RE NUDO - Anno IX - n. 64 - aprile 1978

RE NUD0/34 ''Pronto Ringo?'' Filo diretto con il batterista dei Beatles. Riportiamo per intero la sconcertante intervista. La notizia è arrivata quasi per caso. Ma c'è voluto un mese, e l'aiuto di un tecnico compiacente, per sapere qual– cosa di preciso. Poi siamo finalmente riusciti a procurarci una precisa regi– strazione: una cassetta, neanche molto buona, la copia di una copia. Ma il materiale era addirittura stupe– facente, il titolo provvisorio dovrebbe essere "The Cavern Myths", il nuovo disco dei Beatles. I Beatles! Le voci e gli strumenti sembravano davvero quelli a noi vecchi cultori, nelle canzoni viveva qualcosa dello spirito Len– non-McCartney. O solo la nostra auto– suggestione? Il primo pensiero, a freddo, è stato: «troppo bello per essere vero». L'unica conferma obiettiva poteva essere met– tersi in contatto direttamente con uno dei quattro ex Beatles di persona. C'era da chiarire come quando e perché fos– sero riu,sciti a gettare un ponte su otto anni di separazione totale. L'unico che abbiamo potuto raggiungere, e non senza fatica, è stato Ringo Starr. Ab– biamo avuto con lui un lungo ed illu– minante colloquio telefonico. Il testo della telefonata lo riportiamo qui sotto, integrale. Non ci sembra ci sia nulla da aggiun– gere. D. Da chi è partita l'idea di fare questo disco, e perché? R. L'idea di rimetterci insieme era già nell'aria da qualche tempo. Poi una mattina ho trovato Gt::0rgenegli studi e lui mi ha cantato l'abbozzo di "Plastic Ono Song". Bene ... ho pensato che si poteva cercare John per farglielo sen– tire ... poi George ha voluto telefonar– gli, sai, una cosa tira l'altra ... insomma, la cosa più difficile è stata convincere Paul a trovarsi con John. E' stato poi per questo che ci sono voluti quattro mesi solo per vederci. Poi a essere insieme ci si stiinola a vicenda, e dopo tutto non puoi cancellare quindici anni di vita. D. Plastic Ono Song è ironico e so– prattutto autoironico. C'è molta ironia, in questo lp, vedi anche Let Me Play, che è un pezzo tuo. Come lo spieghi? R. Non puoi dire che noi. .. anche a1 vecchi tempi, voglio dire ... non avessi- mo il senso dell'umorismo. Serviva per vivere quando i fans ci davano la cac– cia. Poi abbiamo fatto il doppio bianco, The Beat/es, che era tutto un po' una presa in giro. E' logico che ce ne sia un po' anche in questa riunìone. Let Me Play, per esempio, l'ho fatta anche per dire qualcosa di mio ... una volta non mi lasciavano molto spazio, vedi, e allora nella canzone chiedo di poter suonare anch'io, una cosa così. D. Nella seconda parte del disco c'è un brano molto interessante di sole percussioni ... con te suona Chris Cutler degli Henry Cow. Vuoi parlarmene? R. Intanto il compositore, che è Karlheinz Stockhausen, non so se hai visto. C'è una storia anche lì. Paulo conosceva dal '66, allora, gli abbiamo chiesto di scrivere qualcosa per noi. Lui ha voluto rimaneggiare Schellentrom– mel 2, che era la seconda parte di una serie di soli di percussioni. Così l'ha riscritta per due batterie e percussioni varie. Io ho suonato le due batterie su due nastri ... Chris ... l'ho conosciuto nel

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