RE NUDO - Anno VIII - n. 60 - dicembre 1977
Jna-mtri rar.uom,u ,tra.ord 10, Georges I. Gurdjieff Incontri con uomini straordinari Adelphi - L. 7.500 "Dal mio punto di vista, può venire chiamato straordina– rio soltanto l'uomo che si di– stingua da quelli che lo cir– condano per le -risorse del suo spirito e che sappia conte_ner~ le manifestazioni provementi dalla propria natura, pur mo– strandosi giusto e indulgente verso le debolezze altrui ... Sic– come il primo uomo di questo genere che mi fu dato cono– scere e la cui influenza lasciò una traccia sulla mia vita fu mio padre, è da lui che inco– mincerò ..." Così Gurdjieff intraprende il suo viaggio a ritroso nel tem– po per ricordare chi, tra le migliaia di persone incontrate nella sua vita, può offrire un esempio di diversità nell'af– frontare la buona come la cattiva sorte: dopo il padre, seguono il suo prim~ mae~tr~ e i suoi educaton, qumd1 mentre in lui prende vita il "qualcosa di cui gli uomini di una volta erano stati a cono– scenza, ma che oggi è comple– tamente dimenticato", ecco comparire persone fantasiose quanto affascinanti che lo ac– compagnano -nei viaggi di ri– cerca in Africa, Asia minore e Estremo Oriente nei quali, giorno dopo giqrno, viene a~ apprendere tutti i framme?-ti dell'insegnamento sconoscm– to alla moderna umanità. Le avventure più strane ven– gono descritte col_rit~o pr~– prio dei racconti onentah, delle "Mille e una Notte": ogni situazione si amalgama alla precedente formando una catena di avvenimenti che sembrano senza fine e che imprigionano, o fanno perder~ il filo sia a chi legge sia a chi scrive· ma la confusione si dipan; con la stessa semplici– tà con cui si era costruita e viene sostituita da momenti essenziali in cui Gurdjieff de– scrive e riporta i suoi colloqui con uomini che hanno deciso "di consacrare la loro vita alla salvezza della propria anima". Queste oasi, in cui vengono esposte idee e dati suggeri– menti che penetrano - o pos– sono penetrare - in chi legg!: in profondità, al punto che c! si chiede: "Bastavano pochi aforismi per proporre tutto quanto, perchè questa monta~ tura romanzata il cui scopo è evidentemente fin dalla prima pagina, non quello di distrarre bensì di insegnarè: perchè queste peregrinazioni sempre più lunghe in luoghi irragiun– gibili persino alla immagina– zione proprio per la loro esi– stenza occulta?" Non è semplice rispondere - si pecca sempre di soggett_ività. - ma dalle pagine lette s1 capi– sce che se da un lato l'artificio letterario resta farraginoso e di certo non stuzzica l'appeti– to intellettuale, la semplice lettura di aforismi toglierebbe il gusto della scoperta, della rivelazione nel pieno della noia e senza dubbio cozzereb– be contro la particolarità del– lo psichismo umano che - ad evitare dubbi sugli scopi del libro - viene chiarita nelle ul– time pagine: "Il sapere e la comprensione sono due cose completamente differenti. Soltanto la comprensione può portare all'essere. Il sapere di per se stesso no ha che una presenza passeggera: un nuo– vo sapere cacciare via il pre– cedente e, in fin dei conti, non è altro che del nulla versato nel vuoto." Le verità, quindi, sono nasco– ste nel libro ma ce ne sono: Ha l'uomo un'anima? Che differenza esiste tra morale soggettiva ed oggettiva? Cos'è la fede? Come uscire da una vita meccanicamente vissuta? Qual e' l'esistenza della com– prensione? Queste alc~me del– le verità rivelate. Ovviamente l'autore richiede una evidente rispondenza in chi legge: un libro da sorbire col cuore. s.a.v. ioteca G1 o Bi neo RE NUD0/55
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