RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUD0/18 Comuni e azione a cura di Giuseppe de Sazio e Pierpaolo Protti Inizia qui un colloquio coi lettori sull'argomento delle comuni, partendo dalle nuove forme sorte ultimamente all'orizzonte, proponendo un dibattito aperto su tutti i problemi inerenti alla vita in comune, e sollecitando resoconti e giudizi di chi ha o ha avuto esperienze significative Spesso leggendo un articolo, nasce in noi la voglia-necessità di saperne di più su chi l'ha scritto: la sua storia, il suo momento, l'aria che emana e che respira. Questo per avere chiara la genesi delle idee esposte: il perché di sottili definizioni, tacite ambi– guità, sottolineature marcate, ecc. Noi abbiamo incominciato uno studio sulla tematica comunitaria che vuole esse– re un momento di verifica e un trampoli– no sul futuro, e questo articolo è il primo parto di questo nostro lavoro. Vorremmo coagulare intorno a noi tutta la gente interessata a questo studio e per .attuare ciò, senza fare troppi discorsi che rischino di cadere sull'ideologico o ·sul retorico, cominciamo col parlare di noi, delle nostre motivazioni. Nel mondo ... 1) Togliere la polvere, dai piani orizzon– tali, è stata sempre impresa ardua, ancor di più se si pensa che la nostra atmosfera è intrisa di pulviscolo, negli ultimi 20-30 anni assai inquinato. In ogni caso questo fatto non dovrebbe pregiudicare o immobilizzare un'azione il cui significato più profondo è rappresen– tato da questa ricerca di pulizia. Questo, è forse il motivo di maggior interesse che forse l'intera specie, in vari tempi e con forme diverse ha e cerca di realizzare. Ho detto forme diverse: è curioso osservare quanti sono gli indirizzi, vuoi ideologici, religiosi, morali, sportivi, o umanitari che compongono la scena sociale dell'uomo. La chiamerei senza esitazioni "la gabbia del prevalere". Il'fanatismo, che sia e– spresso allo stadio o in un'aula universita– ria, in una mensa operaia o in una piazza, è una piaga che bisogna stare molto attenti per non essere coinvolti e conta– minati. La cosa più giusta (così è - l'ordine dei fenomeni vigenti) è quella che viviamo e professiamo noi. Così, mancando di au– toanalisi, di semplice ascolto, di minimo senso autocriqco, realizziamo quotidiana– mente, individualmente, lo spreco energe– tico più vasto che, se sommato insieme, raggiunge e supera qualsiasi dato dei più allarmanti nel campo degli sprechi di energia. Penso che in· una città come Milano lo spreco "interiore", sarà senz'altro più elevato dello spreco "sociale" di energia; sia essa elettrica, di gas, di benzina. Un mondo quindi che consuma, spreca per non ritrovarsi. Un vivere che ben difficil– mente prevede le altre persone: l'uomo della strada, quello "estraneo", ma se vogliamo conosciÙto. Così, .per riallacciarsi al fenomeno della vita comunitaria, esso è nato, giustamen– te, sotto una spinta formidabile di emoti· -vità e intuizione. E' stata troppo elevata la dimensione? Si sono sbagliati i tempi. della crescita? Forzata... Istituzionalizzata... o Spanta• nea... Il problema economico è centrale o no per una comunità? L' omosessualità dev'essere obbligato– ria_?! Di quale ordine devono essere gli aspetti centrali dell'aggregazione? Ideo– logici... Umanitari... Politici... Spirituali ... tutti insieme... nessuno ... E' proprio a queste domande, a questi argomenti, che mi ripropongo di impe– gnare una parte di me per una ricerca, una conoscenza che è impensabile possa produrre risposte ancora quando non è tale. Conoscere e mettere a stretto contatto i ' metodi e le risoluzioni che ogni situazio– ne si è data e si continua a dare nella ricerca di una forma nuova di organizza– zione familiare, intuirne profondamente i meccanismi, sottoscrivere di ognuna il luogo, il tempo, da chi è formata, per una completa e utile comprensione. Tutto è mosso dall'immenso amore per quelle cose che realmente riescono e vogliono vivere, stimolate e realizzate da esseri di vita che vogliono ritrovare il silenzio per ...E nella propria storia 2) Ricordo che la tensione interiore verso la "diversità" e !'"anormalità" nacque alcuni anni fa, ancora primordiale e ine-

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