RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978
volevo parlare dire cose gioiose "Un monaco chiese a Tung · ma non riesco - c'è troppa Shan: - Cos'è il buddha? - rÌlenìe in giro, ho troppa mente Tung Shan disse: - Tre libbre in tasca - Arrendersi, abban- di canapa" (koan zen dalla Rac– donarsi, non curarsi della mente colta della Roccia Blu-Astrola– - come ci si riesce? come posso bio-Ubaldini editore) non c'è ri– dimenticare che lei è sempre in sposta non c'è porta (vd un fan– agguato sotto varie forme & poi · tastico gi~o di ~o~e ~aing non è solo la mente ... è lo spirito I sulla porta m Nod1-emaud1 ed-) il prana stesso che mi attende non c'è dharma non c'è Bud?ha dietro gli angoli & mi fa a pezzi - C'è il dolore & c'è l'espenen– con la Meditazione della Morte za (& la Porta c'è solo cometa– del Nulla - è la sua Contraddi- glio della realtà-finzione-trap– lione (del prana & di bhagwan) · pola di carne) & la poesia come. arrendersi a tutto & poi distac- sandwich di realtà & noi i can– carsi da tutto senza durezza ar- nibali mangiamo questa realtà moniosamente senza farci caso senza pensare Come si risolve / liberare le alle libbre di canapa o alla vacca energie represse, libera anche la nel piatto che è buddha immo– mente, liberare la visione è libe- lato alla nostra energia cittadina rare anche l'allucinazione - ma (no Moloch non è mai vec– Bhagwan dice "io vi porto nel chio!!!!!!!) senza mai presente caos" - ma il caos è anche (hai ragione vedi bene Bhag– mentale - la liberazione deve wan) e il dolore, la meditazione essere controllata?? - da che nera ci può riportare alla satchi– cosa?? - deve fluire libera - tananda come il bastone shinto arrendersi all'albero, alla donna o la scarpa di bodhidharma o a guru - arrendersi all'albero è l'acido o qualunque koàn inte– anche amarlo con il corpo ma se so... oppure la profezia ...; ma la ami l'albero finisci in clinica profezia è sempre dolore! psichiatrica, il caos totale è agire & il mio non è loto non è un lo zen svinéolato! da bambino cioè Bianco non è orange non è an– amare l'albero... l'impasse il cora è un maledetto Ego & forse tunnel, la morte è nel taglio che si aggiungerà nel ka:rma anche da la realtà-non realtà - amare questo scritto con ti:oppi giudizi l'albero tantra! Ridi piangi Ridi allora permettimi un ultimo Ami, Fai Poemi? danzi & fai dubbio - il sorriso di chi ha sesso èèè Tantra! il tantra è l'abbonamento alle Newsletter schiacciato dall'alta tensione Bhagwan Raijneesh (funny fun- mentale militare dell'Occiden- ny funny) è un vero sorriso? è il te! ridere di chi ha dimenticato per esorcizzarla la Meditazione Ne- . , ra dell'Io o di chi l'ha voluta su– & noi siamo mandala (apartiredalcentroapartiredal– centrobastal'analisi!) di acqua & foglie & carne & feci e il punto è scegliere il· centro della Ruota - il cuore? il cer– vello? l'ombelico? (dice Bhag– wan) la bhakti, l'jnana o che co– sa l'hata, il tantra, il pazzo, la terra, il corpo, il corpo è danza è anche desiderio (& non macchi– na desiderante ...) & anche libi– dine di morte di ordine & di caos fone la risposta è Tao (non ha risposta, non è risposta non ri– siede se non nella consapevolez– za di esserei... )m perare nell~ Compassiope Co~– sapevole della Realtà Ultima? io saprò o cercherò di amare il di– vino & Bhagwan anche se il loro insegnamento mi farà piangere mostrandomi l'abisso! con amore shanti a Te& a Tutti quelli di Re Nudo & Arhihant Raijneesh Center Sarei felicissimo di iniziare con questo articolo la collaborazio– ne con articoli poesie (soprat– tutto!) & recensioni di libri se vi servissero al vostro giornale - allego l'indirizzo se vi può inte– ressare magari anche per uno scambio di lettere con Majid o chi altri volesse Majid se puoi rispondermi sul giornale! hari Bòl FrancoGalato Siamo un gruppo di giovani che durante l'arco di quest'anno ab– biamo ricevuto, al pari di mi– gliaia di altri, la cartolfoa pre– cetto. In questo modo un'istituzione dello stato, l'esercito, ci obbliga, per la durata di un anno, a di– me~ticare quelli che sono i no– stri bisogni e a sostituirli con quelli della classe dominante di cui l'esercito è parte integrante. Durante quest'anno di vita che lo stato, ,attraverso le ff.aa ., pre– tende completamente dedicato a se stesso, siamo sottoposti ad un trattamento il cui scopo è l'annentamento della nostra personalità, delle caratteristiche di persone umane e vive, della nostra coscienza di classe e dei nostri legami di popolo. Tratta– mento che si pone in continuità con quelli già usati durante i precedenti venti anni della no- . stra vita attraverso la scuola, la famiglia, la chiesa, il lavoro. Di fronte a questo ennesimo tenta– tivo da parte del sistema di re- . cuperarci alla sua ideologia e ai suoi modelli di vita prefabbrica– ti, intendiamo opporre un netto rifiuto e una ribellione organiz– zata, nello stesso modo in cui abbiamo rifiutato e ci siamo ri– bellati .alla scuola, a:llafamiglia, alla chiesa, al lavoro, là dove questi si sono manifestati come luoghi e strumenti di trasmissio- . ne dell'ideologia borghese e di repressione di tutto ciò che a questa si oppone. Nella condizione di latitanza in cui siamo costretti la nostra pra– tica quotidiana è quella di prima e di sapere: lottare e vivere pérché attraverso la coscienza e l'organizzazione popolare si ar– rivi ad un società di liberi ed eguali. •La risposta del potere, nei con– fronti di chi non accetta le regole del gioco di vedere la propria vi– ta sul mercato del lavoro e di autodistruggersi alla catena di montaggio (e così facendo riaf- RE NUD0/5 -----·-·· ferma i 1:>isogni e gli interessi del proletariato, degli sfruttati, de– gli emarginati, dei non-garanti– ti, nel quale ci riconosciamo e lottiamo per una vita qualitati– vamente migliore), è il carcere: nel nostro caso e in quella di mi– gliaia di altri proletari ogni an– no: carcere militare. Il carcere è il ricatto più forte che lo stato oppone ai proletari al fi– ne di mantenerli buoni. Ma non è con il ricatto e la paura che la classe padronale vincerà lo scontro di ci asse in atto che ha, in , questi mesi, proprio nelle carceri la sua punta di diamante. Il movimento dei detenuti sta crescendo sempre più chiaren– dosi giorno dopo giorno gli obiettivi da perseguire, in un continuo salto qualitativo e quantitativo. La coscienza di classe del proletariato prigio– niero e i suoi legami con il resto del proletariato costretto a un regime terroristico di libertà provvisoria dalle leggi speciali e dallo strapotere dei bracci ar– mati dello stato, si fanno più saldi. Non per niente è proprio su questo fronte che lo stato è più impegnato. Basti pensare a: - l'incessante campagna stam– pa su ordine pubblico, violenza, terrorismo, portata avanti in stretta collaborazione con l'ese– cutivo attraverso continue men.– zogne, mistificazioni e montatu– re: - la costruzione di supercarceri e di sezioni speciali in tutte le al– tre carceri (comprese quelle mi– litari) dove da un lato contenere,' isolare, distruggere tutti quei detenuti, non necessariamente legati alle organizzazioni comu– niste combattent~, che con la lo– ro lotta aumentano la coscienza e Io scontro di classe all'interno della struttura carceraria; dall'altro accentuare la divisio•
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