RE NUDO - Anno IX - n. 68 - agosto-settembre 1978

RE NUD0/6 1971: Ballabio 1972: Zerbo 1973: Alpe del Vicerè 1974: Parco Lambro 1975: Parco Lambro 1976: Parco Lambro 1977: Guello 27 giugno - 2 luglio 1978: ancora una festa di Re Nudo. con canti, danze. musica e meditazione Alpicella, otto anni dop Come l'anno scorso, più dell'anno scorso, solo chi attivamente si è interessato a sapere dove c'era la festa, l'ha saputo in tempo. Nessuna pubblicità, nessuna co– municazione a mass-media liberi o non liberi. Solo amici e amici di amici e amici di amici di amici. 1n tutto un giro di tre-quattrocento persone con una presen– za massima l'ultimo giorno di non più di duecento-duecentocinquanta. Quest'anno, nessuna difficoltà, tutto è filato via liscio coi ,contadini, con il paese, con la polizia che neppure si è fatta vedere. I padroni dei terreni occupa– ti non hanno voluto una lira di indenniz– ~ (ed erano liguri! ), l'occupante di una casa divenuta cucina base della festa si è aggregato al raduno quasi contento della pacifica invasione. Ci siamo accampati giovedì mattina 27 giugno e siamo andati via domenica 2 luglio. Il primo giorno è stato dedicato tutto all'impianto della piccola tendopoli, ali' allestimento delle cucine, ad affrontare i piccoli inevitabili problemi di un raduno che giovedì non superava le cinquanta persone. Venerdì 28 con un tempo incerto, sono iniziate le meditazioni tenute dai sannya– si di Rajneesh. Il clima all'interno del , campo era di divisione, di distacco tra chi partecipava alle iniziative e chi guardava. Non ostilità come al campo-base di Guel– lo durante la festa dello scorso anno, ma distacco, diffidenza. La sera verso le 7 uno dei primi momenti di "alta tensione", di energia collettiva: un biscione musi– cale con bonghi, chitarre, flauti e sonagli vari che partendo dal campo delle medi– tazioni prende il sentiero che porta in cima alla montagna. Siamo in collina, nell'entroterra ligure a 20 chilometri da Varazze. Una cammina– ta danzante di oltre un'ora e poi .all'im– provviso sbucando dal bosco ci troviamo davanti un grande altipiano col fieno appena tagliato. Sotto: la tendopoli, tan– te macchie colorate, i fuochi, le persorie che guardano verso di noi; in lontananza il mare, immenso. Una vista di 180 gradi, una emozione fortissima provocata dall' energia dei mantra, dei canti e dall'ener– gia della natura stupenda che ci sta intor– no. Una miscela esplosiva che ci fa salta– re, rotolare: capriole, urla gutturali, lun– ghi abbracci e poi una danza frenetica al ritmo dei bonghi. Siamo rimasti fino al tramonto, con qualcuno dalla tendopoli che ci ha raggiunto arrampicandosi per il dorso della montagna, seguendo scorcia– toie ripidissime. (Paolo, fotografo di pro– fessione, preso dal gioco, si dimentica di scattare ...). La sera sotto un ciilo di quelli che, quando si è piccoli fanno pensare a Dio, si accendono diversi fuo– chi ancora con musica e .canti e momenti di silenzio altrettanto pieni. Sabato mattina alle 8,30, quando inizia la

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