RE NUDO - Anno IX - n. 67 - luglio 1978

RE NUD0/48 tutto: musica ed atteggiamen– ti, infatti vale per !io lo stesso discorso musicale fatto per Dury, forse anche con un'ac– centuazione del faticismo del– la riproduzione. Anche in lui strani segnali rivelano l'estra– zione, ecco alcuni titoli del disco: "Benvenuti alla setti– mana di lavoro", "Meno che zero", "Aspettando la fine del mondo", "Gli angeli vorrebbe– ro indossare (le mie scarpe rosse)". Patty Smith Group Easter Arista Records g.m; Terza opera .che vede Patty Smith quale protagonista asso– luta, questo Easter è un album ·assai piacevole, anche se non, ha più il sapore di novità di un Horses o l'aggressività di un Radio Ethiopia. ' C'è un ·appunto che però vor– rei fare a quanti si ostinano a pensare che Patty Smith sia una musicista punk: è mio parere che definire punk rock questa musica sia limitativo oltre che erratp, perché secon– do me la produzione di Patty Smith ha delle caratteristiche .ben precise che non possono essere ricondotte al punk: per , esempio l'accuratezza con cui vengono suonate le musiche, sempre· molto lontane dalla raffazzonatura tanto spesso predominante nei gruppi punk, o l'uso della voce, che ha pochi punti di contatto con lo stile ruvido del rock straccione. In Patty Smith c'è invece un fondo di intellettualismo snob che, se può disturb~e a volte, è certo più produttivo musi– calmente del ribellismo gratui,– to alla Sex Pistols. La chitarra aggressivama mor– bida, il basso fantasioso, la batteria suonata e non massa– crata, sono tutti elementi che contribuiscono ad allontanare il Patty Smith Group dal ma: rasma punk e ad inserirlo nel filone del pop tradizionale più valido. 'Patty Smith, assieme ai Televi– sion e a pochissimi altri, è riuscita a riportare un po' d' aria fresca nella musica che amiamo, senza cadere nella provocazione musicalmente stupida e reazionaria. The Runaways Live in Japan Mercury e.a. Un rock hard al punto giusto, fatto per muove.re le anche, battere le mani e lasciarsi an– dare..., suonato da cinque ra– gazze californiane dalle chitar– re più. che mai distorte, un -Sanobuon rock. Potrebbero essere i compo– nenti di un tradizionale grup– po rock di soli maschi e invece · no, cosa insolita, sono tutte donne, che una volta tanto si esprimono al pari dei loro col– leghi, con rabbia, ardore, forse violenza. La musica scappa :viacon faci– lità, gli ·"assolo" semplici ma buoni sottolineano l'andamen– to "hard" dei pezzi. Qual1,Jn– que cosa si possa dire riguardo questo genere duro, una cosa perlomeno è certa: il rock ha in sè un potere realmente tra– scinante e coinvolgente, anche se alcuni amano crederlo una espressione musicale ormai an– data. Questo disco lo dimostra mol– to bene: ti tira dentro anche se non vuoi e· ben presto ti troverai a battere le mani, quasi come fossi presente al concerto (e sì, l'album oltre– tutto è "live"). Nella prima facciata dopo un bell'attacco sottolineato da una batteria precisa e incalzante, troviamo alcuni pezzi inediti, tutti mol– to· duri e coinvolgenti seguiti. d1/ due pezzi famosi: una "Wild thing" vestita a nuovo e "Rock-n-roll" di LOU REED, un po' più scialba in questa versione. Buono anche il lato B, dove tra tutti spicca "I wanna be whére the boys are", dové vie– ne urlato: "voglio stare dove sono i ragazzi", quasi a spiega– re l'atteggiamento di queste cinque donne anche verso la musica, fino a ieri fatta preva– lentemente da maschi (quante donne abbiamo trovato àlla chitarra solista o alla batte– ria? Alla voce sì; beh, cantare è più da donna ...). Per riassumere pe'nso· che questo sia un disco per tutti coloro che nella musica non cenano "significati nascosti", "messaggi particolari e impe– gnati", ma amano una sanissi– ma Music for fun; e divertirsi con la musica, stare bene, pro– vare sensazioni intense, non' è davvero poco... Ted Nugent Double live Gonzo! CBS t.t. Fin dalla prima volta che ho ascolatto Ted Nugent, mi è piaciuto moltissimo. Anche l' · ascolto di questo suo "doppio dal vivo" per ine è stato un eccitantissimo "hard-trip" . Ted è un cantante-chitarrista anfetaminico come pochi, che però sa certamente il fatto suo (ascoltate i numerosi "assoli" mai scontati o monotoni): I suoni prodotti dalla sua chi– tarra ti invitano al movimen– to, all'eccitazione, a lasciarti andare, a quel tipo di sensa– zioni proprie dell'hard rock (quello suonato con un po' di buon gusto). E a Ted il buon gusto non manca, come del resto agli altri del gruppo (i "Metal Men") che però riman– gono un po' all'oscuro. Il "personaggio" è Ted, che adopera la chitarra, la voce, i movimenti, per comunicare la sua energia, ·per trascinarti dentro al suono, per farti par– tecipare. Certamente è uno dei migliori dischi di rock "durissimo" (heavy metal) u– sciti negli ultimi tempi. E' doppip e dal vivo; Ted par– la volentieri col pubblico con molta carica e con una certa malizia ("voi sapete ciò che mi piace...") e il pubblico gli risponde eccitatissimo. I pezzi, a parer mio, sono tutti da ascoltare; meglio se uno di seguito all'altro e ad un volu– me elevato. Questo album doppio piacerà facilmente agli amanti della musica rock "durissima" e su– per amplificata, .a chi ama a– scoltare assoli di chitarra in– terminabili, a chi ama farli e forse a molti altri... Un'occhiata la merita anche la copertina, dove compare Ted Nugent in una strana posizio– ne a terra, mentre con le mani si tiene la testa, quasi fosse sconvolto dalla sua stessa mu– sica, mezzo nudo con la chi– tarra penzolante. Uno dei tan– ti momenti di sensualità insiti nella musica rock. u. Questo articolo vuole essere il primo di una più vasta ricerca sulle collane economiche di dischi, · in · cui cercheremo di· segnalare tra le numerose pro– poste e gli infiniti titoli pub– blicati, quelli di maggior inte– resse, dal prezzo più conve– niente. Il fenomeno delle serie a basso e medio costo, assurto a gran– di dimensioni da relativamen– 'te pochi anni (due o tre al massimo), si va ora stabiliz– zando e sedimentando, mo– strando il volto dei vari pro– getti. Da sempre presenti all'estero in specifiche collane oppure sotto forma di offerte speciali (in G.B. la Virgin mise in com– mercio il 3.o Lp dei Faust a 850 lire! ) o come doppi ven– duti al prezzo di singoli, o,: come l'usanza, tutta USA, dei dischi forati, che si vendono al 30 per cento del prezzo base, hanno avuto in Italia da l!,ltret– tanto immemorabile tempo i loro antenati nelle collane Penny o Joker a 1.500/2.000 lire. Qui però sono nate sul serio solo adesso, caratterizzate da una buona qualità di registra– zione, che spesso prima man– cava, dall'ampiezza della pro-

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