RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUD0/40 L'Antica Arte di Arrangiarsi con la marchetta Abbiamo pensato di pubblicare le due interviste che seguono non per "affrontare uno spinoso problema" o per fare sociologismi, ·bensì per proporre elementi di riflessione ed innescare contraddizioni fra tutti noi. l In esse si parla di prostituzione maschile, fenomeno fino ad ora sempre rimosso da questa società ad anche dalla cultura, perfino da quella di sinistra. Ne parlano in prima persona i "marchettari" stes– si, con le risposte e le storir di ognuno offerte all'attenzione di tutti. . Fra le numerose pubblicare abbia, mo volutamente scelto due storie particolari, forse. non le più signifi– cative, però quelle che a noi lettori e collaboratori di Re Nudo sono le più vicine: quella di Fausto, ex militànte ora scoppiato, e quella.di Roberto, vissuto come molti di noi sulla strada, le ·cui tappe sono state l'india ed il Marocco ieri e l'ero e le marchette oggi. Nè moralismi di estrema sinistra, nè giudizi di nes– sun genere: semplicemente l'onestà di riconoscere il loro cammino co– me parallelo al nostro. Tanto più che le numerose equazio– ni fra prostituzione fisica e prosti– tuzione intellettuale, avanzate negli interventi pubblicati alla fine del libro, autorizzano a credere ed a pensare che il nostro destino sia . molto simile al loro, soltanto su un piano diverso. ROBE~TO Raccontami un po' la tua vita. A 16 anni sono scappato di casa. Avevo qualche soldo, mi sono messo a girare per l'Italia. Era il tempo d'oro deghi hippies e della contestazione. Ho vissuto in una comune vari mesi: "viaggi" e sesso, tutto funzionava perfettamente; ma gli equili- b ,an bri erano fragili e così come neve ai sole . tutto si svuotò del suo reale contenuto e finì nella merda più nera. Non avevopiù niente e nessuno, partiti per altri lidi. La prima tappa fu Londra: tanti amici, buo– na musica, trip ottimi, fin quando non mi , beccarono· e mi cacciarono fuori dall'In,– ghilterra perchè ero minorenne. Ripiom– bo a Milano. Tutto finito, rivado a Tori– no: niente. Una depressione, una vera merda. Comunque a Torino resisto due , anni, poi incontro dei ragazzi d'Ivrea e si parte per il Marocco. Qui incontro la mia prima esperienza omosessuale: un'esperienza veramente bella, anzi favolosa. E poi il Marocco, caro mio; un paese pieno di sole e senza inibizioni, dove i ragazzi danno cazzo e culo a volontà, anche se ormai anche là è degenerata la situazione. In Marocco sto con Peter. E' un anno stupendo, si lavora un po' la terra da un vecchio che ci parla anche di religione, ma soprattutto imparo e faccio della stupenda musica dal vivo. lo sono bonghista ed ho imparato lì. Poi arriva una vera e propria invasione di europei e allora si decide di partire per Londra.· · Sempre con Peter? Sempre con Peter; sì. In India si lavora un po' con uno del cinema ed io scopro la religione buddista, ma non nel modo metdoso degli europei. Mi ci butto den-• tro e parto, per la Madonna se parto, ed è una roba da sballare, una bomba. Peter intanto va al nord e si fa un guru, ogni tanto ci si vede, ma è un trip diverso, è un casino. Poi un giorno mi trovo senia nessuno. Peter al nord, norì so dove e con chi ed io lì senza cento lire in tasca. Mi arrangio per un po' e comincio con un giro di coca. Mi faccio e mi ci butto dentro come un matto. Ormai sono mez– zo finito: sto asciugando dentro, non vedo e non capisco più un cazzo. Anche quello che avevo imparato dal guru mi sembra una stronzata e continuo a farmi per un pel pezzo. Poi incontro un ragazzo con cui ritorno in Italia. A Milanola coca si ,trova difficilmente ma ormai io ce l'ho, ,nel sangue. , Milano, una provincia, una città da nien– te, senza niente da fare, nessuno con cui parlare. Mi do un po' alla politica, ma è una paranoia, conosco della gente del FUORI e magari sono pure carini e genti– li, ma secondo me si parlano addosso e basta. Parlano, parlano, ma poi dei rap- . porti concreti, col cazzo che ci sono! ,;, Tento una comune agricola, ma il loro è un trip troppo diverso, non mi capiva– no: era un dialogo fra sordi. Ritorno a Milano, cerco di interessarmi di nuovo aila politica e riaggancio quelli del FUO– RI. Nuovo casino: questi parlano di culo • rivoluzionario, di cazzo rivoluzionario ed io sto sempre più nella merda... Vado di nuovo a Torino e capito in un giro brutto, con gente cattiva, veri figli di mignotta, ma che ci posso fare? Devo pure mangiare, no? ... Stavolta parto con l'eroina. E poi l'unica soddisfazione che avevo era l'ero, il buco. Era l'unico mo– mento che mi faceva sentire vivo... Poi un giorno mi capita di andare a letto con uno che già aveva puttane e che mi introduce nel giro, così ho cominciato a fare marchette, ma è veramente uno schi-

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