RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978

RE NUD0/16 L'attualità del Vangelo Orgonico Non si può obbligare un albero a crescere considerazioni su "L'assassinio di Cristo" di Wilhelm Reich Wilhelm Reich è uno scandalo. Scandalo perchè non c'è stato posto dove poter situare il suo discorso. La sua carriera è definita da una serie di luoghi negati: eliminazione di Sexpol nel '31, e sua conseguente espulsione dal Partito Comu– nista Tedesco. Espµlsione dall'Internazio– nale Psicanalitica nel '34. Espulsione dal consonio umano, e dalla vita, nel '57. In America, in prigione. Scandalo perchè le sue molte disgrazie e le sue poche fortune hanno un denominatore comune: lasciava che i bambini si toccassero "lì". Sembra banale, ma tutte le grandi chiese, per distruggerlo o per farne una bandiera, si sono limitate a guardare "lì", in mezzo alle gambe, senza vedere tutto il resto. Un medico comunista scrive nel '31: "Reich vuole trasformare le nostre organizzazioni in circoli scoperecci" .. L'Internazionale Psicanalitica non accetta la fuoriuscita dal solco freudiano "là", dalla parte del corpo. La società america– na lo deferirà al Comitato di Vigilanza per le attività antiamericane · per la sua perversa amoralità. Il '68 ne fa una bandiera, esalta, evidentemente senza averla "letta", la "Rivoluzione sessuale", e la trasforma in licenza di coito, per poi, in tempi abbastanza recenti, pentirsene. Azzardiamo una spiegazione per questa continua, sospetta, cecità: Reich è, in realtà, una gigantesca rimozione della cultura contemporanea; ed è il suo naturale destino perchè non c'è posto per "l'indicibile" che lui propone di divulga– re. Nella sua opera complessiva "L'assassinio di Cristo" è forse uno degli esempi più ricchi e fecondi di questo "porsi altrove" rispetto ad- una cultura basata sui dualismi. E in fondo non si può dar torto al grande Club del Pensiero Occidentale, dal momento che la proposta reichiana esige lo sfono di porsi in un "altro", abbastanza irritante, luogo mentale. Nélia nostra cultura, basata su opposti che pur repellendosi si giustificano intimamente (completandosi, fondendosi, contraendo– si dialetticamente, sintetizzandosi talvol– ta) come destra/sinistra-capitale/rivolu– zione-materia/spirito-conscio / nconscio,e così via, Reich viene sempre a situarsi di ·necessità in un ,"altrove" che richiede strumenti di· misura differente, come differente è lo spazio prospettico in cui agisce. Politicamente parte da sinistra, ne esce, non a destra nè al centro, ma in un luogo donde è possibile determinare l'ambiguità di concetti come destra e sinistra (prima e meglio dei Nouveaux Philosophes! ), e come psicanalista parte da Freud (dal linguaggio che cerca di ritradurre i'ES in IO) e arriva al corpo, ma per una strada che fa arricciare il naso alla disciplina indagatrice per eccellenza della sessualità. Questa sovversione, più che esorcizzata col termine tranquillante di utopia è stata il più delle volte stigmatizzata, ed emarginata/ ·con quello di follia. Un isterism_o tutto sommato comprensibile: Reich ha descritto nèlla sua opera una processualità inattaccabile dall'esternò, la cui logica intima presuppone che ogni tentativo di smantellamento non ottenga altro effetto che quello di accrescerne la "verità". Per questo non è possibile distruggerla, ma solo rimuoverla. Insomma, che terreno aveva smosso quest'uomo per portare alla luce un reperto così scandaloso? Non era certa-~ mente quel povero lassismo sessuale che tutti gli hanno rinfacciato ... ·· Era una teoria sull'uccisione della Vita. Una teoria certamente iconoclasta, dal momento che il personaggio fondamenta– le è Cristo, spogliato degli orpelli della religione e miracolosamente denudato delle contraddizioni che in questo ruolo l'hanno caratterizzato per duemila anni. . Cristo è la Vita, il suo Vangelo un "Vangelo Orgonico". Questo Cristo non è un Dio, nè un figlio di Dio, è l'uomo che si modella spontaneamente sulla Vita, che vive nella sua naturalità la sua divinità. Quest'uomo si muove nel suo corpo in maniera tale da esprimere tutte le po~nzialità che sono represse e • rattrappite negli altri uomini, afflitti, in questo loro rachitismo spirituale, da una corazza caratteriale che ne limita l'espan– sione verso l'esterno. Per questo, per questa sua capacità di vivere con sublime semplicità l'energia che lo alimenta fino ad irradiarla, Cristo viene considerato dagli altri uomini un taumaturgo o un Dio. Per lo stesso motivo, essendo naturalmente polo d'attrazione delle loro miserie, verrà da loro considerato un leadere dovrà essere ucciso. E' su queste premesseche Reichsviluppa in maniera oltraggiosamentesemplice (oltraggiosamente per le consuetudini dei linguaggi culturali) una teoria del "male radicale"strettamenteconnessa ad una psicologia delle masse che, se vogliamo, evolve sul piano del corpo i problemi del freudiano disagio della civiltà e del rapporto ambiguo tra le masse ed il capo. Dal corpo, dalla repressione del corpo parte l'autoimprigionamento dell'uma– nità nella corazza dell'ottusità e dell' odio. E' l'anello mancante del passaggio dall'eden alla storia,, una storia tutta modellata sulla nostalgia del Paradiso Perduto, e in cui, nonostante ciò, l'uomo si autocondanna masochisticamente. al dolore, all'incomprensione, ai deliri di grandezza e di meschinità. ,La dialettica si snoda quindi tra la vita, il Cristo che ama come uomo, che ama anche le donne, che è perfetta naturale spontaneità, e la non-vita, ovvero la peste emozionale dell'umanità contratta tra delirio di grandezza e mistica del peccato. La vita dona, elargisce, la non-vita inghiotte avidamente, e non elabora. L'una è movimento, l'altra è stasi. La prima è intelligenza, la seconda maliziosa speculazione. Genitalità contrapposta a pornografia. La vita, soprattutto si propone, e la non-vita ete-nùzza, e, mediante la Santifi-

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