RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

RE NUD0/52 Gli americani e il Parco Lambro Avevamo lasciato fuori da «Fatti avanti cretino» sul festival del Parco Lambro il pezzo più ghiotto, che pubblichiamo adesso. Si tratta di un articolo della più grossa rivista musi– cale e di spettacolo americana e for– se mondiale: VARIETY. Questa rivi– sta dedica tutta la sua prima pagina del 11 Agosto ai festival dell'estate in Italia, e soprattutto al Parco Lam– bro. Traduciamo una parte del lun– ghissimo articolo, limitandoci a pre– mettere solo alcune note che posso– no servire un po' da commento: 1. Le parti che abbiamo tralasciato sono per lo più resoconti sulla parte spettacolo dei vari Festival. Sono nominati tutti o quasi gli artisti e unanimemente lodati (si parla anche di «Pino Mass~•). Si tende a sottoli– neare come i fatti di violenza acca– duti siano stati assolutamente estra– nei rispetto ai fatti musicali. Questi ultimi sono sempre in sé «buoni»: la musica insomma è neutra. Non esi– ste alcun rapporto tra la sua natura e l'identificazione o non-identificazio– ne, l'afflusso o il non-afflusso, l'ac- cettazione o il rifiuto di essa da parte di centinaia di migliaia di persone. Cosi gli americani (come a moltissi– mi critici italiani) continua a sfuggire il nesso non sempre chiarissimo ma certo indubitabile tra stato della ri– cerca musicale e stato del movimen– to oggi in Italia. Continua a sfuggire la necessità di un'indagine più inti– ma dei linguaggi musicali e del loro rapporto con l'ideologia di massa. Non a caso, ad esempio, sul quoti– diano La Repubblica si critica il di– sco del Parco Lambro perché docu– menta la musica del Lambro, musica che (secondo l'autore dell'articolo) sarebbe invece stata del tutto margi– nale nel contesto della manifestazio– ne. Così la musica continua a sfug– gire all'ascolto, all'indagine e alla critica reale. A questo proposito è uscito un contributo sul numero di novembre dell'Erba Voglio («Riti, miti e detriti di Parco Lambro») che se– gnaliamo come possibile momento di ripresa di dibattito. · 2. I veri protagonisti dell'attacco di Variety sono: gli «estremisti radica- li». Autonomia Operaia sarebbe per Variety una sorta di «Mucchio Sel– vaggio» in qualche modo relazionato ai radicali stessi (forse all'equivoco ha anche contribuito il numero due di Prova Radicale sul Lambro). Va– riety inserisce pienamente il «grup– po» nell'area della «criminalizzazio– ne». Attacco dissennato che va a configurare un'immagine ideologica assurda: una specie di «guanto di ferro» di un centinaio di persone che percorre l'Italia seminando il panico e la distruzione. Ma il rilievo che è dato all'articolo sul periodico ameri– cano mostra che in realtà dietro l'Au– tonomia Operaia si vuole invece col– pire i radicali americani: di qui il tito– lone e la ripetuta insistenza sulla presunta «criminalità». Si potrebbe parlare di una «italianizzazione» dell'America in misura paradossal– mente speculare all' «americannizza– zione» di conflitti sociali qui in Italia! Rapporto su cui bisognerebbe torna– re con un approfondimento a cui vo– gliamo invitare e sollecitare i «fratelli e compagni» della controcultura americana con cui siamo in stretto contatto postale, ma con i quali il ..

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