RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

RE NUD0/32 ,, SAI ·CHE RISE ... I settimanali democratici, in particolare Tempo illustrato e L'Espresso, illustrando articoli sulle donne magari redatti da femministe o comunque a favore della donna usano in modo indegno il corpo femminile. Abbiamo chiesto a Claudio Risé membro del comitato di redazione di «Tempo» cosa ne pensa ... Re Nudo: Tempo è il settimanale bor– ghese che dà più spazio alla questio– ne femminile e nello stesso tempo è quello che fa un uso più bieco dell'im– magine della donna. Qual è il motivo più importante di questa frattura? Risé: la sedimentazione della con– suetudine a usare la donna a fini esornativi, di svago e di piacere; non c'è dubbio che noi giornalisti di più di 30 anni (e non parliamo di quelli di 50) siamo abituati a constderare il corpo femminile come elemento di raffinatezza illustrativa. Certo non siamo un «porno» o un «giornale per famiglie»: la donna con due cazzi in bocca o la signora Leone che porge il giornale al marito, simbolo della don– na italiana, bella docile e sottomessa. Re Nudo: questo mi sembra un po' il discorso della «Jesus» che tre anni fa voleva convincermi a ficcare il sedere pubblicitario dei suoi jeans al parco lambro affermando che era un sedere democratico solo perché lo aveva at– taccato il Vaticano. Non sempre in re– altà i nemici dei tuoi nemici sono tuoi amici. Le motivazioni di fondo dell'identica ostilità sono diverse e in fondo opposte. Lo schieramento rea– zionario attacca certo uso del nudo perché incatenato a una sessuofobia delirante quindi per una sostanziale mancanza di rispetto per l'essere umano, noi invece siamo contro que– sto uso proprio perché questo rispet– to per l'essere umano lo vogliamo por– tare alle estreme conseguenze. f""'""': r,.r-i.- ,---~-..,-· r , rllr.;-r.::-,-. .:,.:(Ì Re Nudo: Certo che no, per la vostra fascia di lettori queste sono ingenui– tà; su «Tempo» l'uso della donna è più sofisticato, il richiamo del sesso è più cerebrale, la raffinatezza prevale spesso sulla volgarità ma è sempre un uso, l'invitoaconsumareladonna,· solo con uno stile più acconcio ai vo– stri lettori. Risé: Ma non è un uso a scopo di pia– cere, il nudo femminile viene usato ancora da noi come elemento di rottu– ra di canoni estetici vigenti fino a po– chissimo tempo fa. Questo è un pae– se dove il nudo è stato al bando e dove tuttora distributori ed editori avverto– no che il nudo «preclude il mercato della famiglia» (ecco perché gli altri settimanali democratici ne fanno un uso più continente) e quindi la scelta della donna nuda come la usiamo noi e cioè più simbolo di bellezza che og– getto di piacere viene vissuta dal giornalista che la fa come un atto di anticonformismo, socialmente san– zionato dai gruppi più conservatori (chiesa pretori editori) e quindi giu– sto. E poi guarda che qui non si tratta del nudo, non è mai il nudo che offende, è il modo, l'atteggiamento nell'usarlo, il significato dell'operazione che sta dietro per cui per esempio la donna nelle foto è sempre giovanissima bel– lissima e nuda e gli uomini sempre in doppio petto vecchiotti grigi schifosi e bruttissimi con la barba e i baffi, da una parte quelli che servono per la decorazione i belli, dall'altra quelli che servono per la notizia i potenti. E non dirmi che allora voglio Andreotti nudo sulle pagine di Tempo, sono certa che hai capito che intendo la fine di una frattura sul modo di consi– derare le immagini delle persone come simboli di una parte del loro corpo o del loro ruolo. Quindi non ri– conosco una funzione progressiva nel ficcare nudi femminili dovunque per fare.il solletico al Vaticano e a una fascia benpensante che peraltro non vi legge. Il tutto sulla pelle delle don– ne. Risé: Sì ma nel gusto del lettore e an– che di chi fa il giornale il mutamento psicologico è meno rapido del muta– mento culturale che ci ha insegnato che non bisogna usare il corpo della donna. Il giornale è fatto da uomini a cui l'immagine della donna nuda pia- lJ !lr.-a'l :, ·--:, J ..

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