RE NUDO - Anno IX - n. 69 - ottobre 1978

RE NUDO/50 (s_egue da pag. 17) qualche volta, scaricato, senza sape– re come andare avanti? No, il Centering è una cosa che non mi stanca. Qualche volta entro in uno spazio che non esiterei a chia– mare rabbia, e succede quando mi trovo di fronte a gruppi che espri– mono soprattutto la tendenza occi– dentale a consumare, la "tendenza– televisiva". Vengono qui, si siedono o si sdraiano e aspettano di essere serviti con 41,trattenimenti vari, o con un programma che li tenga svegli. All'inizio direi che tutti han– no questa tendenza, ma poi, dopo il primo giorno alcuni cambiano, comìnciano a Part,ecipare, ad Esser– ci e svegliano un po' tutto il resto del gruppo. Ma altre volte tutto il gruppo o quasi, non si decide ad uscire da questa attitudine: "Noi siamo i partecipanti,' noi abbiamo pagato, e tu ora pensa a divertirci". Quando questo accade, quando il gruppo decide di restare in questa. posizione per tutti i sette giorni, ed io mi scopro nella pos1z1one di accontentarli, perchè magari sento di avere una responsabilità, posso diventare molto stanco, depresso e arrabbiato. E' la sensazione di dare, dare, ·dare, incoraggiare, provocare, 1 giorno dopo giorno, e vedere che la gente non comincia a lavorare, ri– .fiuta di esprimersi attraverso la loro stessa energia. In gruppi come il Tao o l'Encountertu puoi prendere la gente a calci nel culo, se non si mette in discussione, ma nel Cente– ring posso solo rassegnarmi a quello che succede, perchè ognuno è libe– ro di dormire per sette giorni, se è quello che vuole, e poi ci sono altri gruppi per svegliarti fuori, se non prendi la tua opportunità dal Cen- ' tering. Ancora una domanda: tu · sei la persona che ha fçtto il Centering più di tutti, su te stesso, personal– mente, come ha lavorato questo gruppo? La direzione principale su cui il gruppo ha lavorato nella mia perso- na è là pazienza, e non solo con gli aitri, ma con me stesso, e questo è il risultato di finirla con le aspetta– tive, sono· le aspettative che tu hai da te stesso che ti fanno impazien– te, ecl un gruppo lavora su di te come una relazione: è uno spazio in cui, attraverso le aspettative dell'altro, tu puoi vedere, confron– tare le tue aspettative e scoprire che la parola più importante che sta scritta nel cielo è "Pazienza", e non intendo come una "virtù", ma come qualcosa che devi fare o rag– giungere, ·ma qualcosa di cui puoi diventare consapevole e consapevo– le evitando di cadere nella trappola del suo opposto, cioè passare 'dall'. impazienza all'indifferenza, e que– sto può accadere solo diventando consapevole delle tue aspettative, ed un giorno, guardando e riguar– dando queste aspettative ti rendi conto della stupidità di tutto que– sto e le lasci cadere, così che non sei piu nè impaziente nè indifferen– te, ma semplicemente sei.

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