RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978

richiede altri interventi sulla a musicale. Anthony ha costruito lungo gli an– tture sempre più complesse e raf– dove però non è preordinato ,,;che si deve suonare, ma il rappor- dle ogni musicista ha con gli altri. Tra è un modo di abolire, per quanto ' . 'bile, quella leadership che spesso, e nell'improvvisazione, non si riu– • ad evitare. L'idea è di creare uno ---,u·o politico" (il termine è di Brax– in cui i suoni trovino la loro col– ·one reciproca; non cadere in una "tanto esclusiva da trasformarsi unicazione. ti, persino apo·stoli dell~ purezza · tiva, come Leo Sm1th o De– . ey si sono lasciati attirare nelle e sue composizioni. E b~sogna be queste gli siano naturali fatto stesso di respirare", se i assoli scopriamo le stesse te– e. te, non sono mancati i ma– ro fuoco, che lo hanno tro- to e freddo, ma l'accusa più ·è questa di sicuro. - . - . .- :· : A conti fatti... La nostra escursione è finita. Non resta che tirare le somme, e non è cosa da ri– dere. Mister Braxton no'n è una figura pura né priva di ambiguità. Senza dttb– bio, siamo di fronte ad un musicista do– tatissimo, forse il miglior compositore in assoluto di tutto il jazz contemporaneo, ed un polistrumentista di rispetto. Però il suo ecumenismo a volte somiglia al tenere il piede in due (o più) staffe: un colpo a Ellington e uno a Schoenberg. Inoltre, è l'ideologia base di tutta la sua area musicale, questo costruire utopie, che rivela al fondo una rinuncia, quasi una resa all'ingranaggio americanp: l'immagine capovolta della drammatica aggressività free . Ma sull'altro piatto della bilancia c'è la disponibiltà, l'atteggiamento equilibra– to e razionale verso le musiche, che è un grande contributo alla musica libera, di qualunque estrazione. A questo punto, non possiamo proprio dare un giudizio definitivo su Braxton. Del resto, non è giusto dare giudizi - . ··. ,. !·• ,tJ RE NUD0/39 inappellabili su nessuno. L'unica cosa da fare è giudicare direttamente sulla sua musica. Possiamo trovarci tutti i non pochi volti, piacevoli o no, dell'uomo: così insieme all'incazzatura di For alto ed alla sincerità di Five Pieces '75, non mancano episodi te~bilmente costrui– ti come certe sezioni della Creative Or- ' chestra, o francamente ,noiosi, come purtroppo l'ultimo For Tri?. _ ... Quanto alle posizioni dei tanti cnt1c1 laureati, lasciamo perdere: la musica è più interessante. Paolo Bertrando Braxtonsu disco Per una discografia completa, rimandiamo a Musica Creativa di Franco Bolelli (Squilibri '78), che è anche una buona introduzione generale. Qui daremo soltanto qualche con– siglio, nei limiti di una scelta personale: Sa-• xophone lmprovisations (America '72), per solo- sassofono; The Complete Braxton (Freedom '71), molto sfaccettato; Five Pie– ces '75 (Arista '75), forse il disco più rappre– sentativo, con il suo classico quartetto; Creative Orchestra Music '76, ottimo nono– stante qualche occasionale debolezza. . .. : .;- .. •·~. •.4:;. ::•:-I::-;-,"~!•.••. CG76 o .... : :;. .·• -:,,110 .... . • ' ' - .. ::, ···. . ~ _,.' . ;· •,. : ·: ~ ' '' . ,o

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