RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

co, al "potere" che in essa si concretiz– za, alle fantasie sadiche che essa sod– disfa. Ma possiaµio definire "sbaglia– te" le fantasie maschili che spingono e sottendono la fellado? Da. un certo punto di vista forse sì: nel senso che è possibile che le fantasie sadiche e di potere presenti oggi in ogni maschio siano il prodotto di condizionamenti storico-culturali millenari ma comun– que legati a una situazione di domi– nio, ed è dunque concepibile che in una prospettiva assai lunga di rivolu– zione dei rapporti fra i sessi esse siano destinate a scomparire. Ma d'altro canto è vero (Freud docet) çhe, qui e ora, tali fantasie costitui– scono parte organica e integrale della sessualità maschile, di cui esprimono una componente strutturale. E quandoqualcunonel suo vissutoosadire il contrario, Lui ribatte: - Quando X afferma di aver scoperto con Irene, che il pompino (è tui a esprimersi così) può anche non essere violenza e sopraffazione: grazie tanto, vorrem– mo dirgli, sappiamo bene tutti che nessun gesto ha mai una violenza univoca, che può anzi assumerne di diametralmente opposte; ma una vol– ta· decapitato il gesto dal suo valore simbolico, che cosa ne resta? E non è questa una forma pura e semplice di repressione? Ora io non credo che la repressione di componenti impor– tanti della nostra sessualità possa m nessun modo servire aila nostra "rivo– luzione sessuale" e a una reale trasfor– mazione dei rapporti uomo donna; penso al contrario che tanto più saremo in gradi di "agire" le nostre fantasie (anche le peggiori), tanto più sarà possibile rimodellarle ed elabo– rarle "in avanti". Anche perchè è proprio sulla strada della riappro– priazione della loro sessualità, e dun– que della scoperta della fantasia e della sua estrinsecazione, che si vanno muovendo le donne. A questopunto, f}ercorrettezzad'informa– zione, devo ribatterezoe dzre che non è affatto veroche le donnesi vannomuovendo verso "la scoòerta della fantasia e della sua estrinsecazione" nel campoaetlasessua– lità nel modointesoin questocontesto.Tutto il movimentodelfemminismo radicalesi è mosso dalla nascita ad oggi in un senso esattamente contrario.Mi basta citare il famoso capitolo sull'amore della Firestone ("La dialettica dei sessi" del 1970). Un documentorecentissimosulla sessualità di un gruppo di donne di via Col di Lana a Milano, così si esprime: -Nel momento che la seduzione (il gioco - capriccio seduttivo che aliena da sempre la nostra sessualità) è rifiutata e diventa impraticabile, si viene a conoscere quanto l'alienazione pesa in noi, quanto il desiderio sessuale, abituato a procedere per le vie della seduzione, dell'oggettivazione dell'altro, della se– parazione del reale, e del le{lame inve– te con i 'immaginario, fatichi a resistere quando deve fare 1 conti con il reale e non con l'immaginario, con l'altra persona e non con l'altra "cosa". Le donne non si nascondono la difficoltà, ma non per questoaccettanol'attuale stato di cose.Perchèvoglionoliberarsida un ruolo ingiustamentesubordinato.E qui sta tutta la dijferenza di tono e di risultati tra l'autocoscienza femminile e quellamasch~le. Non va mai perso di vista che le donne lottanoper la Lo1, Liberazione, i maschi per un Loro adeguamento. A questopunto c'è da parlare dell'allarga– mentocriticodell'esperienzadella sessualità nel campo dell'autoerotismo(La masturba– zione) e dell'omoerotismo (rapporti con partenersdellostessosesso). Anche qui va subitodistinto L'impegno delle donne nel verificarsi in un'estensionedella sessualitàchepermetta di usciredai vincoli dei Loro condizionamenti culturali, e la curiositàmaschile nello sperimentarenuove esperienzeo nell'approfondirne di vecchie,in parte per arrivarea una nuovaimmaginedi se stessi Lontanada quella tradizionale,in parte comescappatoiadifronte alle tensioni chesi creanonei nuovirapporticonLedonne. Cito ancora.L'autoredel noto romanzo, che concludeil suo discorsodicendo: - Incon– trarci oggi (nel rapporto con le don– ne), risolvendo lo squilibrio oggetti– vamente esistente castrando e repri– mendo la nostra sessualità per ade– guarla a quella delle donne, non sarebbe che mero inganno e ipocrisia. Dunque nessun reale incontro è possi– bile oggi fra noi e le compagne (anche se ovviamente continuiamo e continueremo a incontrarci: ma le nostre strade restano separate). Dun– que, ancora, nessun contributo alla nostra rivoluzione culturale possiamo attenderci dal movimento femmini– sta, se non quello in negativo deri– vante dal toccare con mano giorno per giorno la nostra in quanto ma– schi. Si tratta allora di camminare sulle nostra gambe. E forse è possibile farlo.- (14) E qui incominciaa parlaredi masturbazio– ne e rapporti omosessuali.Qui interrompia– mo il discorso, per riprenderlo in una prossimaoccasione. (sl!guea!prossimonumero) RE NUD0/47 G. Morandini ... E allora mi hannorinchiusa TESTIMONIANZE DAL MANICOMIO FEMMINILE. PREFAZIONE DI FRANCA ONGARO BASAGLIA. L. 3.500 IIOMPWI Claire Bretecher I frustrati UNICA DONNA O QUASI A IMPORSI IN UN MONDO, QUELLO DEI CREA– TORI DI FUMETTI, DECISAMENTE MASCHILE, CLAIRE BRETECHER SI SCAGLIA FEROCEMENTE CONTRO 'L'ETERNO MASCOLINO'. L. 2.500 BOMPIANI

RkJQdWJsaXNoZXIy