RE NUDO - Anno IX - n. 72 - gennaio 1979

RE NUD0/22 Il 23 e 24 ottobre scorso si è tenuto a Vienna sotto la diretta responsabilità delle Nazioni Unite (ONU) un conve– gno che ha avuto per tema: "L'atteg– giamento dei sindacati dei paesi svi– luppati nei confronti del nuovo ordine economico internazionale". Perché è staio organizzato dall'ONU? Perché questo organismo senza un potere reale ha visto progressivamente svanire an– che il suo prestigio politico essendosi, da una parte, modificato il rapporto fra i paesi che lo compongono e, dall'altra inquinati - come recenti inchieste hanno dimostrato - i suoi organi di– rettivi e i suoi centri studi, completa– mente in mano agli uomini delle tran– snazionali, l1infiltrati. Dunque esso ora è alla ricerca di una nuova credibilità. Ma veniamo al convegno. Come previ– sto si è risolto in una rissa spettacolare fra i sindacati dei paesi ricchi (compresi quelli cosiddetti di sinistra) e i rappre– sentanti del terzo e quarto mondo di fronte ad una platea divertita e felice. Una platea composta da osservatori e padrini inviati a Vienna a tastare il polso sindacale per conto dei sign.ori della terra, i "misteriosi" amministra– tori del potere transnazionale. Il con– tendere di questa rissa lo abbiamo de– scritto molte volte, si tratta del conto, salato, della crisi del capitalismo classi– co. Una crisi che lo sta trasformando, a spese delle grandi masse operaie, con– tadine ed emarginate delle aree del sottosviluppo, in una nuova filosofia di dominio del pianeta terra. Maquillage costoso, che non può essere né indolore né pacifico, ma che dovrà essere pagato - come al solito - dalle lacrime, dal sudqre, dal sangue e dalla fame dei dannati della terra. Questa assurda I signori del mondo la chiamano pace realtà trova la sua spiegazione funzio– nale nell'ineguaglianza economica del– le nazioni e delle regioni politiche che dividono il mondo. Ineguaglianza nella quale la strategia delle transazionali s'incunea rafforzando le contraddizioni fra paesi industrializzati e paesi sotto– sviluppati. Sarebbe il caso di comincare a rendersene conto. Non solo la bor– ghesia, ma la stessa classe operaia eu– ropea si è arricchita sulla pelle degli sfruttati delle aree povere, si è arricchi– ta grazie allo sfruttamento imperialista del terzo mondo e dunque, suo mal– grado, ne è diventata complic~. Questo sfruttamento ha permesso alle transna– zionali di cedere - in. modo caotico e artificiale - alle richieste di migliora– menti economici avanzate dai sindacati dei paesi ricchi sbilanciando paurosa– mente gli effetti a lungo termine in questa illogica politica. Politica che, oggi, costringe· i partiti co– munisti del mondo occidentale ad uria . strategia dell'ordine, di fatto socialde– mocratica, e i suoi sindacalisti a litigare con gli affamati della periferia dell'im– pero. Ma vediamo per punti alcuni no– di essenziali. I. - Le transnazionali esportano capi– tale, questo capitale non è solo ricchez– za è anche conoscenza e soprattutto un' nuovo modo di porre le relazioni sociali da esso mediate. In altre parole. mentre esso preleva il surplus di lavoro e di energia da trasferire verso altre aree geopolitiche, incide violentemente le condizioni di vita dei paesi sfruttati ac– celerandone il processo di occidenta– lizzazione. Di contro. il beneficio di questo surplus, che arricchisce in vari modi anche le classi meno ricche dei paesi a tecnologia avanzata. modifica altrettanto violentemente i consumi,. narcotizzando i rapporti sociali e creando falsi bisogni. In altri termini, mentre le grandi masse dei paesi poveri si trovano a vivere in una miseria arti– ficiale, le masse dei paesi ·che benefi– ciano di questo sfruttamento finiscono per modificare'altrettanto radicalmente le loro condizioni di vita. Questo stato di cose realizza la grande aspirazione di dominio del capitale che sa di essere molto più forte a misura in cui aliena la vita quotidiana delle sue vittime - non importa come - o come abbiamo già detto, a misura in cui questo mondo si perverte a sua immagine e somiglianza. 2 - L'estensione dei rapporti sociali capitalisti, dovuti ai processi di tran– snazionalizzazione del capitale. spinge verso la costituzione di quella che si può definire una classe operaia mon– diale. Questo accresce in prospettiva le condizioni di sfruttamento degli operai dei paesi avanzati così come dei paesi poveri. ma mentre i primi sono in grado di prendere immediatamente coscienza di questo fatto i secondi no. sia per le loro condizioni oggetti,ve di cultura po– litica che per i diversi livelli di benefici che da questo sfruttamento immedia– tamente ricavano. Di questa situazione ne approfittano le transnazionali che possono operare con strategie più ela– stiche di quelle dei vari sindacalismi nazionali troncate. appunto. dalla mancanza di una prospettiva comune internazionalista. Dunque. bisogna ri– conoscere che in questo momento il movimento operaio marca ancora una volta un pericoloso ritardo nei con– f ·onti del suo antagonista e rispetto alle condizioni in cui esso viene ad operare. 3 - Si dice. comunemente. che l'impe-

RkJQdWJsaXNoZXIy