RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUD0/32 TAO-TECHING Un misticismo senza dei in cui la natura è l'assoluta protagonista Tutto;di questo libro, appare m}sterioso e piacevol~ente impareggiabile. Si dava l'appellativo di King (o ching), nella Cina antica, non a tutti i libri, ma soltanto ai Classici, cioè ai "Libri" per antonomasia (vedasi I CHING = Libro delle Mutazioni, NEI CHING = Canone di Medjcina, ecc.). L'autore ·stesso, LAO TZE, è un leggen– dario saggio vissuto probabilmente nella seconda metà del IV secolo, personaggio difficilmente identificabile, i cui contorni .storici si perdono nella fiaba. Secondo la tradizione egli sarebbe partito in tarda età per un viaggio senza ritorno verso i lontani paesi dell'Occidente. Giunto ai confini estremi della Cina, Lao Tze veni– va pregato dal guardiano della barriera (fedele discepolo del Maestro), di fissare graficamente la sintesi del proprio pensie– ro, prima di partire per sempre: così nasceva, appunto il TAO TE CHING. Il carattere leggendario di questo aneddo– to è palese; tuttavia esso spiega bene la struttura dell'opera, divisa in '81 aforismi fatti di immagini brevissime e versetti armoniosi ma spesso ambigui e sconcer– tanti, appunti sommari di una dottrina di cui il lettore doveva conoscere già, per lunga tradizione, dettagli e particolarità. Un testo per iniziati, dunque, anche se a tratti scorrevole e piano ma· di chiaro . contenuto esoterico in diversi brani. La mistica del Taoismo (di cui, nella storia del Pensiero Cinese, LAO TZE non fu nè il primo nè l'ultimo esponente) può esse– re definita, banalmente, come una grande "religione della Natura", in cui tutta la venerazione e l'attenzione è diretta alla Natura stessa, particolarmente al concet– to di "Tao", te!Jlline indefinibile che potremmo tradurre con "Via'.', ma anche con "Legge": la Dialettica immanente del tutto che nei due principi cosmologici di YIN e YANG (noti anche in occidente grazie ai cultori della Macrobiotica), crea · e sostiene il COSMO ed è la legge stessa · del divenire! "Il Tao che si può nominarenon è l'eterno Tao, il nome _ che si può pronunciare non è il nome eterno.Senza nome, esso è il prin_cipio di cielo e terra.Colnome, è l'originedegliinfiniti esseri''.(Yin ~ Yang) Dunque il TAO non è una legge, ma "la legge", il principio immanente alle cose. "Io non so il suo nome. Sforzandomidi indicarlolo chiamo Taosforzandomidi definirlolo dico grande". · Ecco la· preoccupazione di non adorare feticisticamente un NOME e· una defini– zione, in questa filosofia mistica in cui l'antropomorfismo (venerazione dei Dei personalizzati) o anche solo l'antropocen– trismo (privilegiamento dell'uomo ,all'in– terno del COSMO) sembrano mancare totalmente. Se il TAO è la Legge,il TE' è la sua virtò (non in senso morale: la legge è imperso– nale e quindi al di là del bene e del male, l'accettazione della vita nel Taoismo è Quindi totale, in tutti i suoi aspetti), se il . - TAO è il PRINCIPIO, il Tè è la sua AZIONE. Dunque TAO TE CHING = LIBRO DEL PRINCIPIO E DELLA SUA AZIONE, oppure della VIA e_della VIRTU' ecc..... "Il cielo e la terra non sono compassionevoli trattanogli essericomè canidi paglia nemmeno il verosaggio ha umanità: tratta la gente come canidi paglia". Il Tao non è quindi oggetto di .ammira– zione estatica ma un flusso eterno in cui esistere senza volere: il suo carattere è l'indifferenza, esso è l'ordine che negli opposti (yin e yang) unifica e rende possibile la verità dei "diecimila esseri". "Esseree non esseresi generanoa vicenda difficile efacile si completanoa vicenda l'alto si capovolgenel basso suono articolatoe rumoresi integrano avanti e indietrosi susseguonoa circolo così il saggiopermanenel non-agire insegnasenzaparlaredirigesenza toccare sviluppasenzaappropriarsi compie senzafarsi notare essenzialmente:trascendendo (gli opposti e il loro gioco) partecipasempreallaforza originaria''. Ecco il segreto del "non ;igire" (WU - WEI) che assolutamente non .significa Atarassia o abbandono totale ed estatico,

RkJQdWJsaXNoZXIy