RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977

ti e di ecologi nelle consultazio– ni col governo sottolineò come il sito fosse il peggiore possibile perchè era sismico. E, se si rompe un reattore, le con– seguenze per le popolazioni sono incalcolabi·li. La compagnia si do– vette ritirare perdendo 3 miliardi e mezzo di lire. Da allora in poi ogni nuova centrale nucleare, per essere approvata, dovette dimo– strare di essere a prova di terre– moto, facendo aumentare il co– sto. L'analisi dei costi mostra che la maggior parte degli au– menti è dovuta all'introduzione di sempre nuovi e costosi dispositi– vi di sicurezza; negli ultimi dieci anni sono emersi tanti rischi nuovi da rendere sempre più an– tieconomica questa tecnologia. Ma sicuramente sarà sempre peggio perché molti altri proble– mi non sono stati risolti. Per esempio non sappiamo anco– ra cosa fare con le scorie. Il combustibile usato, e cioè l'ura- : nio, è fortemente radioattivo e in piccola parte ancora utilizzabile; dovrebbe quindi essere riciclato e, dopo, la parte definitivamente non utilizzabile dovrebbe essere messa al sicuro. Ecco, questi due momenti essenziali del ciclo non esistono. In America abbia– mo assistito al fallimento di due impianti di riprocessamento. Il primo è diventato così peri,colo– so che fu necessario chiuderlo. Il secondo, costato alla Generai Electric 64 miliardi di lire, si è bloccato appena entrato in fun– zione ed è stato chiuso definiti– vamente. Negli Stati Uniti, il pae– se che ha la più lunga esperien– za nel campo dell'energia nuclea– re, l'industria nucleare sta fallen– do. E' possibile che il settore nucleare della Westinghouse va– da in fallimento il mese prossi– mo se i giudici la obbligheranno a pagare due mi-liardi di dollari (2000 miliardi di lire) allo stato per un errore sul prezzo dell'ura– nio. Negli ultimi due anni il set– tore nucleare della Generai Elec– t-ric non 'ha avuto profitti. La sopravvivenza stessa del nostro piano nucleare è ÌJ1 di– scussione e il presidente Carter ·ha annunciato due settimane fa la -diminuzione degli investimenti per i reattori autofertilizzanti (I reattori autofertilizzanti sono quelli in grado di riciclare l'ura- ,otec Gino Bian o nio dopo la combustione ricavan– done ancora energia sotto forma d1 plutonio,, il quale poi è radioat– tivo per 1000 anni NOR). Ora, poiché fra 25 anni senza questo tipo di reattore la produzione dell'energia nucleare si fermerà, questa decisione è già un segno di crisi. Comunque, anche secon– do le previsioni più ottimiste, non vi saranno reattori autoferti- 1 izzanti commerciali in USA an– cora per 20 anni almeno. E per quanto riguarda le centrali nu– cleari, negli ultimi due anni ne sono state -costruite solo due in tutti gli Stati Uniti. E' logico quindi che la Generai Electric e la Westinghouse (delle quali in Italia hanno la licenza rispettiva– mente la Finmeccanica e la Fiat) cerchino di vendere in Europa; è l'unica possibilità che hanno di non chiudere i loro settori nu– cleari. Ma se l'Italia compra i reattori americani compra anche i problemi americani. Quando si ha un ,compito, bi– sogna proporzionarlo con l'ener– gia adatta ad assolver-lo. Se devo bollire l'acqua in una pentola, mi occorrerà una fiamma. Il compito dell'energia nucleare è proprio quello di bollire acquà (segue a pag. 63) Un operaio al lavoro nella camera di e,·ombustione di una centrale nucleare francese. 4 QUALE URANIO? Le multinazionali per tenere alto il prezzo del petrolio ci imbrogliano sull'entità delle riserve e parlano di 80 miliardi di tonnellate, mentre l'ENEL stessa fino a poco tempo fa era pro• pensa a credere che ce ne· fossero 250, 300 miliardi di tonnellate. Di carbone poi ce n'è migliaia di miliardi di tonnellate; quindi anche proprio a non volerne sapere del so– le, di combustibile fossile ce n'è an– cora parecchio, per tutto il tempo che serve a trovare nuove e pulitè tecnologie. Invece è proprio l'uranio éhe non c'è quasi più. Quello disponibile, un mi• lione e mezzo di tonnellate di ossi• do di uranio, bas.terà solo per pochi• anni. E' vero ·che l'uranio a bassissi– .ma concentrazione si trova anche nel mare, ma allora il costo energe• tico e monetario per tirarlo fuori e concentrarlo in modo utilizzabile di• venta pura follia.. Ci sono i sognatori che pensano di poter riciclare- il plutonio, che si for, ma nel corso delle reazioni nucleari, , per tirarne fuori altra energia. E a questo proposito rimandiamo all'in– tervento di B. Commoner su aueste pagine. li plutonio è per ora solo una scoria intEnsamente . radioattiva, in• gombrante e scomodissima.

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