del libro e sarà una sorpre– sa per tutti perché. a quel punto. tutto il tunnel di parole che sembra proteggere Giuseppe da un contatto impossibile con l'integrazione sboccherà in quel luogo indigeribile che è il nostro quotidiano. , Qui è la bravura di Pascutto: uscire all'improvviso dalla sog– gettiva di Giuseppe e farci toc– care con mano il terreno dove i sogni e la réaltà si contendono gli incubi peggiori.· Legger.e l'ultimo capitolo per credere. MÈRE . IL MATERIALISMO DIVINO ... _,,...,., .... , .... __. ..... , ........ ................................. jn(h<•"S"' ..,.,1,or.,...,,,_,,....,,r,tt>< ........ •"'""I •-'1--"'•nu.<ndb_,. ......,_.,.,.,..,.,,.,~...,.n~1<<d,'"p<- ,u\, )h r~ -:ii."~'!e,U_,"' ,. ,. Ub1ld1ni J!.di10" - Roma Satprem Mère. Il m.b. Materialismo Divino Roma 1978 pp. 303 L. 10.000 e Figura molto particolare. bre– tone d'origine e indiano d'ele– zione, nato a Parigi nel 1923 e arrestato a venti anni dalla Ge– stapo. arrivato in India all'inizio degli anni cinquanta e dal 1963 residente quasi fisso a Pondi– cherrv nell'ashram di Sri Auro– bindo. Satprem è l'autore di questo libro dedicato a un altro personaggio 'particolare': Mè– re, la donna francese che forse più di tutti è stata vicina ad Aurobindo e che. alla morte del Maestro ne ha raccolto l'eredità spirituale (se cosi si può dire). Monumeritale biografia. di cui Il Materialismo Divino è il pri– mo di tre volumi. questo libro senza dubbio si legge con par– tecipazione e anche con simpa– tia per le vicende particolari e straordinarie che spesso segna– no le esperienze della protago– nista. Sullo scorcio del XIX se– colo. parallelamente all'espe– rienza rivoluzionaria di Sri Au– robindo in India. a Parigi. culla storica di ogni sorta di raziona– lismo. una giovane donna, Mir-. ra Alfassa. cerca di carpire alla 'Materia' i suoi più profondi segreti. la sua 'ultima essenza'. Questa donna si spinge ben presto oltre le barriere e i limiti dello studio scientifico della biologia e inizia una serie di esperienze che la conducono prima in India nel 1914e quindi nel 1920 a stabilirsi a fianco di Sri Aurobindo nel villaggio dell'India meridionale di Pon– dicherry. Da quel momento sarà The Mother. La Madre. Mère. che accanto al suo Mae– stro e insieme a tutti i discepoli che condivideranno negli anni l'esperienza di Aurobindo inizia

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