RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977

RENUDO/IO POESIA E MOVIMENTO Quando un anno fa iniziò questa pagina di poesia scris. i che la poesia non invecchia mai, che prendendo un disco~so di Capanna o di Scalzone del 196 questi apparirebbero datati, irrimediabilmente vecchi e consumati, invece poesie di qu ~n•epocao addirittura precedenti conservano intatte una rabbia e un sapore di sangue, carnL· e coscienza... E per dimostrarlo cominciai queste pagine con Ivano « costretti nel nostro ten 1')() / siamo il nostro tempo / tentativi fatti per conoscere l'uomo / la mia gioia in lacrime / presa ,1 schiaffi ogni istante / il mio insultare per scuotere / il vostro buco del culo / ... Di quei tempi esisteva traccia di un altro poeta, certo da ricordare, ed era Roberto De Angelis, cresciuto anche lui alla scuola della periferia e del bottiglione, della disperazione e dei gradini d ;Ile piazze, della morte della famiglia e dei sogni come lucciole all'alba. Ho trovato quak · sa, con date lontane ... Questo nostro è un quartiere che non sa più lottare qui ci nacqui e ci vivo - lo so - La sua storia come un sogno slontana nd Tempo. Tanto è antica. Li romani, cosl sembra e cosl si racconta... · ... « costruirono magazzini fluviali... ( da Ostia le navi risalivano il Tevere) e un deposito di anfore rotte che,· oggi, come altre colline di fiori selvaggi, è terreno di cupe battaglie tra uomini piccoli - che non vogliono ancor lavorare e non vanno più a scuola. Anche qui c'è una donna... anche qui nasce il giorno, e le stagioni trascorrono lente riportando promesse cbe furono i sogni, storie... qualcuno. · La domenica viene - e le strade son vuote solo il bar dello Sport contiene persone che discutono accese i programmi dd giorno. SulLapiazza assolata fantasmi ricordi e presenze di verde. I bambini soltanto, dalle cicche finestre che spezzano il cielo, osservano muti il sole che splende e, pensano assorti - giocare quest'oggi sarebbe più bello, chè tutto è più calmo. Ma il giardino deserto non se~c alla storia (quest'oggi) e nessuno si ferma. I volti, le strade, son passaggi tra i sogni che portano altrove. Un ragazzo sapeva e scomparve deciso. Un poeta negli anni che il sogno è più veto e l'astuzia non conta - Non cercava paure - Oggi torna tradito ma sicuro di sè... e rivede le strade, le case la gente, suoni - luci di volti antichissimi e dolci in branddli di vita. Anche questo è il quartiere! Trema forte' il juke-box per il vecchio ubriaco che infilata la porta, spavaldo sorride: « Offro un sogno di uva a tutti gli amici, accettatelo prego - e bevendo racconta - Una volta di maggio, proprio in questo quartiere ... ,. Trema all'uomo la voce, ma non c'è chi raccoglie il suo tono ispirato, il suo viso gentile. C'è chi ride, chi sbuffa e chi getta una smorfia malinoonica e buffa ma non ha chi lo ascolti questo vecchio « compagno ,. che parla di cose lontane, di quartieri ... di uva! Il ragazzo si scuote che viene la sera ogni voce si spegne, i lampioni son viola e le strade ormai vuote... vede il padre e si ferm11. (Marzo 1966)

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