RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977

spinello, stornello e sfilatino intervista a Stefano Rosso Ho conosciuto Stefano Rosso a S. Maria in Trastevere dieci anni fa, nello stesso modo che lì conosci ttttti, « dtte amici, tma chitarra e uno spinello >••• e poi cappuccini ali' alba e cornetti con la crema dal cdrnettaro che non te li vuole dare perchè non è ancora aperto ... ma come se sto parlando con te vttol dire che ci sei e damme sti cornetti! E poi ttn' altra wonatina sugli scalini e un'altra alba a gttardare la fontana e il ricordo di ttn tempo non così lontano ma introvabile. Così, per l'umanizzazione che naturalmente possiedono le persone che hai respirato e di cui hai visto i b11chi alle scarpe, mi riesce difficile immaginarlo adesso in mi disco di successo ... Re Nudo: «Prova intanto a raccon– tare da dove salti fuori, perché se è vero che la gente a Roma, soprattut· to nel movimento, ti conosce benissi– mo. è anche ,·ero che a Milano o giù di lì non hanno la più pallida idea di chi sei, cosa hai fatto ecc... » S. Rosso: «Ma dai, me sento un po' scemo a metterme a parlà de me... a te poi ...» Re Nudo: «E lo so, ma pensa a «quelli del nord» ... che non ti cono- cono, quelli non sanno nemmeno che esiste Roma, figurati se conosco– no te ... Per loro Trastevere che signi– fica? E via della Scala? iente! Fai conto che lo spieghi ad un cugino a– mericano, pure un po' scemo...» S. Rosso: « on so fino a che punto posso spiegare ad un americano cosa significa via della Scala.. Quelli ci hanno fatto la speculazione, hanno mandato via dalle case i proletari che c'abitavano da generazioni e ci hanno fatto gli attici super-lusso .. E' difficile spiegare quello che faccio ad uno che non conosce Roma, Traste– vere.. Io conosco bene forse solo Trastevere, in tutto il mondo, ma vi– vendo in questo microcosmo ho capi- to una verità molto semplice, c10e che a Cuneo è la stessa cosa.. Piano piano il detto «tutto il mondo è pae– se» si fa sempre più vero. Per esem– pio ho girato un po' l'Italia adesso, facendo dei concerti, e dappertutto c'era qualcuno che gridava «Stefano .. lo Spinello!» Ed io «dopo, dopo ..» Alla fine me lo chiedevano ancora, io credevo che scherzassero.. invece è un fatto che accade anche a Cu– neo, a Trapani, hai capito, perciò non è vero che c'è la provincia e c'è la Città con la C maiuscola.. A volte i fermenti più giusti nascono proprio in provincia .. non so prendi Piumaz– zo, io prima di andarci a cantare non sapevo neanche che esistesse, e inve– ce pure lì.. ! Entro in un bar dopo lo spettacolo, la prima cosa che mi chie– dono i ragazzotti è «Ci hai robba. ?» Mai visti e conosciuti, vabbé magari ho una certa faccia, ma insomma al primo che entra gli chiedono il fu. mo.. a Piumazzo, hai capito?» Re Nudo: «D'accordo, ma ancora non mi hai detto chi sei, ti chiami stefano Rosso, e poi? Cosa hai fatto fino ad oggi?» S. Rosso: «Ho cominciato a suonare la chitarra sai quando? .. A dodici an· ni. Facevo il fornaio, portavo il pane nelle case e c'era un tizio, aveva la mia stessa età, che voleva le rosette calde la mattina alle sette, su a casa; cosl io mi dovevo alzare alle sei e pigliar su la bicicletta per sto stron– zo che non poteva andarselo a com– prare da solo il pane. Cosl una volta. ci ho sputato sopra alle sue rosette .. Poi pisciavo negli ascensori.. Re Nudo: «Magari qualcuno di que– sti ti legge adesso e poi s'incazza.» S. Rosso: «Chi se ne frega, poteva– no scendere a comprarselo il pane, invece di farselo portare su dal ca– scherino, o no .. tu che dici?» Re Nudo : «Che devo dire .. Vuoi che invito i cascherini a sputare sul pane che devono portare nelle case

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