RE NUDO - Anno IX - n. 66 - maggio 1978

RE NUDO/10 Gli ossi radioattivi del surrealismo Dedico quello che resta di un nobile. animale spolpato, il.Surrealismo, alletto– re-medio di Re nudo. Al "lettore-medio", vale a dire a chi si prende sul serio per quel cretino galleggiante, travestito da indiano, che si vede sulla bella copertina del n. 65 di questa rivista. Non so se ne avete. copia sotto mano. Si tratta di un ragazzo di famiglia con un grande naso, seduto a gambe incrociate su un tavolo da cucina. visibilmente ricoperto da una plastica a quadrettoni, e. con alle spalle una finta finestra che si apre su un sogno di prati verdi, barattoli di conserve e miele, pecorelle lanose, una pera, uno zucchino, un fiorellino. Dedico gli ossi al "lettore-medio", vale a dire a Nessuno in posizione .d'indiano, con la mano destra che accenna alla sacra mudra Indu dell'Insegnamento, mentre con la sinistra stringe nel pugno una coscina di pollo. · Non mi si fraintenda. Il "lettore-medio" è un'astrazione statistica, un Babau col– lettivo dal quale ogni singolo "lettore" ha il diritto di differenziarsi, giacchè è egli, il singolo, a vivere la vera vita, quella non _astratta.E' perchè credo che le immagini siano fatte per Kli uomini, 'e non gli uomini per le immagini che mi permetto di scodellare questi ossi davanti al mio fantasma: il "lettore-medio". Sicuro, al di là di ogni ragionevole dubbio, di non offendere nessuno. Nè il lettore reale, tu Spunti(ni) & riflessioni in margine allo scritto di Vaneigem ·eontrostoria del surrealismo·. Una cassetta di pronto soccorso per nichilisti,· situazionisti e lettori medi che leggi: altro corpo, altro mondo, alt(r)a tensione e differenza per la quale "noi" comunichiamo, liberi_dipartecipa– re di uno stesso senso, o di lasciarci - a piacere - di nuovo sciolti (lettore intelli– gente e al quale voglio bene come a un duro amico); nè quel dio spettrale, quel burocrate che sorveglia e punisce, e che giustamente gli uomini in rivolta chiama– i no virilmente·"cane", "dio cane':'' .. Ma senza rancore. A voi, dunque, ragazzigalleggiantie prov– visti di un grande naso. A· 1 voi, guardiani risentiti che acchiappate per caso grandi slanci e poi li rinchiudete dentro piccoli pensieri, e che mi sorve– gliate (ne sono certo) fin dall'intern; del discorso, di questo stesso discorso, e .che vi siete scavatauna trincea scodinzolando dentro Id mia stessa lingua che vorrebbe sciogliersi e parlare e dire tutto, e che non può perchè voi vi ci siéte acquattati dentro, e mi pesate. A voi. abitatori di tetti intimi, <Z molli cani, questi miei pochi ossi.' gli ossi ra– dioattivi del surrealismo. Tutti da morde– re. Chi sono i surrealisti? I surrealisti sono morti che continuano a scrivere e a ·pub– blicare libri. Soprattutto in Francia. Questa prerogativa spiritica si estende per contaminazione anche ai "gruppi" che furono collegati al surrealismo, ai defunti M.me Sacco. Veggente, rue des Usines, 9 del "Grand Jeu" ad esempio, e ad altri trapassati che come René Daumal, Roger Gilbert-Lecomte, Roger Vailland, Robert Meyrat e Pierre Minet praticarono in vita le scoperte e le derive di una metafisica sperimentale. Le parole, la morte, i sortilegi che durano nonostante il passare del tempo sono cose da medium, morti che non sono ne loro cofano e che afferrano i vivi d, lontano, magari servendosi di quella vera e propria catena di Sant' Antonio che è la "tradizione", la "cultura". E' così che (urono· contaminati ad esempio i "situa- •zionistf': da lontano, per trasmissione culturale. Ed è così che si eternizza il transitorio: attraverso la scrittura, i libri della vecchia nonna ricevuti in eredità, i monumenti. Così, Fata morgana pubblica Càves en plein ciel, una raccolta di testi che Le– comte voleva pubblicare nel 1927, ·ma che restò inedita. Gallimard stampa una nuova edizione della Grande Beuverie, di René Daumal. Flammarion pubblica il II tomo (1925-1933) della "Oeuvres com– plétes" di Tristan Tzara. Intanto i figli

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