RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978

RE NUD0/36 Nazisezione -Verrà il giomo in cui il mondo guarderà all'odiema vivisezione in nome della scienza nello stesso modo in cui noi oggi guardiamo alla caccia alle streghe in nome della religione• Una medicitta che si avvale di metodi di ricerca violenti non può che creare una terapeutica e un'etica professionale violenta E' terminata da poco la raccolta di 50.000 firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che richiede l'abolizio– ne totale della vivisezione, cruenta o no. L'iniziativa è stata gestita dalle leghe antivivisezioniste di recente costituzione: L.A.N. di Firenze, L.A.I. e L.A.V. di Roma e altri comitati locali collegati a queste. Il testo della proposta è pubblica– to in queste pagine. Chisi oppone a questainiziativa Oltre che dagli oppositori storici (case farmaceutiche, baronati universitari, ecc.) una campagna contro questa raccolta di firme è stata fatta dall'U.A.I (unione antivivisezionista italiana). Questa orga– nizzazione, prima e unica in Italia fino a poco fa, fu fondata nel 1929 dal medico bolognese dott.- Ciaburri e fu di valido aiuto alla lotta antivivisezionista fino al 1970, cioè alla morte del fondatore. Dopo questa data, con numerosi colpi di mano, un gruppetto di avvocati formò Tutto il potere ai paperi l'attuale direttivo (con sede a Milano) che si distinse subito non solo per un totale immobilismo, fatte salve le sollecitazioni di denaro, ma anche per la volontà di boicottare qualsiasi iniziativa antivivise– zionista. La più attiva in questa forma di gestione è la segretaria. dell'U .A.I avv. Carla Cec– con la cui connivenza con i vivisezionisti è chiara. Quando la pubblicazione di Imperatrice Nuda scatenò un'ondata di sentimento antivivisezionistico a livello nazionale, la Ceccon attaccò violentemente il libro. Ella promosse inoltre ii sabotaggio azione legale intentata dalla sezione ro– mana dell'U.A.1. contro il comune di Roma per la delibera che stabiliva che un vivisettore può oggi acquistare un cane dal canile per 5000 lire, mentre un padro– ne che vuole recuperare il proprio cane smarrito deve pagarne ben 25.000. Sciolse o costrinse a chiudere varie sezioni locali dell'U.A.I. la cui unica colpa era l'attivismo. Esemplare a riguardo la vi– cenda della sezione di Firenze che, scesa in piazza nel '76 con manifestazioni cla– morose, venne sciolta dalla Ceccon. Nonostante le minacce e le qiffide da parte della Ceccon, venne fondata a Firen– ze, dagli ex soci dell'U.A.I., una nuova associazione, la L.A.N., che raccolse subi– to migliaia di soci (tra cui molti medici e studenti in medicina) e passò a una azio– ne senza precedenti nel movimento italia– no: una denuncia alla magistratura con– tro vari sanitari del centro ospedaliero Careggi, grazie alle testimonianze di me– dici antivivisezionisti dello stesso centro ospedaliero. Questa lega e altre nate sulle ceneri cor– rotte dell'U.A.I. hanno quindi dato vita alla raccolta di firme. L'U.A.I. ha subito distribuito un volantino di condanna dell'iniziativa. Vi si dice, tra l'altro, che, "come si verificò per la proposta di legge Ciccardini sorretta dall'U.A.I., una legge interamente nuova non solo rischia di non migliorare ma è probabile che peg– giori la situazione legislativa vigente". In alternativa a ciò "l'U.A.I. si renderà pre– sentatrice di emendamenti alla legge vi– gente, come ha già fatto". (Il che è falso). A parte che peggio di così la legge non potrebbe essere, la proposta di legge Cic– cardini, data come esempio, non fu mai presentata. Infatti Ciccardini, noto boss D.C., ne promise la presentazione in Par– lamento e chiese all'U.A.I. di sorreggerlo con una raccolta di firme (ne furono raccolte 72.000). Ma si era alla vigilia delle elezioni, Ciccardini si accaparrò i voti degli zoofili e non presentò mai la legge. ENPA, ente per la protezione degli animali? Gli antivivisezionisti si dividono in "abo– lizionisti" e "controllisti" (cioè quelli che chiedono che gli esperimenti siano limita– ti solo a quelli "indispensabiH"). Tra le file dei controllisti militano in vari paesi anche gli Enti di Protezione Animali, che coll~borano con i vivisettori. E' il caso dell'Italia, dove l'Enpa ha accettato - pur di assicurarsi il sussidio statale di varie decine di milioni l'anno - lo statuto che lo obbliga a fornire animali randagi ai laboratori vivisezionisti. In Italia la sor– veglianza dei laboratori spetta ai medici provinciali, i quali preferiscono non occu– parsene affatto e lasciano fare alle guar– die zoofile della Protezione Animali, lad– dove queste esistono: a Roma, un paio d'anni fa, ce n'era una sola; 9 in tutta ltalfa! Ispettori coraggiosi raramente du– rano a lungo al loro posto. Caratteristico il caso del Prof. Rizzoli, !_iberodocente di fisiologia all'Università di Padova, che ha chiamato in giudizio

RkJQdWJsaXNoZXIy