RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

RE NUD0/30 della propria respirazione in vari mo– menti della giornata. Quando siamo tesi, nervosi, la respirazione è rapida e superficiale. Respirare profondamen– te è di aiuto immediato a produrre uno stato d'animo più rilassato. Inol– tre l'attenzione alla respirazione ci riconduce ad una maggiore attenzio– ne e presenza rispetto ai nostri proces– si mentali. Il grado di non– consapevolezza del processo respira– torio è un indicatore del grado di non-consapevolezza, di meccanicità dei processi mentali. Fra gli esercizi di respirazione che costituiscono la pratica del pranaya– ma i due seguenti sono abbastanza semplici (e molto potenti!) Essi ripuli.– scono meravigliosamente l'intero si– stema respiratorio, e nel contempo agiscono ad un livello più sottile. Il primo, anuloma viloma pranayama, purifica i nadis, canali che conduco– no correnti di energia psichica, nella fisiologi.a mistica dello Hata Yoga. Essi hanno origine nelle due narici e scorrono ai lati della spina dorsale. Il secondo, kapalabhati, attiva la circo– lazione del prana nella sushumna, il nadi centrale. che scorre al centro della spina dorsale, e si estende dalla base del tronco alla sommità del cranio. Tali esercizi sono dunque pre– liminari per il ris,·eglio di un'energia psichica potente. detta kundalini sha– kti, che entra in gioco in fasi più avanzate della pratica yogica. Anuloma viloma pranayama, respi– razione a narici alternate. Sedete in una delle posizioni medita– tive, per esempio un;i. posizione a gambe incrociate, ma anche su una sedia, se le posizioni a gambe incro– ciate vi riescono intollerabilmente scomode. L'essenziale è che la spina: dorsale sia diritta, e il collo e la testa eretti, in modo da formare un'unica linea verticale: la testa appoggia na– turalmente e in modo rilassato sulla base costituita dalla colonna ,-crtc– bralc. Piegate l'indice e il medio della mano destra contro il palmo della mano, mentre l'anulare l' il mignolo sono tenuti insieme, diritti. Un ciclo di anuloma viloma pranayama consi– ste delle seguenti due fasi. I) Chiudete la narice destra con il pollice, e inalate attraverso la nance sinistra. 2) Chiudete la narice sinistra con l'anulare e il mignolo e trattenete il respiro. 3) Aprite la narice destra sollevando il pollice ed esalate attraverso la narice destra. 4) Inalate nuovamente attra,·nso la narice destra. 5) Chiudete la narice destra con il pollice e trattenete il respiro. 6) Aprite la narice sinistra sollevando l'anulare e il mignolo ed esalate attra- verso la narice sinistra. A questo punto comincia un nuovo cido inalando attraverso la narice sinistra, e così via. Le inalazioni devo– no essere profonde ed energiche, e le esalazioni complete. L'enfasi dell'e– sercizio è piuttosto sull'esalazione che sull'inalazione. I tempi delle tre fasi, inalazione, o puraka, ritenzione, o kumbaka, ed esalazione, o richaka, devono stare fra loro nei rapporti 1 :4:2. Vale a dire, se l'inalazione ciura 4 secondi, il respiro è trattenuto per 16 secondi, e l'esalazione dura 8 secondi. Inizialmente probabilmente incontreremo una certa difficoltà con questi tempi (i tempi si misurano contando mentalmente, oppure ripe– tendo mentalmente la mistica sillaba OM, il suono dell'energia universale). Conviene dunque avvicinarsi alla completa esecuzione dell'esercizio per gradi,. procedendo da una fase alla seguente solo quando ci si sente per– fettamente sicuri e a proprio agio nella fase già praticata. I.a fase. Inalare ed esalare da una narice soltanto, senza ritenzione. Cu– rare la completezza della respirazione (alta, media, bassa), e rispettare il rapporto I :2 fra inalazione ed esala– zione. Cominciare con quella durata del ciclo respiratorio che riesce facile e naturale. poi estenderla gradual– mente. :!.a Jase. Passare alla respirazione a narici alternate, ma senza ritenzione. Continuare a curare la completezza della respirazione. rispettare il rap– porto I :2. e accrescere gradualmente la durata del ciclo respiratorio. Bibliografia. 3.ajàse. Includere la ritenzione secon– do i rapporti I :2:2. Continuare a curare la completezza della respira– zione, e ancora una volta, partendo da quella durata del ciclo respiratorio che riesce facile e naturale, estenderla gradualmente. 4.a fase. Passare ai rapporti I :4:2. Continuare a curare la completezza della respirazione ed estenderne gra– dualmente la durata. Nel giro di otto mesi o un anno di pratica si dovrebbe essere in grado di ina!are per 8 secon– di, trattenere per 32 ed esalare per 16, senza sforzo. In ogni caso non forzare l'estensione dei tempi. Solo quando ci si sente perfettamente a proprio agio co:1 un certo tempo, passare ad un tempo superiore. Kapalabhati, respirazione diafram– matica, o respiro del fuoco. Kapalabhati significa qualcosa come "lustrare il cranio'·. e l'origine ciel nome viene ricondotta al fatro di ripulire. "far brillare'' i condotti na– sali. \1a a mc evoca l'impressione clic "lucidi il cranio'' anche in altri sensi. Kapalabhati mobilita l'cnèrgia elci sistema nc1Yoso, rende la spina dorsa– le come un filo incandescente; attra– verso l'intensa ossigenazione del san– gue stimola i tessuti in ogni parte del corpo; purifica il sangue; tonifica i sistemi respiratorio e circolatorio; il ritmico movimento del diaframma stimola lo stomaco, il fegato e il pancreas. '.\/on è infrequente provare. durante e dopo la pratica di questo esercizio, un particolare senso di vi– brante cnngia e di gioia. Sedete in una delle posizioni medita- La mag,1:ior parie delle in_furt1111:io111 0 11/11111/1 IIJ iJUf.\lr, ar/1((,/o/Jml'irnr da dut /,hn rh n11non mi risu/Ja c/lt' esista una tradu:.iunein italiano: Swami Vishnudevar,anda: Ti,,, C,1111/1/,t, 1//,n/ralnl lJm,k ,,{ l'~t;a. Pok,·I //,,,,!. · . .\"n,• l'ork, Rammurli S. M ishra: Fundamentals of Yoga. A m·I,,,, /i,,,,/,,. ( :,,rdrn C:itr . .\",u • !"ori.. . \la t.11.,/01w anche in italiano numm,.,i buoni libri su/l'argomentoHata Yugn. d,, 111, ,r!!,11n1!111011 .wnu eh, alauu. Fra 1111m111ali /1er esem/1io: B. K. S. Ivmgar: Teoria e pralirn dello 1·,,~,,. /:",/, .\lerlit,rrrmer. Carla Palrian: Yoga, Sptrling & Ku/1/Ì'I .. \/,ln1111. Un _grandeclassico della lrlltra/111·0r11_1;1m t: Palanjali: Ajòrùmi sullo Yuga ( r,!i/" S11/1r1 ), /1,,rm.[!hieri f.,"r/1/11rt. Tm11111. la vfla t l'e3/Jerit11:.11 di un .t1ra11dfJf~t:t e narrala III prima /n·r,,ma 111: Yoganrwda: Aulohw.t;rajia di /IIIOJ'fl//1, A.,trolah/fJ. Altre vit dello Yuga (o/Ire allo I/ala) w11uil lmw di: S11'(/miVi1>eka11anda: l'oga pm1iri, { ·1,a/r/1111 l,d,tore, Roma. Il più rom/1/rtoPu/1/)rr!fimtli/1, /muora11u1 ,/d/'mtera tradizione dello Y,~gantl!a udtum 111d11uw. du m umoJ((t, 1 crm/fllUIO in: .\l,rrrn J:'/wdr: }',,.l!"· 11111111,r/11/1/11 r ldw1lo, H.1::.::.0/i Editore, Milano. J ·mi n,Ju•l/1 dr/fo 1,,,r/1:1,m, ti, lfo }',,!!'n \r.·1w1 1 .,J1/orali in: .\11r,ra /:"/iarf,,: 'Ji,,11id11 dr//,, !""!!"• l/,,u11ef11n,/:'ditore, Tonno. Pur11 r,mi: li cultodel Lingam, S11[!m (.'u.. \/1/ww. · n,u dflJ.\lthr /rru/11::11,111 ,h 1111l1d11 (1•,11. t ,,,,11,1,•11/alt': .l11/11n·.·lmlon:Il /wln,,~ld.\à/11'11/1·. /:",I. .\/,,l,t,,r1r111er', J•:;•1111.,. Il ·,111::: ttJ >"ol:11 tihrlmw. ( 'h11/d1111 l·.'t/1tu1f'.Ho111a . .-1 lrnni i11diri::.::.1. . I .\/,lamr S,1111/u rlt (,'111nrl.\lUfl l°ot.:111 '/'111111111t!, :11t/rJt.:r11,,. J /1/. )-/-t,{)/lfjl - 7-IO·I / I hllf11/IJ }',,t:fl, UII P111ll1/II. I. ,, I, j. ,'J/):.!,'/} - ,, l:.!Nt,.;:!. S111rl11, llatn l"oi:rt, Ro1,, l',,~" F. .-.;,,,,1,, - 1·111 So/Jn11111. I:! 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