RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

RE NUD0/4 stioni tradizionali dell'opposi– zione socialista alla società bor– ghese, ma il nostro essere anti– borghesi fino alla radice del nostro io. Una battaglia, que– sta che porta inevitabilpiente a contrastare non solo l'apparato capitalista di questa società ma anche quello "comunista" che ha interiorizzato, digerito e fat– to proprio, i modelli di produ– zionè e di violenza, (alle cose, alle persone e alla natura) dello stato borghese. La proposta però di opposizio– ne totale alla società borghese o socialdemocratica, passa in questo caso in un• modo nuovo non solo come lotta alle condi– zioni presenti esterne (denun– cia del processo degenerativo dell'industria alimentare, lotta perch_è gli operai in fabbrica si facciano carico della qualità delle cose che producono etc.) ma innanzitutto come presa di coscienza di se, di noi che sia– mo quello che mangiamo, quello che pensiamo, quello che facciamo. Se mangiamo cibi putrefatti, il nostro corpo è in perenne stato di pu tref azio– ne. Se mangiamo cibi che im– pediscono lo sviluppo delle energie positive mentali (anco– ra come la carne) lo sviluppo del nostro pensiero sarà conse– guente. Se ci limitiamo ad agi– re contro il mostro capitalista senza esplicare quotidianamen– te una pratica di armonia che ci ponga in rapporto positivo con noi stessi, col popolo degli uomini e con la natura, le nostre azioni saranno sempre re-azioni a ciò che il mostro produce. Stà di_fatto che molti di noi e la grande maggioranza dei compagni ancora non ha co– scienza di ciò o per lo meno ne è cosciente razionalmente ma non ancora nel profondo delle viscere, delle emozioni. Del re– sto guai se i compagni si impo– nessero con la ragione ideologi– camente, dei cambiamenti ra– dicali della vita senza che que- sti corrispondano ad un modo di sentire totale, interiore. Si creerebbe una sorta di grotte– sca militanza "del corpo e della mente" ideologica, forfata, au– toimposta che alla fine porte– rebbe ad un rigetto improvviso più nocivo della condizione di partenza. Quello che proponiamo invece è consapevolezza e approfondi– mento della questione del cor– po e della mente perchè il nostro essere e la nostra spiri– tualità ci appartengono fino in fondo nonostante e più che mai davanti al fenomeno di canni– balismo a cui stato e Chiesa cattolica ci sottopongono da secoli. Un lento proc<';SSO di presa di coscienza graduale ma definiti– vo per una ricomposizione del nostro essere decondizionato o in via di decondizionamento dai C€ntarnila, stimoli quotidia– ni che ci costringono ad "esse– re" schizofrenicamente in modo diverso da noi stessi.

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